Cupani al Bologna, l’agente Marcenta “I veri talenti si scoprono tra i dilettanti”

In un mondo calcistico pesantemente condizionato dal ‘Dio’ denaro, ci sono procuratori ancora attaccati ai giovani talenti provenienti dalle società dilettantistiche.

E’ il caso di Mattia Cupani, attaccante classe 2004 passato al Bologna dopo un ottimo inizio stagione al Campodarsego. Dodici presenze e un gol per il giocatore italiano ma di nazionalità albanese nel Girone C di Serie D.

Una storia particolare quella del ragazzo, raccontata da Andrea Marcenta. Avvocato e agente FIFA, nonchè appartenente alla Sports Pro Agency, legato ai ragazzi che nascono e si fanno notare tra i dilettanti.

“Campodarsego vetrina perfetta per Cupani”

La storia di Mattia Cupani non è di quelle semplici e facili di raccontare. Scartato da diverse società professionistiche, è ripartito dai dilettanti.

Grazie all’apporto maniacale di Marcenta, il ragazzo ha avuto la possibilità di giocare in una squadra di Serie D che potesse valorizzarlo: “Campodarsego è stata la vetrina perfetta per lui, – le parole del suo agente – qui è riuscito a dimostrare il suo talento. Conoscevo il direttore sportivo della società e sapevo come valorizzava i giovani. Sarebbe potuto essere un giocatore del Legnago ma sicuramente non avrebbe avuto le stesse attenzioni, ho scelto il meglio per lui”.

Ora si sono aperte le porte della Serie A con il Bologna, pronto ad accoglierlo a braccia aperte: “Sono contento che siano stati loro a prenderlo. Lo seguivano da parecchi mesi e mi hanno chiesto informazioni sul ragazzo più volte. C’erano anche Sassuolo ed Empoli sul ragazzo, a dimostrazione del grande talento che possiede”.

“Serie D importante per i talenti del futuro”

Scoprire i talenti fin dai dilettanti è il diktat di Marcenta, deciso a portare avanti la sua mission da procuratore: “Ci sono tanti giocatori che fanno fatica ad emergere perchè non vengono considerati dalle società professionistiche. Si tende a voler far giocare il ragazzo che non ha mai avuto a che fare con il calcio vero, che si assapora dalla Serie D in giù. Ci sono tanti di quei ragazzi che hanno l’esigenza di fare quei step determinanti per poi approdare nel calcio che conta”.

“Spesso vengono preferiti quei giocatori che sono già nelle giovanili delle squadre di Serie A che nella maggior parte dei casi falliscono. – continua l’agente – Non sono pronti al grande salto perchè hanno già la pappa pronta, non hanno mai vissuto certe situazioni che solo nei dilettanti sono presenti e che ti formano mentalmente. Bisogna lavorare prima sulla mente dei calciatori, la tecnica verrà fuori in seguito”.

Poca pazienza e mancanza di stimoli in Primavera le cause secondo Marcenta: “Il livello del campionato Primavera è diventato troppo basso, i ragazzi fanno fatica a misurarsi negli altri campionati. Non hanno la mentalità per il salto di categoria, dobbiamo stimolarli negli allenamenti. Dobbiamo avere la pazienza di scoprire nuovi talenti fin da piccoli, come Cupani ce ne sono tanti”.

L’esempio di Lazzari, formato tra Serie D ed Eccellenza

Esempio lampante di formazione tra i dilettanti è stato Manuel Lazzari, esterno della Lazio e della Nazionale.

Marcenta è stato il suo procuratore e l’ha aiutato nel percorso di crescita che l’ha portato ad essere il giocatore che è adesso: “Quando ho scoperto Lazzari era nel Montecchio, in Eccellenza. Poi l’ho portato a Rovigo in D e alla Giacomense in C2. Grazie alle sue prestazioni con la Spal si è guadagnato la Serie A e la chiamata della Lazio. Stiamo parlando di un giocatore che di tecnica ne aveva poca ma aveva la testa e le gambe per stare nei contesti giusti. E’ grazie a questo che è diventato un giocatore di altissimo livello”.

“Giocare in Eccellenza a 17 anni ti aiuta a non sentire la pressione quando salirai di categoria. – conclude il procuratore padovano – Cupani sa cosa vuol dire crescere in un ambiente del genere e sono sicuro che a fine stagione parleremo di un ragazzo che avrà esordito in Serie A con il Bologna”.

A cura di Gennaro Dimonte

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