L’Akragas di Giuseppe Deni ha salutato il 2023 con una sconfitta per 3-1 sul campo del Portici. Un periodo sicuramente non felice per la squadra agrigentina, che non vince da sei partite e ha perso le ultime due. 21 punti in classifica, decimo posto, +4 dai playout e -8 dai playoff. Questo in sintesi il girone d’andata della squadra biancazzurra. Per chiudere l’anno solare, il patron Giuseppe Deni, nonché ex presidente del club, ha tenuto una conferenza stampa nella sala stampa dello stadio Esseneto di Agrigento in cui ha fatto un mini bilancio, ma ha parlato anche di prospettive future e di stadio. Di seguito le sue dichiarazioni.
Chiaro, preciso e diretto. Il patron Giuseppe Deni ha parlato in conferenza stampa nella giornata di venerdì 22 dicembre. Futuro, bilancio, stadio e calciomercato. Questi i temi trattati da Deni nel corso della conferenza. In primis, il patron biancazzurro ha dichiarato: “Senza un campo dignitoso, con un terreno di gioco valido, con le torri faro, non è possibile far diventare l’Akragas grande. Non si può programmare una stagione tra i professionisti senza torri faro. Il campo più vicino per fare la C è quello di Siracusa. Sarebbe una pazzia. Questo ci ha sempre contrapposto all’amministrazione comunale. Non abbiamo ricevuto nessun segnale che lasci ben sperare. Quando ho preso la squadra avevo dei sogni e degli obiettivi, con un grande settore giovanile che avesse l’obiettivo di dare un sogno ai giovani. Questo era il mio obiettivo: dare un segnale di integrazione e sociale”.
Deni ha poi proseguito dicharando: “A inizio anno ho detto che non avevamo mezzi finanziari per competere con società come Siracusa, Trapani e Vibonese. Ma non abbiamo nemmeno strumenti di lavoro. Vedete in che condizioni è l’Esseneto? Tutti ci dicono che questo è un campo di patate. E noi dobbiamo sopportare tutto questo. Io da agrigentino e dirigente dell’Akragas provo vergogna. Abbiamo preso giocatori che hanno giocato in B e in A, ci avevano garantito fossero nelle condizioni di fare la differenza, ma si sono rivelati degli ex giocatori. Vedo critiche a Marco Coppa, ma per me è un ottimo allenatore. Noi giochiamo e creiamo, ma non finalizziamo. La colpa non è dell’allenatore, ma di alcuni acquisti in estate. Mi assumo la responsabilità di alcuni errori, ma voglio difendere l’allenatore”.
Ancora Deni: “Ho diverse richieste da gruppi indonesiani, argentini, ma anche dall’hinterland agrigentino. Ma senza campo sportivo l’Akragas non può dare prospettive. I tifosi meritano una squadra di grande dignità. L’Aragas ha un suo blasone e merita il proprio rispetto nei campionati in cui milita. Inevitabile fare delle valutazioni. Io sono venuto all’Akragas per vincere o comunque giocarmela. Nel momento in cui questo non è possibile, dico che questo sarà l’ultimo campionato che il mio gruppo farà ad Agrigento. O l’amministrazione comunale si dà una svegliata o molliamo. Vogliamo garanzie: l’anno prossimo devono essere sistemate le criticità strutturali”.
Infine il presidente ha concluso parlando di Morimoto: “Lo abbiamo mandato in Giappone facendogli il biglietto d’aereo a cifre esose, ci avevano detto che lì avrebbe risolto il problema. Ma a oggi la Questura di Agrigento e l’ambasciata si rimbalzano. Uno dà la responsabilità all’altro e viceversa. Se entro la prima settimana di gennaio non si risolve nulla, non faremo più nulla. Percentuale di riuscita? Il segretario dice 50%”.