L’intervista a Joyce Francesco Anacoura – Ha passato 5 anni all’estero e a Parma si allenava con Hernan Crespo e Sebastian Giovinco, ora è un protagonista del campionato di Serie D. Un portiere italiano si è rimesso in gioco in una piazza della quarta serie italiana per rilanciare una carriera che si prospetta ancora ricca di soddisfazioni.
“All’allenatore dei portieri Luca Bucci devo molto: giocare in certi settori giovanili è stato un privilegio, ti aiuta ad entrare nella mentalità di vincere tutte le partite. Qualche anno fa ho persino battuto Nicolò Barella... ora voglio ritornare in Serie C!”. Queste sono le parole della nostra intervista all’ex Inter, Parma e Juventus Joyce Francesco Anacoura, attuale numero 1 del Sestri Levante, infatti, ha trovato in Liguria l’ambiente ideale per ripartire, dopo i 5 anni passati in Portogallo tra Cova Piedade, Maritimo e CF Estrela. Lo abbiamo intervistato, scambiando due chiacchiere sulla sua carriera tra i professionisti e sulla straordinaria cavalcata con i liguri, primi in classifica nel girone A di Serie D
Nato nel 1994 a Milano, Anacoura possiede la doppia cittadinanza italiana e seychellese. Muove i primi passi nel mondo del calcio nella “cantera” dell’Inter, per poi trasferirsi nel settore giovanile del Pavia. “Mi ritengo privilegiato di aver fatto parte del settore giovanile nerazzurro – ci racconta – perché all’età di 10 anni entrare in un club così prestigioso agevola nella crescita professionale in modo esponenziale. Si entra nell’ottica di giocare per vincere e si ha la possibilità, tramite i vari tornei giovanili, di confrontarsi a livello internazionale“.
“In sintesi, ci si abitua a giocare un determinato tipo di partite. Trovare, inoltre, allenatori così preparati influisce notevolmente sulla crescita qualitativa. Mi porto ancora dietro sicuramente un bagaglio di esperienze importanti e formative, senza le quali non sarei oggi lo stesso portiere e forse neanche la stessa persona”.
“L’esperienza a Pavia – prosegue Anacoura – ha rappresentato tantissimo per la mia crescita. Nella fascia dai 15 ai 17 anni, dove generalmente i ragazzi capiscono se il calcio possa diventare una professione, questa società mi ha dato la possibilità di giocare e mettermi in mostra. Mi allenavo anche con la prima squadra, che all’epoca militava in Serie C2 (quando ancora esisteva). Ho avuto la fortuna di potermi confrontare da giovanissimo con giocatori come Pavoletti, Acerbi, Benny Carbone e tanti altri”.
Nel 2010-2011, il Parma nota le sue prestazioni e decide di acquistarlo in prestito con diritto di riscatto, per farlo giocare nella formazione Primavera. In due stagioni, Anacoura gioca 18 partite, condividendo lo spogliatoio con giocatori del calibro di Josè Mauri, Cristian Dell’Orco, Bright Addae, Mattia Sprocati e Gaetano Monachello.
“E’ stata un’esperienza fantastica – ricorda il portiere del Sestri Levante – a livello di settore giovanile, sotto il punto di vista formativo e umano. Anche li ho avuto la possibilità di confrontarmi con una direzione sportiva e tecnica di altissimo livello. Con Dell’Orco e Mauri ho instaurato un rapporto di amicizia e nel complesso abbiamo condiviso tante emozioni che ancora porto con me”.
“Un’ulteriore fortuna – aggiunge Anacoura – è stata potersi allenare e far parte della rosa della prima squadra, dove giocavano campioni come Crespo, Giovinco, Mirante per citarne solo alcuni, dai quali ho appreso tantissimo. Una menzione speciale la dedico a due allenatori dei portieri, ovvero Luca Mondini e Luca Bucci. Hanno contribuito in maniera decisiva alla mia crescita professionale, lasciandomi anche molto dal punto di vista umano”.
Il 7 febbraio 2013, inoltre, la strada di Anacoura si incrocia con quella di un certo Nicolò Barella,all’epoca titolare della Primavera del Cagliari. “Mi ricordo ancora di quella partita – spiega il portiere -, perché fu la prima che feci dopo un lungo infortunio e perché vincemmo 2-1. Già allora si parlava molto a livello nazionale di Nicolò Barella, che aveva indubbiamente qualità superiori alla media”.
Tra il 2013 e il 2015, i gialloblù, dopo averlo acquistato a titolo definitivo, mandano il portiere a crescere in prestito in Serie C, tra Cuneo, Pro Vercelli e Pontedera. In Piemonte nel 2013-2014, in particolare, gioca 31 partite, mantenendo la porta inviolata in 11 occasioni.
