Il mondo dello sport piange la scomparsa di una figura iconica, di un uomo che ha segnato la storia del calcio italiano. Silvio Berlusconi, con il suo Milan, è stato uno dei presidenti più vincenti del panorama calcistico mondiale. Un personaggio che, con la sua attenzione, osservava tutto, proprio tutto, anche i giovani talenti. Uno di questi, Alessio Benedetti, ha deciso di ricordarlo così ai nostri microfoni di SerieD24: “Era una persona sempre molto vivace, entusiasta della squadra e dei giovani delle giovanili. Era ambizioso verso quello che si poteva fare e quello che si poteva vincere. Ti trasmetteva una grande forza, energia e mentalità.” Il centrocampista, Alessio Benedetti, attualmente in forza allo United Riccione, è stato uno dei pochi giocatori ad aver giocato in quasi tutte le selezioni giovanili del Milan. Quest’ultimo ha presenziato anche in vari allenamenti con la prima squadra: “Berlusconi, nonostante i vari impegni, arrivava sempre con il suo elicottero ed era solito fare discorsi alla prima squadra, però stava vicino anche ai giovani e trasmetteva grande personalità.“
Benedetti ci racconta un episodio su Berlusconi che ancora oggi è rimasto impresso dentro la sua mente: “Ricordo che avevamo vinto gli Allievi Nazionali con il Milan. Lui ci chiamò, si complimentò e ci disse “Adesso un premio per tutti, ancora siete troppo piccoli per certi premi, però avrete sicuramente un premio economico nel vostro conto corrente.” Pensavamo si trattasse di una battuta scherzosa. Dopo ci arrivò il premio ed era inaspettato. Avevamo 16 anni e lui ci teneva a premiarci in qualche modo.” Benedetti prosegue e racconta i valori che Berlusconi ha trasmesso a lui e ad altri ragazzi nel periodo delle giovanili del Milan: “Lui diceva sempre che voleva ragazzi puliti, senza tatuaggi. A noi giovani cercava di trasmetterci valori come educazione, rispetto delle regole, fame e voglia di successo. Dovevamo sognare di arrivare a giocare in prima squadra.”
La morte di Silvio Berlusconi ha destabilizzato l’Italia e il mondo del calcio. Anche Benedetti, soffermandosi alla sua prima reazione alla notizia, fatica a trovare le parole adatte e con voce rammaricata: “È stata una reazione che, nonostante la sua malattia, mi ha colto di sorpresa. Ha segnato un’era dell’Italia, sia come imprenditore che come presidente di calcio.” Proseguendo asserisce: “Dispiace molto, resterà nelle memorie di tutti noi. È stato un personaggio carismatico ed era un uomo da capire e da cui trarre vari insegnamenti.”
Il centrocampista e capitano dello United Riccione, dopo aver concluso la sua stagione al decimo posto con la propria squadra, commenta così la stagione trascorsa: “Quest’anno giocavo davanti alla difesa, però ho comunque fatto 6 gol e sono contento di aver dato il massimo. Ero anche capitano e ho cercato sempre di aiutare la squadra e la società.” Benedetti prosegue ricordando il suo momento più entusiasmante: “Un gol che ricordo con grande piacere è stato quello in casa contro il Lentigione, che ci portò alla vittoria. Fu importante perché permise alla squadra di salire in classifica.”
La stagione si è conclusa, in attesa della prossima, il calciatore ribadisce: “Futuro? Ancora è tutto da valutare. Il Riccione sarà sicuramente protagonista perché ha voglia di fare una squadra forte e competitiva. Il girone non è semplice perché ci sono avversarie molto forti. Io sto ancora aspettando una chiamata, sono in attesa.”
A cura di Stefano Ghersini