A tutto Barilaro: dall’amicizia con Di Lorenzo alla vittoria del campionato con l’Ancona

Una vita di “corsa” quella di Aurelio Barilaro, che ha fatto delle sue gambe il suo forte motore. L’amore per il calcio nasce fin dai primi anni di vita, passione condivisa insieme al fratello gemello Francesco.

Calabrese d’eccellenza, terra dove cresce calcisticamente. Inizia a muovere i primi passi nella scuola calcio del suo paese natio Polistena dove mette in mostra le sue grandi qualità suscitando l’interesse di importanti club con settori giovanili prestigiosi. “Il treno passa una volta sola” come si suol dire e il treno di Aurelio Barilaro si chiama Reggina, squadra per la quale milita sei anni. In questi anni acquisisce un’esperienza tale che lo porta a definire il suo ruolo, la sua corsa dirompente non lascia dubbi dalle parti del “Sant’Agata” così da perfezionare la sua posizione di terzino destro. Il percorso a Reggio si ferma agli allievi, qualcosa non va come deve andare ma il classe 1994 non sa che poco dopo sarà protagonista di piazze dal blasone del calibro di Ancona, Messina e Castrovillari.

“Ho iniziato a giocare nella scuola calcio del mio paese, poco dopo è arrivata la chiamata della Reggina ma non ero solo, insieme a me c’era mio fratello Francesco, lui era portiere. Ci trasferimmo a Reggio e da lì iniziammo tutta la trafila nel settore giovanile. L’ultimo anno con gli allievi nazionali sono arrivato in final eight per lo scudetto, ci allenava Eloisi”

Cinquanta presenze nei professionisti

Qui inizia il percorso di un ragazzo che voglia di mangiare la fascia sul prato verde ne ha fin troppa. La sua carriera è condita di tante montagne russe, momenti unici alcuni dei quali indimenticabili, sofferenze e vittorie. In eccellenza inizia a giocare a 16 anni da titolare nella Gioiese e non si scoraggia dopo l’uscita non voluta dai cancelli del “Sant’Agata”, anzi: “Un campionato complicato, ho disputato tutte le partite non essendo nemmeno il mio anno da under, mi sono conquistato il posto con le unghie e con i denti “ dichiara l’ex Messina

Le sue presenze in quel campionato non passano inosservate, tant’è che l’Ancona acquista le sue prestazioni sportive. La società dorica decide di mandarlo in prestito a Guardavalle, la sua crescita prosegue nel modo giusto, lo confermano tutte le presenze in rappresentativa regionale e nazionale:

“Gioiese e Guardavalle sono state tappe importanti per il mio percorso, mi hanno permesso di crescere e maturare. L’ultimo anno di Eccellenza ho giocato in rappresentativa nazionale a Coverciano. A 18 anni arrivo ad Ancona, all’inizio non fu semplice, era il primo anno fuori, dovevo ambientarmi con una nuova realtà. Iniziai a giocare a gennaio con l’arrivo del nuovo tecnico Favo”

Il 13 aprile 2014 fu una data indelebile per il terzino biancorosso” Sono stato l’unico a essere confermato l’anno dopo. Avevamo una squadra fortissima con la quale siamo riusciti a vincere il campionato di serie D, una vittoria che sento mia avendo fatto 32 presenze da protagonista” – senza dubbio il ricordo più bello della carriera – “12mila persone allo stadio, giocavamo contro la Recanatese, eravamo sotto 1-0 pareggiammo la partita grazie al mio assist per William Piti e vincemmo il campionato. Fu un’emozione indescrivibile”.

La parentesi Messina

Nel 2015 approda nel professionismo sempre con la maglia del cavaliere armato rosso ma durante l’annata non riesce a ritagliarsi uno spazio importante. Nel 2016 arriva la chiamata del Messina in serie C: “Non è stato un periodo semplicissimo fin quando non è arrivata la chiamata del Messina. È stato un anno bellissimo, ci siamo divertiti, tanti dei compagni per l’ottima annata disputata sono andati in campionati superiori; a fine anno dovevo andare a Trapani in serie B ma un brutto infortunio ha bloccato la trattativa e non se ne fece nulla”

“Sono stato compagno di stanza di Di Lorenzo”

Dalle parti di Reggio Calabria dopo la vittoria dell’europeo, ci sono stati molti tributi per il calciatore Giovanni Di Lorenzo che ha transitato nelle fila giovanili della Reggina, lo ricorda bene Barilaro: Era l’anno dei giovanissimi nazionali 93-94, durante il ritiro precampionato dividevamo la stanza. Abbiamo giocato due anni insieme, ricordo ancora la final eight degli allievi nazionali in squadra c’erano lui e Nicola Leone. Ho un bel rapporto con l’attuale terzino del Napoli, ci sentiamo spesso, l’ultima volta è stata dopo la finale dell’europeo”

“L’Ambrosiana? spero sia un trampolino di lancio”

Una nuova sfida, quella che si è presentata quest’anno al terzino calabrese, dopo aver giocato due anni a Cittanova, la sua isola felice adesso è l’Ambrosiana, squadra che milita nel girone C di serie D:

“Sto recuperando dall’infortunio dell’anno scorso, voglio trovare la mia condizione migliore. É un ambiente tranquillo, si lavora molto bene senza alcune pressioni. Mi sono avvicinato alla mia famiglia che vive qui e spero che questa stagione sia un trampolino di lancio per il futuro” non sono mancati i momenti tristi e bui che il classe 1994 ha superato grazie ai suoi cari – “Volevo smettere di giocare, non ho passato un bel momento quest’estate. Grazie a mia mamma che è sempre stata una presenza lungimirante nella mia vita e alla mia ragazza mi sono rimesso in gioco, scommettendo ancora su me stesso”

L’assist: un’ossessione

Innamorato degli assist più dei gol, che è quello che gli riesce meglio grazie alla sua abilità nel saper crossare, risponde così alla dedica del suo prossimo gol: “A un mio amico che non c’è più. È sempre con me, il mio angelo custode”

Una carriera a rincorrere la fascia preferibilmente quella destra tra sogni, ambizioni e obiettivi. Gli anni passano ma il suo mantra non cambia “non mollare mai”, proprio come la sua corsa che ha regalato emozioni in serie D e in serie C.

A cura di Celestino Casedonte

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