Alessandro Lucarelli: dalla Serie A alla Serie D per amore
La storia di Alessandro Lucarelli è degna di essere etichettata come una sorta di romanzo di vita, oltre che calcistico. I Lucarelli sono un po’ come i Maldini, ossia costruttori di una lunga ed infinita dinastia. Da Cesare a Paolo Maldini, passando per Daniel e Christian. Da Cristiano ad Alessandro, con in mezzo i figli Mattia e Matteo, rispettivamente attaccante (come papà Cristiano) e difensore.
Alessandro Lucarelli, livornese DOC, è nato lì al centro della difesa, un ruolo che ha interpretato praticamente da quando ha iniziato a calpestare l’erbetta dello stadio. Mancino dal grande temperamento e personalità. Ha iniziato la carriera calcistica giocando da libero, e grazie alla sua ottima abilità nel gioco aereo era in grado di inserirsi egregiamente in zona offensiva, soprattutto sui calci piazzati.
Inoltre, si è saputo calare in entrambi gli schieramenti difensivi visto che a Parma è stato un pilastro sia nella difesa a quattro che a tre.
La carriera di Alessandro Lucarelli
La carriera di Alessandro Lucarelli parte dall’Armando Picchi per poi proseguire nel vivaio del Piacenza. Nel 1997-98 il prestito all’Albinoleffe, dove assaporerà anche l’esordio in Serie C2. Di rientro dal prestito, col Piacenza arriverà il debutto anche in Serie A contro la Lazio. In Emilia, dal 1998 al 2002, sarà un punto fermo di quasi tutti gli allenatore, e riuscirà anche a riportare il club nella massima serie al termine della stagione 2000-01.
Successivamente decide di giocare in Serie B per vestire la maglia del Palermo, e nel 2003 vola in Lombardia per il Brescia di Luigi Corioni, club con il quale assaporerà anche l’atmosfera europea visti i due match di Intertoto contro Gloria Bistrița e Villarreal.
Dopo tanti anni, Alessandro Lucarelli torna nella sua Toscana per accettare l’offerta della Fiorentina, appena ripescata in Serie B. Grazie anche al suo contributo riuscirà a riportare la squadra in Serie A al termine dello storico spareggio contro il Perugia.
Alessandro Lucarelli resta in Toscana, ma si sposta di qualche chilometro per raggiungere la sua Livorno. Esordisce contro il Milan, e con la maglia della sua città riuscirà anche a realizzare il primo gol in Serie A contro la Reggina.
Scherzo del destino ha voluto che Lucarelli si trasferisse proprio a Reggio Calabria, e qui si apre uno dei tanti grandi capitoli della sua carriera. Diventato capitano dopo la cessione di Francesco Cozza al Siena, conquista due salvezze (la seconda ottenuta nonostante una penalizzazione di 11 punti). Quello, ancora oggi, viene ricordato come uno dei miracoli sportivi più belli del calcio.
Dopo la Calabria, Alessandro Lucarelli accetta la proposta del Genoa nel 2007-08. Al termine della stagione ottiene una salvezza tranquilla grazie al decimo posto in classifica. In quella squadra orchestrata alla grande da Giampiero Gasperini spiccavano nomi tanto cari alla piazza genovese come Omar Milanetto, Marco Rossi, Giuseppe Sculli e Ivan Juric.
Alessandro Lucarelli e il Parma, un rapporto che va oltre il calcio
Nell’estate 2008, Alessandro Lucarelli si trasferisce al Parma dove tra le altre cose condividerà lo spogliatoio anche con suo fratello Cristiano per un breve periodo. Dal 2008 al 2018 sono successe tante cose, forse anche troppe. Ben 348 presenze e 21 gol tra Serie A, Serie B, Serie C e Serie D. Alessandro Lucarelli, praticamente, le ha vissute tutte. Dopo l’addio al calcio di Stefano Morrone diventerà anche capitano del Parma, ruolo fondamentale soprattutto nei momenti più difficili.
Il gioco si fa duro nel 2015, quando Lucarelli, spinto anche dall’amore verso la maglia e da un pizzico d’orgoglio nell’andarsi a riprendere quello che è stato sottratto al Parma, decide di restare in Serie D. Tutto nuovo praticamente, squadra rifondata e ripartita da zero. In D, con 40 presenze e 2 gol, contribuisce alla vittoria del campionato e al ritorno tra i professionisti.
Il 30 dicembre 2016, nella vittoria esterna contro il Lumezzane in Lega Pro, stabilisce un record, ossia quello di essere andato in gol in tutte le categoria, dalla A alla D con i crociati. Non è l’unico, perché Lucarelli a Parma ha scritto altre pagine di storia indelebili: calciatore con più presenze in partite ufficiali di campionato del Parma (340), primo ad aver realizzato gol in tutte le categorie dalla Serie D alla Serie A, primo difensore in assoluto nella storia del calcio italiano ad aver realizzato almeno un gol con la stessa maglia dalla Serie D alla Serie A, e primo ad aver ottenuto tre promozioni consecutive con la stessa maglia, dalla Serie D alla Serie A, insieme ad Yves Baraye e Pasquale Mazzocchi.
Ecco perché Alessandro Lucarelli è considerato una leggenda, icona, bandiera di quel Parma ferito che passo dopo passo è ritornato in categorie più importanti. Non a caso la maglia numero 6, dopo il suo addio al calcio, è stata ufficialmente ritirata. Prima di tutto ciò, nella storia del club solamente il 12 era stato ritirato, ma non per rendere omaggio a un calciatore, bensì ai tifosi del Parma.
Lucarelli, oggi, è ancora all’interno della famiglia Parma ricoprendo l’incarico di direttore dell’Area Prestiti. Precedentemente è stato Club Manager e vice direttore sportivo di Marcello Carli.
A cura di Gerardo Guariglia