Nino Barillà: la Nuova Reggina si aggrappa al suo capitano | FOCUS
Le difficoltà della Reggina in questo inizio di campionato sono tante e sotto gli occhi di tutti, l’uomo che sta trascinando la squadra è sicuramente il capitano Antonino Barillà.
Sono già tre i gol messi a segno dall’ esperto centrocampista, due su rigore e l’ultimo in casa su punizione, con una dedica speciale per il nonno (in foto si legge “ciao compare Nino”) che è purtroppo venuto a mancare pochi giorni prima della partita. Oltre i gol vanno sottolineate le prestazioni che sta offrendo Barillà, bisogna ricordare che è un classe 1988 e che non ha affrontato come tutti i calciatori della Reggina la preparazione precampionato. Tutto ciò non ha fermato la voglia di tornare a scendere in campo con la sua maglia del cuore quella amaranto, dopo ben dieci anni di distanza.
Barillà è un lusso per la categoria, carriera straordinaria tra i professionisti
Il centrocampista reggino percorre i primi passi proprio nella primavera della Reggina, squadra che lo farà esordire nella stagione 2005/2006 in un Fiorentina-Reggina di fine campionato. Memorabile è il suo primo gol tra i professionisti, la partita era Reggina-Juventus, il giovane Barillà con un colpo di testa riesce a battere Gigi Buffon e a portare in vantaggio i suoi. Quella partita poi fini 2-2. Barillà continuerà a giocare con la maglia amaranto fino alla stagione 13/14, per poi salutare vista la retrocessione in C e accasarsi al Trapani (che affronterà da grande ex in questa stagione). Con i siciliani disputerà tre campionati di serie b e sfiorerà anche la promozione in massima serie, perdendo la finale play-off con il Pescara.
Per la prima volta Barillà ha scelto di calcare i campi della serie D. Un esordio fuori dal professionismo per un calciatore che ha vestito maglie importanti e prestigiose come quelle di Sampdoria, Parma e Monza. La parentesi più importante per Barillà, (escluse Trapani e Reggina), è sicuramente il triennio a Parma, dove nel 2017/2018 ha ottenuto la promozione in Serie A, mettendo a referto in quell’annata 24 presenze e un gol, per poi disputare con i ducali due anni in massima serie giocando sempre con grande continuità. Questo curriculum fa capire l’importanza del calciatore che possiede qualità, tecniche ed esperienza ben oltre superiori alla media del campionato di serie D nonostante i 35 anni.
Il ritorno a Reggio Calabria, una scelta di cuore
Come detto in precedenza Nino Barillà ha scelto di giocare in serie D. Lo ha fatto per la squadra della sua città che lo ha lanciato tra i professionisti, dimostrando un grande amore e attaccamento verso i colori amaranto. Lo ha fatto in un momento difficile per la Reggina, l’esclusione dalla serie B e quindi il nuovo inizio dalla serie D. In questo inizio di campionato è sicuramente il trascinatore della squadra. Leader tecnico della formazione di Trocini, cerca spesso giocate che possono scardinare le difese. A volte si è adattato a giocare addirittura come seconda punta nei finali di partita per cercare di aumentare il tasso tecnico in fase offensiva, visto le mancanze della rosa che presto saranno colmate con l’arrivo dell’ attaccante argentino Thomas Bolzicco.
Barillà è sicuramente l’uomo più importante per la Nuova Reggina, al quale squadra società e tifosi si aggrappano per cercare di tornare il prima possibile nei professionisti, viste qualità tecniche che tutti conoscono ma soprattutto per quello che rappresenta, ovvero la “regginità”, l’attaccamento alla maglia e alla città. Insomma c’era bisogno che la gente di Reggio si potesse indentificare in questo nuovo progetto, probabilmente il modo migliore per poterlo fare era quello di coinvolgere proprio Nino Barillà che è di fatto un figlio di questa terra.
A cura di Andrea Benedetto