Caos Acireale, il dg Fasone si scusa, nessuna risposta dal ds Chiavaro

E’ caos ad Acireale. Dopo il 7-0 rimediato contro il Trapani in Coppa Italia Serie D (con una squadra composta interamente da giovani), sono emersi tutti i limiti di un club che sta riscontrando tante difficoltà. E neppure l’arrivo del ds Agatino Chiavaro pare abbia sortito effetti. Diversi calciatori, tra i big della rosa, avrebbero richiesto di andare via dal glorioso club siciliano anche se la società sta provando a salvare il salvabile. L’unico a metterci la faccia è stato il direttore generale dell’Acireale Giuseppe Fasone che si è scusato con i tifosi. Nessuna dichiarazione, invece, dal direttore sportivo, che dovrebbe essere, fino a prova contraria il responsabile dell’area tecnica del club.

Il 7-0 di Trapani-Acireale

I granata, militanti nel girone I di Serie D, oggi affrontavano il Trapani, nella gara valida per i sedicesimi di finale di Coppa Italia di categoria.

Tra infortuni e cessioni, in programma nelle prossime ore, la società ha deciso di mandare in campo undici ragazzi nati dopo il 2000, a causa dei pochi elementi a disposizione. Il risultato è stato impietoso, con il 7-0 in favore dei padroni di casa che hanno strappato agevolmente il pass per gli ottavi. La società acese, comunque, già da domani e fino a domenica annuncerà una serie di entrate in organico per provare a rinforzare la squadra. Per la partita contro il Paternò, inoltre, dovrebbero recuperare Savonarola, Guarino e Carbonaro. Almeno si spera.

L’intervento di Fasone sulla situazione dell’Acireale

I tifosi dell’Acireale sono andati su tutte le furie: per questo il dg Fasone ha deciso di intervenire sul sito internet del club. “Oggi – spiega – non è una gran bella giornata: l’analisi fu sbagliata. Non vogliamo mancare di rispetto ai tifosi, non l’ho mai voluto fare e mai lo farei. Chiedo scusa ai tifosi granata, con la speranza di riscattarci nell’immediato. Voglio ancora volta specificare la posizione societaria della mia persona, nonostante, per scelta, non ho voluto più rilasciare interviste né concentrare l’attenzione mediatica su di me e sul mio ruolo. Sono conscio di una posizione ad itinere e temporanea”.

Il dirigente ha raccontato in breve la sua storia nel club siciliano. “E’ retorico – ha continuato Fasone – ricordare da dove siamo partiti. Eravamo nel 2018 con il fallimento alle porte, un’associazione di tifosi per salvare il salvabile e salvaguardarci dal futuro, la missione della trasformazione in società a responsabilità limitata. Così è stato, grazie all’apporto di ogni singolo tifoso, con cui abbiamo condiviso il sogno di non far morire il calcio cittadino. Abbiamo perseguito tutti i nostri obiettivi, fino alla trasformazione societaria demandata dal nostro pubblico”.

La situazione finanziaria dell’Acireale spiegata da Fasone

Fasone ribadisce le problematiche finanziarie. “E’ giusto ricordare – spiega il direttore generale – che abbiamo preso la Società con a carico circa 250 mila euro di vertenze in essere, l’anno dopo gli incassi furono dimezzati dal Covid, nel 2020-2021 addirittura azzerati, fino all’anno scorso che ci ha visto sfrattati per i lavori (ancora in corso) della nostra casa, il nostro Stadio, con tutti i costi del caso. Nonostante questo, però, sono felice delle passate stagioni, dove il calcio giocato ci ha regalato enormi soddisfazioni, vedendoci ogni anno protagonisti dei campionati disputati

La nostra società – prosegue il dg – vive da sempre delle stesse risorse, ovvero le sponsorizzazioni. Negli anni è stato difficile anche creare le basi per un solido rapporto di fiducia con le nostre aziende partner, con cui oggi condividiamo il progetto, poiché il lavoro svolto non era stato sufficiente. Comunque, abbiamo sempre onorato gli impegni economici con i nostri tesserati e le scadenze federali”.

“Quest’anno – chiarisce ancora – ci aspettavamo di trovare sull’uscio qualche imprenditore che potesse dare lustro all’Acireale, grazie alla trasformazione in Srl, ma così non è stato, nonostante le mie ricerche senza sosta. Solo l’imprenditore Santo Russo, con i suoi soci, si è fatto avanti ed oggi è vice-presidente: ha trovato un “tappeto rosso”. A lui devo i miei personali ringraziamenti per il contributo sostenuto. Allo stesso, ho proposto il “cambio” di amministrazione, cercando un passaggio di testimone che mi sollevasse da questa responsabilità e dal ruolo di amministratore dei conti societari”.

Non c’è solo Fasone ad Acireale

Fasone ribadisce di non essere uno “One Man Show” della società granata. “L’Acireale Calcio – ribadisce – non è monopolizzata da me, al contrario di quanto si dica. Il mio posto è in Tribuna, da tifosoSe dovessi esser io il problema, sono pronto a comunicare dimissioni irrevocabili anche stasera, senza biasimare.Sono qui per il bene della Società, mettendo da parte il benessere personale (e non voglio neppure specificare gli oneri personali ed economici affrontati)”. 

“Siamo stanchi tutti – ribadisce Fasone -, io come voi: questa piazza non merita questa categoria ed è opportuno che qualcuno si faccia avanti! Qual è la mia colpa, però, se nessuno lo ha fatto? Continuo a fare il possibile: infatti, a breve, presenteremo due nuovi Sociimprenditori acesi che vogliono far parte del progetto. Voglio specificarlo, sottolinearlo a caratteri cubitali: l’Acireale è acquistabile a zero e, a discapito da ciò che si dice, tra crediti e debiti a compensazione, ha un bilancio privo di buchi e criticità

Il futuro dell’Acireale in Serie D

La chiosa finale del suo intervento Fasone la riserva al momento della squadra nel girone I di Serie D. Riconosciamo gli errori – prosegue Fasone – e sono qui, pronto a metterci la faccia, per averli commessi in buona fede. L’anno scorso abbiamo fatto grandi passi, forse troppi, ma abbiamo creduto in quel sogno chiamato Serie C e ho chiesto a tutti un ulteriore sacrificio. Ci condannò il campo e non la società, in quel caso. Quest’anno, invece, sono consapevole di aver errato nel conceder fiducia. Ci avevano chiesto una squadra per divertirsi, a oggi non sono felice della nostra posizione in classifica. Chi di dovere si sta adoperando per cambiare tutto in corsa, ma le difficoltà del mercato di dicembre (dove nessuno o quasi è svincolato) sono veramente enormi. Non sono mai io a creare la squadra”.

Anche io ragiono da tifoso – conclude il direttore generale -, è difficile pensare di dover difendere la categoria, ma è la nostra condizione attuale. Vi chiedo di restare uniti, il momento è particolare, combattiamo insieme in questa stagione difficile e a maggio metteremo un punto. Qualora non ci siano le condizioni, sono pronto a tirarmi indietro per il bene dell’intera piazza. Ciò non vuole essere una minaccia polemica ma una vera richiesta di “vicinanza” al pubblico acese, che da sempre rispetto e stimo”. Queste le dichiarazioni del direttore generale. Adesso si attende un segnale anche dal direttore sportivo che ha accettato un incarico difficilissimo.

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Redazione