Giovane calciatore aggredito dell’Acireale in campo, la società dell’aggressore condanna il gesto del suo tesserato. Con un lungo post, infatti, il Katane Soccer di Mascalucia ha preso posizione sui fatti accaduti sabato scorso 2 aprile.
Come vi abbiamo già raccontato, durante Katane-Acireale del campionato Allievi regionali Sicilia un giocatore degli ospiti è stato brutalmente malmenato da un avversario nel corso di una rissa. Ha ricevuto dei calci anche quando era steso a terra. Il giovane non è in pericolo di vita, ma è comunque in gravi condizioni.
Il Katane ha condannato il gesto con un lungo post su Facebook: “Esprimiamo – si legge – una secca e profonda condanna circa il comportamento del nostro tesserato. Stigmatizziamo ogni forma di violenza che si traduca in atti incivili e prevaricatori, per nulla inclini al nostro modus operandi. La nostra è una società che ha sempre operato con la massima lealtà e cultura sportiva. Sin da subito, con il nostro presidente Riolo in testa, abbiamo prestato immediata vicinanza al ragazzo colpito e alla sua famiglia, assicurandoci le curie necessarie, un intervento immediato del servizio di ambulanza e ripetute rassicurazioni circa il suo stato di salute“.
“Da diverse ore – aggiunge la società di Mascalucia – restiamo però inermi e increduli dinnanzi al processo mediatico che ha già condannato la società, rea, secondo diffusa opinione, di negligenza o superficialità circa l’accaduto. La Katane non accetta lezioni di stile ed educazione, pur prendendo le distanze dal gesto in sé, ribadendo l’enorme lavoro quotidiano svolto da tecnici e dirigenti al fianco di centinaia di giovani, mossi dai migliori intenti e obiettivi”.
“Dal 2012 ad oggi – si legge in conclusione – la Katane Soccer si è sempre distinta, in campo e fuori, per cultura sportiva ed educazione. Ancor prima che crescere futuri talenti, è prioritario formare uomini e ragazzi che possano inserirsi nel tessuto sociale. Una missione che ogni giorno svolgiamo con grande dedizione e serietà. Questa non si fermerà anche dinnanzi ad un singolo episodio deprecabile e condannabile da cui la società manifesta sentito e profondo rammarico”.