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Torna per salvare il calcio nella sua città: la storia di Antonio Riccio

Antonio Riccio

Calcio uguale romanticismo. Tante le storie meravigliose che ruotano intorno a questo meraviglioso sport, tra queste quella di Antonio Riccio che rientra in patria per salvare il calcio nella sua città.

Antonio Riccio, 25enne esterno d’attacco, nella sua carriera ha vestito maglie prestigiose come quella della Nocerina oltre che a numerosi percorsi in settori giovanili professionistici. Una promessa del calcio che con tanto sacrificio e passione è riuscito a togliersi grandi soddisfazioni. Un talento ricercato da diverse società, che certamente avrebbero fatto offerte importanti.

Nella sua Grottaminarda la vecchia società abbandona il campionato e la voglia di far qualcosa per salvare la sua terra cresce sempre di più. Infatti, il Lions Grotta sta regalando la gioia del calcio nella cittadina campana. Antonio Riccio decide di scendere di categoria e disputa un gran campionato di Prima Categoria realizzando ben 24 gol, trascinando la squadra alla vittoria del campionato e suscitando l’interesse di numerosi club.

Riccio, però, rifiuta numerose offerta per coltivare il suo sogno, quello di portare la città nel calcio che conta. Sabato, alla prima di campionato, sigla una tripletta con un gol nei minuti di recupero.

Antonio Riccio

Antonio Riccio: “Non ho problemi a giocare nei Dilettanti”

“Il calcio credo che sia una sorta di vocazione – ha dichiarato l’attaccante -. Non ho problemi a giocare nei Dilettanti e a chi mi definisce pazzo per la scelta rispondo con un semplice sorriso. Vedere tanti bambini con la mia maglia e il tifo della mia gente mi ricorda come sia bello e unico questo sport. Non so la vita cosa mi riserverà, posso solo dire che sono felicissimo della scelta che ho fatto”.

Riccio: “Questa estate ho ricevuto offerte importanti”

“La scelta è stata dettata sicuramente dal cuore e per l’amore verso la mia città. Quest’estate ho ricevuto offerte importanti anche dal punto di vista economico, ma per me i soldi non sono importanti e ho scelto di essere un esempio anche per molti ragazzini che mi seguono. Vedere tanti bambini con la mia maglia mi inorgoglisce, è mi spinge a dare l’esempio. Credo che nel calcio occorra riscoprire i veri valori“.