Angelo D’Angelo e il calcio, un rapporto durato la bellezza di 20 anni. Attraverso un post su Instagram, l’ex centrocampista di Avellino, Cavese e Casertana ha ufficialmente annunciato il suo addio al calcio.
Indizi sul suo futuro? Lo scopriremo molto presto, ma con le emoji che ha postato sotto la dicitura “Fine 1 Tempo!” qualche indizio lo ha dato. Una mano che firma, un computer e qualche libro. Allenatore, DS, o altro?
Cilentano, originario della piccola ma suggestiva Ascea Marina, conosciuta per il suo splendido mare e le sue spiagge dorate. Angelo D’Angelo si racconta. Primi passi nella Pro Velia, squadra del suo paese, poi giovanili del Cosenza fino al 2003. Dopo una lunga militanza in Serie D con le maglie di Voghera, Reno Centese, Gelbison e Turris, con un paio di presenze in Serie C1 con la SPAL, nel novembre 2009 passa all’Avellino ancora in Serie D. Ed è proprio in Irpinia che la carriera di D’Angelo spalanca le ali: da protagonista compie la cavalcata, in quattro stagioni, dalla Serie D alla Serie B. Nell’agosto 2018, dopo l’esclusione dalla B dell’Avellino, si trasferisce in C alla Casertana. In due anni mette insieme 51 presenze e 11 gol in tutto. Dopo alcuni problemi societari, rescinde il contratto per approdare, poi, a Cava per vestire la maglia della Cavese.
Tante le battaglie di Angelo D’Angelo nel corso della sua lunga carriera, ma gli anni di Avellino restano indelebili come ribadito ai nostri microfoni tempo fa: “A 36 anni ho fatto tanti chilometri. Il ricordo più bello è sicuramente quello ad Avellino. Una cavalcata dalla D alla B. E’ stata una grande soddisfazione. E’ sicuramente questo il punto più alto della mia carriera, dove ho fatto il mio salto di qualità. Qui ho dato tutto e trasmesso tutto, e allo stesso tempo sono stato ricompensato dall’affetto della piazza.
E’ normale che ci sono stati momenti duri, perché essere capitano ad Avellino per tanti anni è una grossa responsabilità.Però è stato fantastico, e sul campo abbiamo sempre raggiunto il nostro obiettivo sfiorando anche la Serie A per centimetri con quella famosa traversa di Castaldo col Bologna. Tracciando una linea, il momento più bello è stato l’ottavo di Coppa Italia allo Juventus Stadium. Lì è stato fantastico dal punto di vista emotivo, con tanti tifosi che ci hanno seguito e sostenuto. Juventus-Avellino è stata sicuramente la partita più bella, ed auguro a tutti di poter vivere un emozione così.”