Era il 16 novembre 2003 e nella provincia di Arezzo due giovani allenatori toscani, diversi per background e formazione si affrontavano in Serie C2. Uno proveniva dal mondo dei dilettanti e aveva da poco lasciato il suo lavoro in banca per seguire la passione del calcio. L’altro era stato un giocatore. Un centrocampista di ottima qualità con più di 200 partite all’attivo tra Serie A e B. Pescara, Napoli, Perugia, Livorno alcune delle squadre per cui aveva giocato e al momento del ritiro aveva deciso subito di provare l’esperienza in panchina. Aveva finito la propria carriera da giocatore all’Aglianese e, proprio con i neroverdi, affrontava per la prima volta, in Serie C2, la Sangiovannese dell’altro giovane e ambizioso collega.
La partita finì 0-0, nessuna telecamera presente a catturare le immagini dell’evento e solo 1400 spettatori sugli spalti. Quello però fu il primo incontro ufficiale tra Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri; il resto come banalmente si suol dire è storia recente. Da quella domenica del 2003 in poi i due hanno intrecciato il proprio destino più volte. Si sono affrontati sul campo, hanno condiviso la stessa panchina e sono stati, più o meno giustamente, immolati come icone di due modi diversi di concepire il calcio. Alla vigilia del loro nuovo incontro, sabato 08 aprile alle 20.45, proprio Allegri è tornato a parlare della loro prima volta da avversari.
“Non vorrei venisse fuori una partita come Aglianese-Sangiovannese”. Questo il ricordo dell’allenatore bianconero in conferenza stampa. La partita in effetti non fu delle migliori. Pochissimi tiri a porta e una gara ipertattica che provocò anche più di un mugugno tra gli spettatori. La Sangiovannese a fine anno avrebbe ottenuto la promozione in C1 mentre i neroverdi di Allegri avrebbero sudato e conquistato la salvezza. Non ci furono molte occasioni ma nonostante tutto la gara è ancora fortemente impressa nella memoria dei due allenatori.
Infatti, attualmente la situazione è molto diversa da quel lontano 2003. A fare da sfondo domani non ci saranno i 1400 spettatori di quella fredda domenica novembrina ma i 40mila dello Stadium. La posta in palio è la rincorsa al sogno chiamato Champions League e un piazzamento nelle prime quattro che, per un motivo o per un altro, rappresenterebbe per entrambe un risultato storico. Ma, nonostante la pressione la memoria torna a quel primo incontro. “Contro la Lazio di Sarri non vorrei venisse fuori una partita come Aglianese-Sangiovannese. Uno 0-0 senza tiri in porta”.
Difficile dimenticare da dove si è partiti. Infatti in quel lontano 2003 l’ex Pescara decise di accettare la proposta dei Pistoiesi e di togliersi le scarpette per sedersi in panchina. Un anno e una salvezza ottenuta con merito prima di prendere altre strade. Ma, anche l’Aglianese, attualmente nel girone D di Serie D, ha voluto esprimere il proprio pensiero dopo le dichiarazioni del suo illustre ex allenatore. “Ciao Max, anche noi ti pensiamo”. E domani quando Sarri e Allegri si stringeranno la mano magari per allentare la tensione, potrebbero anche ricordare quel loro primo incontro. Sperando che però non finisca allo stesso modo.