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Alessio Martino il giovane allenatore che ha lanciato Varela: “Ha giocato con Leao, può arrivare a quel livello”

Alessio Martino

Si sono sentiti quando era in portogallo e Alessio Martino, allora allenatore del Gladiator, lo aveva contattato per portarlo in Campania. Muhamed Varela Djamanca, 14 gol quest’anno in Serie D ha completato il doppio salto di categoria trovando un accordo con il Cosenza. “Già quest’anno aveva chiamate dai club professionistici– ammette l’allenatore che lo ha lanciato- ma per fortuna ho trovato subito un buon rapporto con lui. Conoscevo il procuratore e insieme siamo riusciti a convincerlo che restare qui gli avrebbe permesso di sbocciare completamente“. A testimonianza del buon rapporto instaurato con il ragazzo ex Sporting Lisbona, Martino, ci svela anche un messaggio che Varela gli avrebbe inviato per ringraziarlo della fiducia.

Ai microfoni di seried24 le parole di Alessio Martino, giovane allenatore campano, ex Gelbison e Gladiator. Dal suo passato da giocatore, fino alle aspirazioni per il brillante futuro da allenatore; ovviamente con un occhio ai giovani prospetti lanciati e che faranno parlare di sè.

Il messaggio di Varela a Martino

Martino arriva al Gladiator lo scorso anno portando a casa una salvezza che non fatica a definire miracolosa. Il salto da 13 punti a 40 in sole tredici gare vale al tecnico campano e alla squadra la realizzazione di un sogno che sembrava impossibile. Così, galvanizzati dalla straordinaria annata, con l’aiuto della dirigenza Martino sogna il colpo per rilanciare, nella successiva stagione, il suo Gladiator. L’obiettivo è portare Varela, allora al Lanusei in neroblu. “Lo avevo apprezzato già lo scorso anno al Lanusei– ammette Martino. L’ho chiamato quando era in Portogallo instaurando un rapporto importante. Sapevo che nonostante i 13 gol che aveva realizzato avrebbe potuto fare molto di più. Io gli ho promesso che sarebbe stato l’anno della consacrazione con addirittura 20-25 gol. E sarebbe stato così se non si fosse infortunato più volte per via del campo“. Così, nonostante le strade di Martino e del Gladiator si siano separate a Dicembre, il rapporto tra il tecnico e il giovane portoghese è rimasto molto forte. Tanto che, nel momento di gioia dopo la chiamata del Cosenza in B il ragazzo ha tenuto a ringraziare direttamente l’allenatore.

Martino: "Varela può diventare come Leao"

Misteeer… non posso parlare della stagione senza menzionarla perché è grazie a lei che sono venuto a giocare a Santa Maria- scrive l’attaccante al suo ex allenatore. Purtroppo non è andata come volevamo e la nostra camminata insieme e stata corta. Io sono sicurissimo che Dio ha grandi piani per lei in futuro e tutta Italia saprà chi è ALESSIO MARTINO. Le auguro il meglio con tutto il cuore e mister, lo chiedo solo di essere sempre fedele a se stesso. Sono fiero di lei e il lavoro prima o poi compenserà!! IL TEMPO È GALANTUOMO.

LE VOGLIO BENE MISTER.

Martino: “Varela ha giocato con Leao, ha preso solo una strada diversa ma può arrivare a quei livelli”

L’esterno offensivo, neoacquisto del Cosenza, inizia la sua carriera allo Sporting Lisbona. Un settore giovanile che non ha bisogno di presentazioni sempre fucina di ottimi talenti che sono diventati poi anche grandissimi giocatori; da Cristiano Ronaldo a Rafael Leao, nuovo Mvp della Serie A. Proprio con il numero 17 rossonero Varela ha condiviso lo spogliatoio e a lui Martino lo accosta nel descriverlo. “Ha giocato con Leao. Ha solamente preso un’altra strada ma credo che se resterà umile e continuerà a lavorare potrà arrivare a quei livelli. E’ un esterno offensivo da doppia cifra in campionato, che calcia sia di destro che di sinistro. Ha una velocità disarmante soprattutto negli ultimi 30 metri. Non ce ne sono molti di giocatori così. Con me poi ha lavorato tanto anche sul piano tattico e credo che sia cresciuto moltissimo. Il doppio salto di categoria ci sta tutto e credo che possa crescere ancora. Anche in Serie B può fare molto bene e spero soprattutto che venga valorizzato“.

Martino e Varela

La Carriera di Alessio Martino

“Da giovane ero una grande promessa e sono finito a giocare nelle feste di piazza ma da allenatore voglio fare il percorso inverso, partire dal basso e tornare ai professionisti”. Così si presenta Martino, sicuro, deciso ed ambizioso per realizzare quello che da calciatore ha solamente sfiorato. Infatti, da giovane cresce calcisticamente nel Palermo con cui disputa anche un torneo di Viareggio, oltre ad uno stage con l’Under 17 in cui condivide il campo con Quagliarella, De Rossi e Cassano. “Ero un prospetto importante– ci racconta- ma da adulto non mi sono confermato. Ho giocato tra Eccellenza e Serie D. Così quando a 30 anni mi sono infortunato seriamente ho deciso che era ora di iniziare ad allenare. Il percorso che ho intrapreso non è quello canonico che seguono tutti. Ho iniziato dai dilettanti, dalla prima categoria, saltando completamente il calcio giovanile. Ero abituato a confrontarmi da capitano con i grandi e da lì sono voluto ripartire“.

E’ stato non convenzionale, difficile ma bello– ammette il tecnico campano. In cinque anni e mezzo ho vinto 2 campionati e sono riuscito a fare la scalata fino in Serie D. Sono stati percorsi bellissimi dove abbiamo scritto pagine di storia di ogni società in cui, col mio staff, siamo stati. Poi finalmente, la chiamata del presidente della Gelbison Puglisi. E’ stato molto lungimirante e ha deciso di scommettere su di me. Questo è stato il vero salto; il girone H è molto competitivo e per un allenatore giovane non è mai semplice cimentarsi con questo campionato. Ma grazie al supporto mio staff ho impattato benissimo subendo 0 gol in 7 partite. Tutta Italia ha parlato di questo record. Poi purtroppo, anche a causa della giovane età, ho avuto degli screzi che mi hanno portato a concludere quella bellissima esperienza in anticipo“.

La chiamata del Gladiator

Nonostante tutto, non ha dovuto aspettare molto per riavere quella possibilità guadagnata col duro lavoro. A Santa Maria Capua Vetere, il Gladiator aveva bisogno di lui. Arriva, come detto, nel mezzo di una stagione complicata in cui la squadra neroblu rischiava seriamente la retrocessione. “Sono entrato in un periodo difficilissimo. Eravamo terz’ultimi con soli 13 punti a 14 gare dalla fine. Era il momento migliore per me, per dimostrare di meritare la categoria. Abbiamo fatto un’impresa con 7 vittorie e 5 pareggi in 12 partite, chiudendo con addirittura 6 squadre sotto di noi. Quest’anno abbiamo forse volato troppo in alto ma sono contento anche e soprattutto per i giovani che ho lanciato. Non ho lanciato solo varela ma ho fatto esordire anche Ciro Esposito, un 2004 che oggi è al Genova e Barone, oggi in C al Taranto“.

Le parole forti e ambiziosi di un allenatore che ha voglia di far parlare di se e che, come testimonia il messaggio di Varela, sa come lanciare talenti ed entrargli nel cuore.

A cura di Edoardo Gregori