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Il Cavaliere Armato è ferito, ma continua a combattere: il 2024 dell’Ancona

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La coreografia della Curva Nord biancorossa in Ancona-Lucchese (Foto US Ancona)

Dalla salvezza in Serie C, vanificata dalla mancata iscrizione di giugno, alla ripartenza in fretta e furia dalla D: il 2024 dell’Ancona è stato folle

Che anno è stato il 2024 per l’Ancona? Un anno, quello dei biancorossi, che definire particolare sarebbe riduttivo, viste tutte le vicissitudini che il club marchigiano ha dovuto attraversare negli ultimi 12 mesi. Per comprendere la situazione dobbiamo tornare ai primi mesi del 2024 con l’Ancona che, partita con alte ambizioni di classifica nel girone B di Serie C, si ritrova a dover lottare con le unghie e con i denti per la salvezza.

Le cose con Gianluca Colavitto, allenatore delle due stagioni precedenti e già subentrato al giovane Marco Donadel nell’ottobre 2023, iniziano a non andare e a fine marzo, dopo il pesante ko nello scontro diretto con la Recanatese, arriva l’esonero e la scelta di affidare la panchina all’esperto Roberto Boscaglia. Una decisione che si rivela azzeccata, tanto che l’allenatore siciliano riesce a salvare l’Ancona senza passare dai playout con solo cinque gare a disposizione. Decisivo l’exploit in trasferta a Pescara, seguito dal pari interno con la Lucchese nell’ultima giornata che sancisce la matematica: è salvezza, e il Del Conero è in festa.

Una salvezza, dopo un anno tormentato, che sa di rinascita: l’idea è quella di ripartire da Boscaglia e dalla struttura portante della rosa per creare un nuovo progetto che punti alla promozione in Serie B nel giro di qualche stagione. A confermarlo è lo stesso Tony Tiong, il magnate malese proprietario del club, subito dopo la fine del campionato. Ma le cose non andranno affatto in questo modo, anzi.

Il 4 giugno, infatti, arriva il punto più basso della storia recente biancorossa: né Tiong né il socio di minoranza Mauro Canil, per dinamiche ancora tutte da chiarire, provvedono al pagamento degli stipendi dei tesserati entro il termine ultimo e l’Us Ancona è spacciata: dopo pochi giorni arriva l’ufficialità dell’esclusione dal campionato di Serie C. E’ finita, o quasi.

Dalle ceneri dell’US Ancona nasce l’SSC Ancona: nella stagione 2024/25 si riparte dalla Serie D

I tifosi insorgono, i protagonisti della vecchia gestione se ne vanno e il futuro del calcio anconetano passa nelle mani del sindaco Daniele Silvetti. A lui l’arduo compito di cercare di limitare i danni e salvare quanto possibile. Sicuramente non la Serie C, ormai perduta, ma almeno la possibilità di ripartire dalla D.

Grazie al lavoro del primo cittadino la città di Ancona riesce, tramite il comma 10 dell’articolo 52 delle Noif, a iscriversi in fretta e furia in Serie D con una nuova matricola, l’SSC Ancona. A capo di questa nuova realtà gli imprenditori Stefano Marconi, una figura ben conosciuta e che aveva già guidato l’ultima ripartenza dal dilettantismo del club, e Massimiliano Polci, quest’ultimo un volto nuovo. Nel frattempo l’Us Ancona, ancora in vita ma non iscritta ad alcuna categoria, passa nelle mani di Francesco Agnello, un imprenditore che però non trova i consensi di sindaco e tifoseria.

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I soci dell’SSC Ancona Stefano Marconi e Massimiliano Polci allo stadio Del Conero

Gadda e Guerini, le bandiere biancorosse si rimettono in gioco per puntare al ritorno tra i professionisti

Nel progetto di ripartenza del sindaco Silvetti, inoltre, c’è l’idea di affidarsi alle storiche bandiere biancorosse. Massimo Gadda e Vincenzo Guerini, rispettivamente capitano e allenatore nella prima promozione in Serie A dell’Ancona datata 1992, tornano nel capoluogo marchigiano. Il primo da allenatore, il secondo da presidente onorario e responsabile dell’area tecnica.

Dopo una partenza lenta per via delle vicissitudini estive l’Ancona ha ingranato negli ultimi due mesi e, al giro di boa, si trova al quarto posto in classifica nel girone F di Serie D con 29 punti all’attivo. Molto probabilmente non sarà in quest’annata – visto il divario con la capolista Sambenedettese, che si trova a quota 40 -, ma l’obiettivo della neonata Ancona è chiaro: tornare quanto prima tra i professionisti, ma con progettualità e senza fare il passo più lungo della gamba. Perché la speranza dei tifosi biancorossi, chiaramente, è quella di non dover più rivivere annate del genere.