Dalla Serie A all’Eccellenza ricominciando in D: Luci e il Livorno, un amore senza categoria

Dal paradiso all’inferno dei campi di periferia. Dalla luci di San Siro che illuminano la “Scala del Calcio” in Serie A alle partite a stomaco pieno in Eccellenza. Per Andrea Luci, però, non c’è differenza: si può benissimo giocare in uno stadio meno appariscente. L’importante è avere cucita addossa un’unica fede: quella per il Livorno.

Sono pochi i calciatori in attività che possono vantare di aver giocato con la stessa maglia in cinque categorie diverse. E Luci può essere inserito indubbiamente nella “Hall of fame” di chi ha inseguito questo obiettivo. Il quale può sembrare facile da raggiungere ma non lo è affatto: bisogna avere un amore viscerale, profondo e anche irrazionale verso i colori della tua squadre e verso i tifosi.

Undici stagioni con il Livorno, compresa quella è appena cominciata lo scorso weekend. Le motivazioni, però, sono ancora le stesse di quando Luci ha iniziato a muovere i primi passi nel calcio che conta. La causa che spinge il trentasettenne ad inseguire ancora un pallone è molto più nobile. “Smetterò quando avrò portato gli amaranto tra i professionisti” – dichiara l’ex Ascoli in un’intervista ai microfoni di SerieD24. Spiegare, quindi, cos’è Andrea Luci per il Livorno è quasi impossibile. Sarebbe riduttiva qualsiasi tesi venisse scritta.

Il debutto in assoluto in Coppa Italia e in Serie B con il Livorno

Era Ferragosto e mentre tutti erano al mare a farsi un bel bagno c’era un giocatore, che all’insaputa di molti, sarebbe diventato una bandiera per quel club. Il 15 di agosto di gioca la Coppa Italia: siamo nel 2010. A fare l’esordio assoluto con la maglia del Livorno è Andrea Luci, giovane in rampa di lancio dopo l’esperienza ad Ascoli. Per il classe ’85 è un debutto da ricordare: vittoria per 1-0 contro la Cremonese e passaggio del turno.

Dopo la buona prova l’allora allenatore del toscani Pillon lo schiera nuovamente da titolare e Luci timbra il cartellino per la prima volta con la casacca amaranto in Serie B. Questa volta, però, la fortuna non assiste Luci e compagni che perdono in casa con il Sassuolo. Al capolinea di quella stagione il Livorno si piazzerà in settima posizione, a soli due punti di distacco dalla zona playoff.

L’accoglienza del Livorno al ritorno di capitan Luci (Foto: US Livorno Calcio)

La vittoria dei playoff e il pareggio contro il Milan: per Luci è stata un’emozione incredibile

Al terzo tentativo il Livorno riesce ad agguantare la Serie A vincendo i playoff di cadetteria. Alla post-season nella stagione 2012/13 partecipano Novara, Livorno, Brescia ed Empoli. Con ben 3 pareggi su 4 gare disputate gli amaranto conquistano la massima serie. Pareggiano in semifinale sia all’andata che al ritorno col Brescia e per miglior piazzamento passano il turno. In finale, al ritorno, battono 1-0 l’Empoli guadagnandosi la Serie A.

L’annata successiva per Luci è quella più bella perché coincide con il debutto in A con la maglia del Livorno. “Giocare in Serie A fu l’apice della carriera. Arrivare ad affrontare calciatori come Francesco Totti è stata un’emozione indescrivibile”. Ma non solo. Perché Luci affronterà Roma, Lazio, Milan, Inter, Juve e Napoli, pareggiando addirittura per 2-2 contro i rossoneri in casa propria.

Dalla cadetteria all’Eccellenza in pochi anni ma la passione e l’amore di Luci verso il Livorno non muta

Nell’annata 2016/17 Luci deve digerire un boccone amaro. Un anno prima il Livorno è retrocesso in Serie C. A distanza di quasi dieci anni il calciatore amaranto ritrova la Lega Pro ma la sua passione e il suo amore per questi colori non caleranno. Perché il campionato successivo è quello propizio. I livornesi riagguantano la cadetteria ma l’illusione che vada tutto bene durerà pochi anni. Nell’estate del 2020 gli amaranto saluteranno la B e cominceranno gli anni più bui, culminati in negativo con il fallimento de club.

Luci passerà alla Carrarese dove otterrà 52 presenze in altrettante stagioni. A dicembre del 2021, però, arriva la chiamata del nuovo Livorno che, risorto dalle ceneri, sta giocando nel massimo campionato dilettantistico regionale.

“L’Eccellenza? È stato il campionato più difficile della mia carriera, davvero. Non sono mai riuscito a comprendere a pieno il gioco della categoria”. Per il centrocampista natio di Piombino questa annata, che ha preso il via domenica scorsa, è la seconda consecutiva nella quale esordirà in una categoria a lui poco abbiente. Prima in Eccellenza, nel 2021, poi in quest’estate la D. Per Luci e compagni è stato un inizio positivo visto che gli amaranto hanno battuto 1-0 il Flaminia, cominciando nel migliore dei modi la scalata verso i “pro”.

A cura di Fabrizio Frasca

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