Gianluca Vialli, dal Pizzighettone alla Cremonese: i primi anni di una leggenda

Dopo Sinisa Mihajlovic e Pelé, anche Gianluca Vialli ci ha lasciati. L’ex leggenda della Nazionale e della Juventus non ce l’ha fatta e, dopo una lunga lotta con la malattia, ci ha lasciati all’età di 56 anni. Vialli nacque a Cremona nel lontano 9 luglio del 1964 e da ormai una ventina di anni viveva a Londra, luogo dove è avvenuto il suo decesso. Comincia a giocare a calcio sin da piccolo, di preciso nell’oratorio della sua città, il Cristo Re. Dall’oratorio fino al tetto del mondo con la Nazionale e la Juventus, ma di mezzo c’è anche un passaggio con la Cremonese e una squadra dilettantistica.

Vialli, gli esordi con il Pizzighettone ed il passaggio alla Cremonese

La sua carriera calcistica comincia nell’oratorio della sua città. Durante le lunghe partitelle si vedeva un bambino che faceva sempre la differenza, di nome faceva Gianluca, cognome Vialli. A 13 anni il suo prof di lettere, Franco Cistriani, lo vide giocare e se lo portò con sé alla squadra dilettantistica del paese, il Pizzighettone. Per cinque anni è stata la stellina del settore giovanile del Pizzighettone. Nella piccola squadra lombarda, Vialli non giocò il campionato giovanissimi per un intoppo burocratico. Il suo cartellino, successivamente, nel 1978 fu acquistato dalla Cremonese per mezzo milione di lire, dove proseguì il suo percorso giovanile fino ad entrare nel mondo del grande calcio.

Cremonese, Sampdoria e Juventus. Vialli, la storia di un grande campione

Dopo i primi anni tra oratorio, Pizzighettone e Cremonese, Gianluca Vialli scrisse la storia del calcio italiano e non solo. Dopo le giovanili, fa il salto nella prima squadra della Cremonese, dove collezionò 105 presenze prima di passare poi alla Sampdoria. A Genova Vialli è diventato un simbolo della città, dove conquistò con i blucerchiati il primo e storico Scudetto e diverse partite nella Coppa dei Campioni, attuale Champions League. E proprio nel 92′ disputa la sua ultima partita con la Sampdoria in finale di Coppa dei Campioni, persa a Wembley contro il Barcellona. Questa è stata la sua ultima partita in maglia blucerchiata. Al termine della stagione si trasferì alla Juventus, che per acquistarlo il club bianconero cedette quattro cartellini alla Sampdoria. A Torino collezionò più di cento presenze e, nel 96′ si trasferì al Chelsea, dove poi chiuse la sua carriera. Di mezzo il percorso da protagonista con la Nazionale: dall’esordio nell’85’, al terzo posto ai Mondiali del 90′. Una storia da campione che rimarrà per sempre negli annali del calcio e rimarrà nei cuori di tanti appassionati di questo sport.

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