Dopo due anni di attesa, i tifosi amaranto possono esultare. L’Arezzo ha vinto il girone E di serie D con tre turni di anticipo ed è tornato in serie C. Nessuno può più raggiungere in testa alla classifica il Cavallino Rampante, che ora si gode la festa. L’Arezzo ha dimostrato di essere stata la più forte e quella che ha programmato meglio, fin dall’estate. Ogni componente ha fatto il suo dovere e la forza di un collettivo ampio e di qualità ha dato i suoi frutti. Sono tanti, infatti, i protagonisti della promozione dell’Arezzo.
Per ricostruire dalle macerie della scorsa stagione, il presidente dell’Arezzo Guglielmo Manzo ha puntato tutto su un direttore generale navigato come Paolo Giovannini del Pontedera, che a sua volta ha evitato scommesse affidandosi a una vecchia conoscenza come Paolo Indiani per la panchina. Indiani dal canto suo ha rispettato le attese, dimostrandosi un allenatore vincente. Una grossa mano gliel’ha data uno staff competente e affiatato: il vice Vettori, ex difensore e capitano del suo Pontedera, il match analyst Nannizzi, già suo vice a San Donato, il preparatore atletico Pecorari e l’allenatore dei portieri Magi, questi ultimi aretini doc. Senza dimenticare un ex giocatore e capitano come “Nello” Cutolo, che ha affiancato Giovannini durante la stagione. C’è da scommettere che qualcosa alla fine l’ha insegnata anche lui al suo più esperto mentore. Lui che Arezzo e gli aretini li conosce ormai come le sue tasche.
Passando alle cose di campo, il primo dato che salta all’occhio è il rendimento della difesa, che è la quarta migliore di tutta la serie D. Meglio hanno fatto solo Lumezzane, Pineto, Nardò e Catania. In porta, il classe 2001 Luca Trombini, ingaggiato in corso d’opera, ha vissuto una stagione da protagonista e ha mantenuto la porta inviolata ben 14 volte. Davanti a lui, la linea difensiva si è rivelata più che solida: merito di due centrali esperti come Lorenzo Polvani e Giacomo Risaliti. Il primo ha toccato la serie A con Spal ed Empoli, senza mai esordire. L’altro, che ha segnato anche 5 gol in campionato, è stato un fedelissimo di Indiani e Giovannini ai tempi di Pontedera. Senza dimenticare l’annata strepitosa di Mirko Lazzarini, uno dei due superstiti della stagione precedente. In origine centrocampista, Indiani lo ha adattato difensore centrale e all’occorrenza terzino. Ruoli interpretati con la personalità di un veterano, se non fosse che ha appena 23 anni.
In mediana molto è passato dai piedi, dal carisma e dall’esperienza di Luca Castiglia e del capitano Andrea Settembrini. Al regista piemontese scuola Juve seried24.com ha dedicato un focus a parte come uno degli assoluti protagonisti della promozione dell’Arezzo, ma una considerazione la merita anche il centrocampista ex Padova, che è sceso di categoria proprio per riportare la squadra della sua città tra i professionisti. Lui che è cresciuto sui gradoni della Curva Sud amaranto oggi può dire di esserci riuscito, mettendo al servizio della squadra grinta, corsa e determinazione. La finale dei playoff di serie B persa con il Cittadella contro l’Hellas Verona ormai è solo un ricordo sbiadito. Un ricordo vivo ad Arezzo lo aveva lasciato invece Fabio Foglia, che a fine novembre è tornato in amaranto per aumentare il tasso di esperienza e personalità dell’organico. Foglia si è gradualmente guadagnato il proprio spazio e ha dato un contributo importante al cambio di passo della squadra nel girone di ritorno.
Chi si è preso l’attacco sulle spalle pur essendo arrivato a stagione in corso è Niccolò Gucci. Giovannini a novembre ha capito che là davanti l’Arezzo faticava a concretizzare e ha pescato dalla Lega Pro l’esperto attaccante, fuori rosa a Pesaro. Dopo un fisiologico periodo di ambientamento, la punta ha iniziato a segnare con regolarità. Suo il gol vittoria contro il Città di Castello, la rete del vantaggio a Livorno o il momentaneo pareggio contro il Grosseto, solo per citare alcune delle sette reti realizzate da fine novembre. Ai suoi lati, si sono alternati esterni offensivi con caratteristiche simili. Il più prolifico, nonostante i tanti guai fisici che lo hanno tenuto spesso ai box, è stato Mattia Gaddini. Classe 2002 scuola Spezia, con Indiani è esploso: tra gennaio e febbraio ha segnato sei gol in sei gare e con 8 reti in 14 partite è tuttora il miglior marcatore dell’Arezzo. Sprazzi accecanti di qualità sono arrivati anche da Roberto Convitto: l’esperto funambolo siciliano non sempre è stato costante ma ha segnato gol bellissimi e spaccato alcune partite entrando dalla panchina.
Un segreto di questo Arezzo vincente è stato il rendimento dei giocatori più giovani. Se l’anno prima erano considerati una zavorra, quest’anno hanno rappresentato la marcia in più. Il secondo e ultimo confermato della passata stagione è il terzino romano Samuele Zona. Nato nel 2002 e cresciuto nelle giovanili di Roma e Lazio, è stato uno degli under più continui e utilizzati. Gli è mancato solo il gol finora, ma la sua spinta costante a sinistra ha spesso creato problemi alle difese avversarie. Contributo importante alla causa è arrivato anche dai centrocampisti del 2003 Mattia Damiani e Sebastiano Bianchi. Il primo è di proprietà dell’Udinese, che lo ha anche convocato con la prima squadra in più di un’occasione. Bianchi, invece, ha il grande merito di aver segnato un gol a tempo scaduto che ha permesso di vincere lo scontro diretto con il Poggibonsi in uno dei momenti più delicati della stagione.
Infine, merita una menzione anche il più giovane del gruppo e anche l’ultimo arrivato: Raffaele Cantisani. Prelevato dalla Primavera del Crotone l’ultimo giorno del mercato di gennaio, ha ripagato la fiducia segnando tre gol significativi: quello della vittoria nel pantano di Ponsacco e una doppietta memorabile contro il Livorno all’Ardenza. Un impatto niente male per il ragazzino alla prima esperienza tra i grandi. Anche lui può dire di essersi ritagliato un piccolo spazio tra i protagonisti della promozione dell’Arezzo in serie C.
A cura di Luca Amorosi