Dopo i disagi causati dai tifosi ospiti presenti al Saraceno di Ravanusa per la partita contro il Licata terminata 0-0, il giudice sportivo ha comminato una giornata a porte chiuse all’Esseneto di Agrigento e una multa di 3.500,00€ alla società biancoazzurra. Dunque l’Akragas di Coppa sarà costretta a disputare il prossimo match interno contro la Nuova Gioiese senza l’appoggio del proprio publico.
La multa e la squalifica sono arrivate, a causa dei disagi scaturiti dai tifosi agrigentini che hanno seguito l’Akragas nella sfida contro il Licata. Secondo alcune ricostruzioni dei presenti allo stadio, la tifoseria ospite ha lanciato diversi fumogeni e petardi all’interno del campo da gioco, tra i quali uno è esploso molto vicino ad uno degli assistenti dell’arbitro. Tutto ciò ha causato interruzioni e disagi al match.
La società Agrigentina ha reso noto di aver ricevuto le sanzioni da parte del giudice sportivo attraverso un comunicato ufficiale, che riportiamo qui di seguito:
“𝐋𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐚 𝐀𝐤𝐫𝐚𝐠𝐚𝐬-𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐢𝐞𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟏𝟒 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨, 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟒:𝟑𝟎, 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐮𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐞.
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐃, 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐭𝐜𝐡 𝐝𝐢 𝐑𝐚𝐯𝐚𝐧𝐮𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐋𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚.
Ecco le motivazioni: “Euro 3.500,00 e una gara a porte chiuse AKRAGAS 2018 SRL, per avere propri sostenitori, nel corso della gara, introdotto e utilizzato materiale pirotecnico (11 petardi e fumogeni) che veniva lanciato sul campo per destinazione e sul terreno di gioco. In particolare, 3 petardi esplodevano sul terreno di gioco a meno di due metri da un A.A. provocando temporaneo stordimento all’Ufficiale di gara e costringendo l’Arbitro a sospendere il gioco per circa 2 minuti. Inoltre, la società non ottemperava all’’obbligo di assistenza medica durante la gara.”
La Società dell’Akragas rende noto, così come disposto dalla Lega Nazionale Dilettanti, che gli unici autorizzati ad accedere allo stadio saranno i possessori dei tesserini Figc e Coni, i giornalisti, le forze dell’ordine e i 40 tesserati in seno all’Akragas.”