Ardea-Cavese, Cinelli: “Gara trappola. Non bisogna sottovalutare l’avversario”

La Cavese di Daniele Cinelli si prepara ad affrontare in trasferta l’Ardea. La squadra campana, reduce dalla bella vittoria nel derby contro la Nocerina per 2-1, cerca la quinta vittoria consecutiva. I blufoncé si presentano alla sfida da prima classificata con 21 punti, a +1 sul Sarrabus Ogliastra secondo. Di fronte ci sarà l’Ardea, ferma al momento a quota 10 punti in classifica al tredicesimo posto. Alla vigilia della sfida, in conferenza stampa, ha parlato l’allenatore della Cavese Daniele Cinelli.

Ardea-Cavese, Cinelli: “Non bisogna sottovalutare l’avversario”

Daniele Cinelli, intervenuto in conferenza stampa nel pre match, ha risposto alle domande dei giornalisti. “La squadra sta molto bene, naturalmente la gara di mercoledì è stata intensa, sia sotto l’aspetto mentale che fisico. Ma abbiamo recuperato quasi tutti. Non dobbiamo sottovalutare l’avversario. I numeri dicono che è una squadra che ha 13 punti e non 10, ha fatto risultati importanti soprattutto con squadre come Ostiamare e Nocerina. L’aspetto principale che voglio sottolineare è che servirà una prestazione notevole, con umiltà e rispettando l’avversario. Sappiamo perfettamente che questa è una gara trappola. La settimana dopo la Nocerina, in questi due giorni, gli allenamenti sono stati fatti considerando esclusivamente l’aspetto mentale. Servirà andare avanti per la nostra strada”.

Cinelli ha poi proseguito parlando di formazione: Chiarella e Piovaccari al posto di Foggia? Ipotesi che possono starci, si sono allenati bene, ma scioglierò i dubbi soltanto domani mattina. Ho sempre detto – e lo ribadisco – che la Cavese è una squadra competitiva e dura da battere. I numeri al momento ci fanno piacere, ma lasciano il tempo che trovano. Dobbiamo prepararci sempre come se la partita successiva fosse l’ultima. Andiamo partita dopo partita. 4-4-2? Possiamo usarlo, considerando sempre come è stata costruita questa squadra. Ipotesi che possiamo portare avanti e che abbiamo allenato in ritiro. Ma ripeto, non conta il sistema di gioco. Conta il modo in cui si copre il campo e in cui si coprono gli spazi. Ma soprattutto mentalità e atteggiamento”.

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Redazione