Ancora insulti e minacce all’indirizzo dell’arbitro, un nuovo contesto violento in un vecchio schema che nessuno riesce a risolvere. Tra Cortenova e Rovinata si gioca la trentesima giornata del girone A del campionato Juniores Provinciali U19 della zona di Lecco. Nell’arco dello svolgimento del match, i membri della squadra di casa – fra calciatori, allenatore e dirigenti – hanno protestato reiteratamente e prepotentemente all’indirizzo dell’arbitro.
Fioccano squalifiche, fra le quattro e le cinque giornate di stop per tutti, ma la sanzione più pesante è riservata all’assistente addetto all’arbitro: un anno di squalifica. Penalizzato dal comportamento ingiurioso, raccontato dall’arbitro che ha raccontato la vicenda nel suo referto. Dopo la lettura, il Giudice Sportivo di competenza ha preso la sua decisione.
Squalifica fino al 3 maggio 2025 per l’assistente arbitro del Cortenova. Di seguito, il referto dell’arbitro designato per la suddetta gara: “A fine gara, mentre l’arbitro in un tumulto di contestazioni da parte dei calciatori della società Cortenova, tentava velocemente di lasciare il terreno di giuoco per guadagnare l’ingresso agli spogliatoi, il signor M. L. lo rincorreva e una volta raggiunto tentava minacciosamente di trattenerlo afferrandogli una spalla, con tutta la sua forza, provocandogli dolore e mentre l’arbitro lo invitava a desistere nella sua condotta violenta, faccia a faccia, sfidandolo a proseguire verso gli spogliatoi, incitato da alcuni propri calciatori reiterava un comportamento gravemente minaccioso: «se fai un altro passo ti ammazzo»“.
“Alla riconsegna dei documenti, pur non avendone titolo, si presentava nello spogliatoio dell’arbitro, per conto della società Cortenova, reiterando un comportamento gravemente offensivo e nel tentativo di impaurire l’arbitro alzava più volte le braccia nella sua direzione, ritornava alla ragione soltanto dopo il fattivo intervento dell’Osservatore Arbitrale che si frapponeva tra i due facendo da scudo umano. Successivamente mentre l’arbitro si apprestava a lasciare gli spogliatoi per recuperare la propria autovettura, per la mancata assistenza da parte dei dirigenti presenti nell’impianto sportivo che permetteva ad alcuni facinorosi di occupare l’intera carreggiata per impedire l’uscita dell’autovettura dell’arbitro, in un coro d’insulti il signor M. L. reiterando il proprio grave comportamento attendeva che l’arbitro gli passasse a fianco per sputargli addosso, tentativo non andato a buon fine”.