Bari, da Brienza a Marfella: i protagonisti della rinascita

Mancava solo l’aritmetica e adesso è arrivata: il Bari giocherà in Serie B. Campionato senza discussioni per la squadra di Mignani, che ha raccolto 75 punti grazie a 22 vittorie, 9 pareggi e soltanto 4 sconfitte. La squadra della famiglia De Laurentiis torna allora in Serie B, dove al termine della stagione 2017/18 dichiarò fallimento. Il Bari – dopo esser stato acquistato da De Laurentiis – viene ammesso in soprannumero al campionato di Serie D nel 2018/19, poi letteralmente dominato. L’allenatore era Giovanni Cornacchini, quest’anno al Forlì a inizio stagione, e la squadra chiuse il campionato con 78 punti, 24 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, secondo miglior attacco e miglior difesa del girone I.

Dai festeggiamenti del 2019 a Troina, piccolo paesino siciliano, a quelli di oggi a Latina: chi sono stati i protagonisti della rinascita del Bari? C’è chi adesso è in Serie A, chi è rimasto in D, chi ormai non gioca più e chi addirittura è ancora in rosa.

Bari, i calciatori protagonisti in Serie D

Gli unici due calciatori ancora in rosa nella squadra pugliese sono Valerio Di Cesare – che è anche il capitano – e Simone Simeri, protagonisti in Serie D nel 2018/19. Simeri fu il secondo miglior marcatore del Bari con 12 reti, mentre il capocannoniere fu Roberto Floriano, autore di 13 reti in Serie D e oggi al Palermo in Serie C dopo aver partecipato alla “rinascita” dei siciliani.

C’è chi quell’anno fece una scelta di cuore, pur avendo offerte da categorie superiori. Parliamo di Franco Brienza e Francesco Bolzoni. Brienza fu protagonista già in Serie B con il Bari e accettò il progetto per riportare i pugliesi nel professionismo: ci riuscì, contribuendo alla causa con 22 presenze e 2 gol ma tante prestazioni di qualità e personalità. Bolzoni invece – che esordì pure in Serie A con l’Inter – dopo l’esperienza al Bari non tornò più in Serie B, ma dopo un paio di stagioni in C, da gennaio gioca in Svizzera.

Infine, c’è anche chi in Serie C ci è rimasto poi a lungo, come Samuele Neglia. Attaccante rapido, classe 1991, oggi gioca con la Reggiana e ha segnato 5 gol in stagione. Percorso simile anche per Zaccaria Hamlili, centrocampista adesso in forza al Monopoli, che come Neglia rimase al Bari anche per un breve periodo in Serie C.

Da Quagliata a Marfella: la forza degli “under” del Bari

Non solo i “grandi” e d’esperienza: in Serie D servono anche e soprattutto gli under e quelli del Bari erano di assoluto valore. Per loro parla la carriera che successivamente hanno intrapreso. Il portiere di quella squadra oggi sogna l’esordio in Serie A ed è Davide Marfella, portiere classe ’99. Marfella chiuse quella stagione con soli 22 gol subiti, merito della forte difesa pugliese, ma anche delle sue ottime prestazioni che lasciavano presagire un futuro importante.

C’è chi in Serie A ci gioca con costanza, seppur in Olanda. Il riferimento è a Giacomo Quagliata, difensore classe 200, che in realtà in D con il Bari giocò soltanto 14 partite. Oggi Quagliata gioca con l’Heracles Almelo, in Eredivise, e ha già raccolto 35 presenze in due anni. Un altro 2000 che la Serie D l’ha giocata soltanto a Bari è Enrico Piovanello, esterno d’attacco adesso in forza al Mantova in Serie C.

Da Iadaresta a Bollino: chi è rimasto in Serie D

Qualcuno ha avuto un exploit, altri si sono ritirati, c’è invece chi si è ritagliato la nomea di top in quarta serie. Su tutti, Pasquale Iadaresta e Andrea Feola. Il primo gioca sempre in Puglia, con il Bitonto, ma con i neroverdi non è ancora andato in gol nonostante le grandi aspettative. Feola gioca sempre nel girone H, lo stesso di Iadaresta, ma con la Casertana: centrocampista centrale, ha fin qui raccolto 23 presenze e si trova a ridosso della zona playoff con la sua squadra.

Chi invece sta provando il salto di categoria è Mauro Bollino, estroso calciatore offensivo in forza al Lamezia Terme, nel girone I. La sua è una squadra molto ambiziosa e lui ha fin qui segnato 8 gol, ma la promozione diretta a oggi è molto difficile per il club calabrese.

A cura di Domenico Cannizzaro

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