Afragolese, Scuotto: “Ci davano per spacciati, alla fine abbiamo portato la barca in porto”

Non è stato semplice“, ripete più volte con orgoglio Livio Scuotto mentre ci racconta della sua Afragolese. Arrivato a dicembre in mezzo “alla tempesta“, come la definisce lui stesso, è riuscito, insieme a squadra, staff e dirigenza a salvare una situazione che per molti era già disperata. E ora, “il titolo dell’Afragolese vale moltissimo” ci ha confessato. Un successo sportivo e umano che conferma la bontà di un lavoro inesauribile e portato avanti da tutte le componenti tra mille difficoltà. “Alla fine abbiamo fatto un’impresa portando la barca in porto e questa è la cosa importante”.

Come sempre, a fine campionato è tempo di bilanci, di analisi e autocritica ma in casa Afragolese c’è molto di più. A raccontarcelo, in esclusiva ai microfoni di Seried24.com lo stesso direttore sportivo dell’Afragolese.

Scuotto: “Non era una situazione tranquilla”

Quando è arrivato ad Afragola, lo scorso 10 dicembre, quella di portare in salvo la stagione dei campani sembrava essere una missione impossibile. Senza stadio, senza tifosi e con alcuni dei giocatori più importanti che avevano fatto le valigie. Eppure, in uno dei gironi più complicati dell’intero campionato e con tanta fatica, l’obiettivo è stato raggiunto senza passare dai playout. Merito di un mercato di dicembre perfetto e che ha portato in rossoblù tanti ottimi giocatori. Un’impresa che quindi, tra i tanti protagonisti, porta la firma indiscussa del suo Direttore Sportivo. “Quando sono arrivato– ammette- era un momento particolarmente difficile per il club. Tanti giocatori stavano andando via, eravamo senza uno stadio, con una classifica deficitaria e con il presidente che aveva dei problemi con la piazza. Avevo però la voglia e l’ambizione di fare bene e di combattere per raggiungere l’obiettivo. Devo ringraziare però tutti quelli che mi sono stati vicini. Da tutto lo staff, i magazzinieri, i massaggiatori oltre che ovviamente i calciatori e il presidente che, anche da lontano, non ci ha fatto mai mancare nulla. Se abbiamo raggiunto un risultato così importante è merito veramente di tutti”.

Il futuro di Scuotto dell’Afragolese: “La mia volontà è quella di continuare a lavorare con Niutta”

Archiviato il passato però è già tempo di guardare avanti. In bilico c’è il futuro del calcio Afragolese e la possibilità di spostare il titolo sportivo altrove. Scuotto, a questo proposito, sembra avere già stabilito le sue priorità: “Il mio desiderio sarebbe quello di rimanere a fare calcio ad Afragola. Però c’è da vedere cosa succederà al club. Io sono molto legato al presidente Niutta che per me c’è sempre stato ed ha espresso sempre bellissime parole. La mia volontà è quella di continuare a lavorare con lui sia qui che altrove. Lui ha avuto diverse richieste per spostare il titolo che ora ha un valore molto importante. Ci saranno diversi incontri con alcuni imprenditori di Afragola dopodiché scioglierà la sua riserva e ci saprà dire se continuerà qui o sarà costretto a fare calcio altrove. Ma come nel mio caso, anche la sua volontà sarebbe quella di restare, e iniziare un progetto anche per quanto riguarda lo stadio”.

Un legame, quello tra Niutta e Scuotto, molto forte e che, nonostante le offerte ricevute, il Direttore è fortemente convinto di voler portare avanti. “Ho ricevuto diverse offerte ma io sto aspettando che Niutta faccia la sua decisione. In questi mesi da parte sua ho solo ricevuto attestati di stima e ci siamo molto uniti. Lui ha voglia di confermarmi e io ho voglia di continuare a lavorare con lui. Resta solo da capire dove andremo a fare calcio. Noi vorremmo rimanere in questa piazza bellissima ma vedremo quello che succederà”.

Scuotto: “Girone H il più difficile in cui sono stato, mi ha sorpreso il Nardò”

Una vita passata tra i campi da calcio e un’esperienza ormai consolidata anche come Direttore Sportivo. Eppure, Livio Scuotto, di campionati più difficili di questo Girone H non né ha mai visti: “In Serie D ho girato tutti i gironi del Sud, che per me restano i più difficili. E quello di quest’anno è sicuramente il più complicato in cui sono stato. Ci sono tante piazze blasonate e tantissimi investimenti. Ad esempio la Puteolana che è retrocessa era un’ottima squadra con alla spalle un club molto forte. Potrei dire lo stesso di Lavello o Francavilla due buonissime società. Questo rende ancora più l’idea della difficoltà di questo torneo, dove se anche hai una società che spende non è detto che tu riesca a raggiungere l’obiettivo sperato. Basti pensare che durante il mercato di dicembre ogni squadra, anche quelle che poi sono retrocesse, hanno fatto acquisti rinforzandosi. Nessuna ha smantellato. Ci vuole tanta organizzazione”.

Tra tutte però una squadra lo ha positivamente sorpreso: “Quella che mi ha impressionato di più- ammette- è il Nardò. Brindisi e Cavese si sapeva avessero squadre forti e che sarebbero potute arrivare a quel punto. Sono rimasto un po’ deluso da Casarano e Altamura che avrebbero potuto fare qualcosa in più. Anche il Barletta ha fatto un bel campionato. Ma tra tutte, i ragazzi di Ragno mi hanno stupito“.

In attesa di capire cosa ne sarà del futuro della sua Afragolese, Scuotto sembra già essere pronto ad affrontare nuove sfide. Anche se non saranno semplici. Ma questo, come visto, non sarà un problema.

A cura di Edoardo Gregori

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