Poco più di una settimana fa vi abbiamo raccontato l’accaduto che ha riguardato l’Agropoli e Giuseppe Lamberti, ex preparatore dei portieri della squadra. Quest’ultimo, durante una partita del girone B di Eccellenza campana, avrebbe, secondo il Giudice Sportivo, rivolto insulti sessisti all’arbitro donna membro della terna.
La scelta del GS è stata una squalifica di 10 giornate, che ha influenzato anche la scelta della stessa società di esonerare Lamberti dal suo incarico nello staff tecnico. A distanza di una decina di giorni da quanto avvenuto, il protagonista dell’episodio ha deciso di contattarci e chiarire l’episodio.
Giuseppe Lamberti, ormai ex preparatore dei portieri dell’Agropoli, ha deciso di raccontare con precisione la vicenda che lo ha riguardato in prima persona. In poche parole si è dichiarato assolutamente non colpevole di aver rivolto certe parole di sfondo razzista alla terna arbitrale. Nel messaggio inviatoci ha voluto quindi evidenziare come la sua immagine abbia risentito. Soprattutto nei vari articoli e comunicati ufficiali (della società Agropoli stessa) incompleti o poco specifici. Ecco le sue parole:
“A seguito dell’accoglimento del ricorso da parte del giudice sportivo (comunicato ufficiale 51 csat) che, non ravvisando alcun comportamento a sfondo discriminatorio, ha dimezzato la squalifica che mi era stata inizialmente comminata, da 10 a 5 giornate, credo sia opportuno che anche io dica la mia. Premetto le più sincere e doverose scuse alla terna tutta per aver protestato ed essermi allontanato dal terreno di gioco, ma sottolineo che il contenuto delle mie proteste non aveva affatto natura sessista, nè finalità offensive nei confronti di alcuno e la decisione del giudice sportivo ne è la più lampante dimostrazione.”
“Ho profondo rispetto per i diritti di ciascuno, non ho mai avuto la benché minima intenzione di denigrare l’assistente in quanto donna. Il mio unico, sebbene discutibile fine, è stato protestare per la direzione arbitrale nel merito. Altrettanto profondo rispetto ho sempre dimostrato nei confronti della società Agropoli, la cui immagine non ho leso in alcun modo“.
Lamberti conclude: “A oggi, a risultare infangato, è il mio nome, anche a causa di notizie erroneamente riportate da alcune testate giornalistiche, sulla base del comunicato emesso dalla medesima società. Chiedo espressa rettifica degli stessi perché l’episodio che mi ha riguardato, venga descritto con contenuti veritieri, corroborati dall’esito del ricorso, che mi vede punito esclusivamente per quanto previsto dall’art 36 del CGS. Mi preme ringraziare l’avvocato Gaetano Aita per le doti umane e professionali dimostrate.”