Le sue prestazioni non passano inosservate in quel di Torino, sponda bianconera, così, il 1° luglio 2015, Francesco Anacoura diventa un calciatore della Juventus per 750 mila euro. “Impossibile dimenticare – ricorda – il giorno in cui fui chiamato dal responsabile del settore giovanile del Parma, Francesco Palmieri, per firmare la comproprietà con la Juventus. Mi trovavo a casa, a Milano. Una volta appresa la notizia, i miei genitori mi accompagnarono a Parma per la firma e l’ufficializzazione. Fu un’emozione incredibile”.
Il campo con la Juve, però, il portiere milanese non lo vedrà mai, dato che viene girato in prestito a Rimini, Casertana ed Ancona, sempre in Serie C. Nell’esperienza dorica, è il portiere della cavalcata di Coppa Italia Lega Pro fino alle semifinali. In campionato, inoltre, ebbe l’occasione, di giocare contro il “suo”Parma al “Tardini” il 9 aprile 2017.
Nella squadra di D’Aversa giocavano giocatori del calibro di Alessandro Lucarelli, Simone Iacoponi, Alessandro Lucarelli, Emanuele Calaiò e Pasquale Mazzocchi. Anacoura quel giorno riuscì a mantenere la porta inviolata e l’Ancona vinse 0-2.
“Quella marchigiana – spiega il portiere milanese – avrebbe potuto essere un’esperienza di riscatto professionale, dopo l’esperienza negativa di Caserta, ma purtroppo i disagi societari prevalsero sull’aspetto calcistico”. Al termine di quel campionato 2016-2017, infatti, la società dorica fallì e tornò tra i dilettanti.
Alla fine del contratto con la Juventus, Francesco Anacoura decide di provare l’esperienza all’estero.Siamo ad agosto 2017 ed il portiere passa da svincolato al Cova Piedade, nella Serie B del Portogallo. Nel 2019, invece, si trasferisci alla formazione Under 23 del Maritimo. I suoi 5 anni nella penisola iberica si concludono al CF Estrela da ottobre 2021 a gennaio 2022.
“L’esperienza portoghese – racconta il calciatore -, in tutte e tre le società in cui ho militato è stata, tra alti e bassi, formativa. Il potersi confrontare con un altro Paese, un’altra lingua, un’altra cultura e un’altra mentalità mi ha permesso di imparare ad essere più flessibile. Di positivo, nel calcio portoghese, ritengo ci sia la valorizzazione dei giovani, grazie ad una struttura che prevede squadre B nella maggior parte delle società di Primeira Liga”.
Anacoura è tornato in Italia in questa stagione, accettando l’offerta del Sestri Levante in Serie D. Francesco si è subito distinto per le sue doti umane e tecniche, fungendo da vero e proprio trascinatore per l’intera squadra. “Sono tornato – ci spiega – per motivi soprattutto personali e ringrazio la società, perché mi ha offerto l’opportunità di rimettermi in gioco. Il Sestri Levante mi ha fatto sentire fortemente ‘voluto’, con la prospettiva di un progetto interessante”.
Nella straordinaria cavalcata dei liguri, infatti, l’ex Parma e Juve ha mantenuto per ben 13 volte la sua porta inviolata su 29 presenze, con cui ha contribuito a portare la squadra al primo posto del girone A.
“Stiamo disputando una stagione entusiasmante – aggiunge Anacoura -, grazie ad una sinergia creata da un gruppo coeso, sia a livello di giocatori che per quanto riguarda l’asset societario. Personalmente sono abbastanza soddisfatto del mio rendimento e soprattutto ho voglia di migliorare ogni giorno. Non può che farmi piacere il numero dei clean sheet raggiunti. E’ altrettanto vero, però, che l’obbiettivo che mi sono prefissato è più ambizioso. Sono sinceramente grato ai miei compagni perché molto del merito è del gruppo”.
Il Sestri Levante si sta avvicinando sempre di più all’obiettivo promozione, in quella Serie C che ha visto come protagonista proprio il portiere milanese qualche stagione fa. “I punti di vantaggio non sono ancora 13 (la Sanremese deve recuperare una partita, ndr)… – ci va cauto il portiere – Noi, però, siamo concentrati fondamentalmente sul nostro percorso e non è una frase fatta. La posizione di classifica attuale è il frutto di un cammino e di una presa di coscienza graduale che avviene di partita in partita”.
“L’insidia principale da qui alla fine del campionato – avverte – è pensare alla fine della stagione come un conto alla rovescia. Abbiamo il dovere e la volontà di affrontare ogni sfida con la stessa determinazione e con la solita scrupolosa preparazione. Abbiamo ben chiaro il nostro obiettivo e lavoriamo quotidianamente per raggiungerlo”. L’obiettivo lo si può intuire: la Serie C, quella terza serie in cui Anacoura vuole tornare da protagonista, per rilanciare una carriera che ha ancora molto da dare al calcio italiano.
Intervista a cura di Giacomo Grasselli