Tra sogni, difficoltà e la voglia di incidere in futuro: l’intervista a Karol Di Mauro, giovane centrocampista dell’Acireale
Giovane, duttile e con una grande responsabilità: giocare con la maglia della propria città, Acireale. Questo è Karol Di Mauro, calciatore classe 2005 dei granata che, durante questa stagione, ha collezionato quasi 30 presenze: “L’unico mio rammarico è non aver mai trovato il gol, probabilmente a volte avrei dovuto essere un po’ più egoista con i miei compagni” – afferma Di Mauro.
Una storia curiosa quella di Karol, figlio di Giovanni Di Mauro, uno dei due presidenti dell’Acireale. “Per me è sempre stato l’esempio da seguire, andavo a vederlo in campo e mi ha influenzato molto nelle scelte. Se oggi gioco a calcio, è perchè ho preso ispirazione da papà” – racconta con il sorriso Karol. Tuttavia, proprio “a causa” del cruciale ruolo del padre all’interno delle dinamiche dell’Acireale, per il giovane Di Mauro è stato tutt’altro che semplice gestire una situazione del genere. “Essere il figlio del presidente inizialmente è stata una batosta. Papà ha un carattere forte – spiega Karol Di Mauro – non volevo entrasse in questo mondo, non sai quanti pianti nella mia cameretta…”
Come spiegato dal centrocampista, il rischio era quello di far passare un messaggio totalmente contro i propri valori: “Nella mia vita ho sempre odiato l’etichetta del “raccomandato”, non volevo mi fosse detto questo”. Poi, ancora sulle difficoltà riscontrate in questa stagione: “Con De Sanzo in particolare è stata molto dura, fortunatamente il gruppo che c’è quest’anno non mi ha fatto pesare questa vicenda, tutto è andato per il verso giusto. E’ stato molto difficile, ho avuto anche un periodo “no” – prosegue – ma sono consapevole che tutto questo rientra nella normalità. Tra scuola, la vicenda di mio padre e le questioni di campo non è stato semplice reggere questi ritmi. Devo ringraziare Gianluca Russo e Giuseppe Savanarola, loro sono stati due fattori importanti per la mia crescita, mi hanno sempre supportato con consigli mai banali”.
Nel complesso, quella dell’Acireale è stata una stagione molto positiva. Al primo anno con la nuova proprietà targata Di Mauro-Strano, infatti, il club granata ha centrato il piazzamento playoff. “Il gruppo venuto fuori è stato fantastico, c’era una grande unione. Inizialmente avevamo avuto qualche difficoltà – spiega Karol Di Mauro – ma da dicembre in poi abbiamo svoltato e cambiato marcia”. Oltre che tatticamente con l’approdo di Sasà Marra in panchina, quello che per Karol ha fatto la differenza è stato il mercato, con l’arrivo di figure di spessore ad Acireale. “Penso a Giuseppe Palma, Diego Zuppel, Alessandro Cangemi, tutti calciatori di esperienza, qualità e quantità”.
Dal punto di vista personale, invece, Karol si ritiene soddisfatto in termini di esperienza guadagnata. “Tra le tante complessità, ho fatto uno step in più rispetto al passato e man mano andrà sempre meglio. Il gruppo mi ha aiutato molto, cito ancora una volta il capitano Savanarola, lui è stata la mia guida in questa stagione. Mi ha sempre aiutato anche nello spogliatoio, è un grande esempio per me”.
Infine, spazio ai sogni e agli obiettivi del futuro. Partendo dalla prossima stagione, Karol Di Mauro ha una missione focalizzata in testa: “Voglio fare un gol e voglio farlo in casa, al Tupparello. Devo incidere, segnare e mi piacerebbe farlo nelle partite importanti. Poi dovrò prendere almeno 10 kg di massa – prosegue Karol – altrimenti diventa dura… Sogno? Quello di arrivare in Champions League e sentire il famoso urlo, ma so che è complicato”.
Le ambizioni non mancano, la maturità e il talento per fare sempre meglio neanche. Una stagione dopo l’altra, Karol Di Mauro è pronto a prendersi la scena.
Si ringrazia Salvo Re (addetto stampa Acireale Calcio) per la preziosa collaborazione