Adrian Ricchiuti e la Toscana, un legame forte partito da lontano. La prima volta dell’argentino originario di Lanus risale al 1998-99, stagione dove assapora l’atmosfera della Serie C1 grazie alle 42 presenze con la maglia della Pistoiese. Successivamente, nel 2000, il trasferimento a Livorno dove, come ci racconterà lui stesso, non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale.
Pistoia, Livorno e non poteva mancare Arezzo. La prima volta nel 2000-01 e, dopo un ritorno alla Pistoiese, nel 2001-02. Grazie all’ottimo rendimento registrato in quella stagione, per Ricchiuti si sono spalancate poi le porte della Serie B dove ad attenderlo c’era il Rimini. Con i romagnoli scrive la storia grazie alle oltre 250 presenze e 55 gol realizzati in maglia biancorossa.
Il Livorno e Adrian Ricchiuti si sono incontrati per la prima volta nel 2000: “A Livorno è stato un bel percorso perché ho conosciuto tante persone, soprattutto il capitano e Igor Protti. Al di là del giocatore che tutti conoscono, è una bellissima persona che ancora oggi sento con grande piacere. A Livorno non sono riuscito a esprimere il mio potenziale. Io mi do sempre le colpe, ma era una situazione veramente difficile e chi era lì con me lo sapeva benissimo”.
Ricchiuti, dopo l’esperienza di Livorno, decide di spostarsi di qualche chilometro in direzione Arezzo, squadra che all’epoca militava in Serie C1: “Di Arezzo ho un ricordo bellissimo, al di là di qualche incomprensione con la tifoseria. Ho lasciato un ottimo ricordo, sono sicuro che si ricordano di me. Esperienza fantastica il primo anno, meno nel secondo, ma purtroppo è stato gestito tutto male. Io mi sono assunto sempre le responsabilità perché in campo scendevo io, però quello che c’era fuori non era bello. Sia Arezzo che Livorno sono due città fantastiche e gli auguro tutto il bene possibile”.
Domenica, Livorno e Arezzo scenderanno in campo l’una contro l’altra. Ricchiuti, tra le altre cose, ha avuto modo di giocare questa partita: “Ho giocato un derby playoff e abbiamo perso contro il Livorno. Sono due tifoserie che sentono molto questa partita, spero che vinca il migliore. Sicuramente l’Arezzo parte avvantaggiato, però in un derby non esistono pronostico o favoriti.
Vincerà chi metterà in campo più voglia e determinazione. A vincere non sono i singoli, ma il gruppo. Il Livorno è reduce da un pareggio, e da quello che ho visto contro il Grosseto sembra avere qualche problemino in più rispetto all’Arezzo”.
A cura di Gerardo Guariglia