Alessio Martino: “Ho ricevuto delle proposte. Sorrento rivelazione della Serie D”

“Non è bello stare fermi, ho iniziato a soffrire”. Sono le parole di un allenatore ricco di passione, grinta e voglia di rimettersi in gioco come Alessio Martino. Ex Gelbison e Gladiator, in questa stagione è partito ai box nonostante diverse offerte e diverse trattative avanzate con club di Serie D da più parti d’Italia. Martino si è conquistato la Serie D sul campo e adesso non vuole più mollarla, motivo per cui ha rifiutato diverse panchine d’Eccellenza, aspettando l’occasione giusta in quarta serie. Tra passato, presente, futuro e primi bilanci su alcuni gironi di Serie D, Alessio Martino si è raccontato a seried24.com.

Alessio Martino: “Stare fuori fa male, ma bisogna accettarlo”

Partito dalla Prima Categoria, negli anni ha scalato ogni serie prima di arrivare in Serie D, nel 2019/20, alla guida della Gelbison. Alessio Martino è il classico esempio di gavetta e risultati ottenuti sul campo grazie al lavoro, al sacrificio e a un grande spirito di abnegazione. Quest’anno è partito ai box, ma è pronto a rimettersi in gioco. “Non è bello stare fermo, è normale che si inizi a soffrire, anche perché sono stato vicino a diverse squadre. Dopo tre anni di D, ho rifiutato tutte le richieste di Eccellenza. Non per essere presuntuosi, ma perché sono sicuro del lavoro che ho fatto. Stare fuori è normale che faccia male, ma bisogna accettarlo. Sto seguendo tutti i gironi, perché ho ricevuto chiamate da diverse parti d’Italia. La mia volontà era di andare fuori dalla Campania e avere un’esperienza diversa”.

Nel 2020/21 arrivò a campionato in corso sulla panchina del Gladiator, ai tempi in grande difficoltà dal punto di vista dei risultati. A fine anno ottenne una salvezza insperata. “Non mi spaventa allenare in circostanze complicate, perché al Gladiator quando sono arrivato c’era una situazione drammatica, ma valuto tutto a 360°. Poi con la nuova regola adesso la concorrenza è più forte, visto che prima si potevano tesserare soltanto allenatori svincolati. Adesso è brutto per chi è fuori, come me, perché ti scontri con allenatori che comunque stanno già allenando, ma ci sta. Sono sempre stato a favore di questa regola“.

“Quando sono stato all’esterno – mi è capitato per una volta e mezzo – ho sofferto perché avevo tante occasioni, ma mi chiedevo perché non lo potessi fare. Adesso la categoria per me fa la differenza, perché voglio che i miei numeri in questa categoria abbiano valore. Al Gladiator ho fatto 50 punti in 34 partite”.

“Cavese giusto che sia lì, nel girone I difficile parlare di competizione”

Il telefono negli ultimi mesi squilla spesso, visti i tanti cambi di allenatore in panchina in diversi gironi d’Italia. Alessio Martino – di chiamate – ne ha ricevute da ogni girone: Matera e Afragolese nel girone H si sono interessate a lui, la Matese nel girone F, il Sona nel girone B. Per questo motivo segue con attenzione tutti i gironi. “Sto seguendo benissimo il girone F, B e C, oltre ovviamente a G e H perché ho allenato lì e soprattutto per vicinanza territoriale. Ma da allenatore sto seguendo tutto, perché il mio mestiere è fare l’allenatore appunto e dunque devo seguire tutto”.

Inevitabile dunque chiedergli un parere sul girone H, uno dei più “forti” della Serie D. “Nel girone H per ora si stanno confermando i valori tranne per l’Afragolese e per la Nocerina, partite con altre ambizioni. La Cavese è la battistrada ma si sapeva che per piazza e investimenti doveva essere lì, così come Barletta e Nardò. Brindisi, Casarano e Altamura sono leggermente indietro per quello che per me è il valore della rosa a disposizione. Le prime sette fanno un campionato a sé e non sono nemmeno lontanissime. Ora bisogna vedere il mercato, perché al ritorno è un campionato a parte. Barletta e Nardò so che sono attive”.

Diverso invece il discorso nel girone I, dove il Catania continua a dominare. “Il girone I è un girone dove è difficile anche di parlare di competitività. Il Catania come piazza e come squadra non ha nulla a che vedere con la categoria. Parlavo con l’amico Giovanni Ferraro e mi diceva che la domenica è anche costretto a mettere giocatori di Serie C fuori dai 20 convocati, quindi avere tanti over così è davvero un lusso”.

“Sorrento la vera rivelazione dei nove gironi”

Alessio Martino ha una conoscenza dei nove gironi di Serie D a 360°, ma quando gli si chiede quale – secondo il suo parere – è la squadra rivelazione tra tutti i gironi, non ha dubbi.

“Il lavoro che sta facendo Maiuri a Sorrento è notevole. Lo conosco bene e, quando io ero alla Gelbison, ci avevano identificati come le due sorprese. La Gelbison di quell’anno era una squadra per la salvezza, ma la partenza lampo con sette partite senza subire gol sotto la mia gestione ci ha accreditati – insieme al Sorrento – come una squadra che poteva dire la sua in cima. Maiuri quest’anno è tornato in un ambiente felice e con una squadra su misura per lui, con giocatori di qualità come Petito (che io lo scorso anno ho richiesto) e Serrano. Il Sorrento prende la palma di squadra rivelazione. Negli altri gironi le capolista stanno rispettando le aspettative”.

A proposito di girone G, ci si aspettava qualcosina in più dalla Casertana, che Martino conosce molto bene. “9 punti sono tanti, ma insieme a Paganese e Frascati per me continua a essere la favorita. Adesso ovviamente il Sorrento ha un buon vantaggio (+5), ma bisogna vedere se ha la struttura per fare la Serie C, anche se i ragazzi e l’allenatore la meriterebbero. Caserta è il mio paese, so la squadra che ha composto Degli Esposti – che io stimo tanto – ma è la classica piazza calda. Non tutti i calciatori sono capaci di reggere la pressione in questa categoria. Confido nel mercato e nel lavoro di Panarelli e Degli Esposti”.

A cura di Domenico Cannizzaro

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