Barletta, Allegretti: “Quel gol nel derby con l’Andria è indelebile. 3000 tifosi? Non sono sorpreso”
Andria-Barletta rievoca sempre dolci ricordi nelle menti dei tifosi biancorossi…e di Riccardo Allegretti. Protagonista di quella famosa punizione che fece esplodere il Puttilli nel derby di andata dei playout nel 2013 in Lega Pro, l’attuale allenatore della Clivense viene tuttora ricordato dai cittadini barlettani per quel gesto tecnico.
L’1-0, poi susseguito al 2-0 di Andrea La Mantia (oggi in Serie B alla Feralpi Salò) che ha aperto le porte alla salvezza del club pugliese. Lo 0-1 di Carretta nella partita di ritorno a chiudere il cerchio con l’Andria retrocesso in Serie D. Un match storico, quello tra due tifoserie unite da una gemellaggio trentennale, che Allegretti ha raccontato su SerieD24.com a pochi giorni dalla sfida in programma al “Degli Ulivi”.
Barletta-Andria e quella punizione di Allegretti: “Le mie figlie la vedono su Tik Tok spesso”
Le sfide tra Barletta e Andria hanno sempre avuto un sapore particolare, sia per ciò che accadeva in campo sia per il rapporto fraterno tra le due piazze. Tra i fautori di quella salvezza ai playout targata Orlandi del 2013 c’era Riccardo Allegretti: “Per una serie di coincidenze ci siamo ritrovati a giocare una partita così delicata contro una squadra gemellata. Quell’annata è stata un mix di emozioni, la situazione era complicata e ritrovarsi ai playout non è stato facile. Al ritorno siamo stati bravi gestire il doppio vantaggio, l’Andria non era assolutamente da sottovalutare. Le qualità di quella squadra erano importanti ma c’erano giovani che avevano bisogno di tempo. Tanti di loro ora giocano in Serie A e B. Ricordo più bello? Ovviamente la punizione dell’1-0, le mie figlie spesso trovano per caso vari video di quel gesto su Tik Tok e mi fanno sorridere“.
L’attuale allenatore della Clivense spiega il suo arrivo in biancorosso: “Dopo aver fatto una carriera sempre in Serie A e B decisi di andare alla Triestina in Lega Pro. Quell’anno lo ricordo benissimo perchè siamo retrocessi, falliti e ho perso anche il mio papà. Stavo pensando di lasciare il calcio, poi mi ha chiamato Barletta. L’allora Direttore Sportivo Peppino Pavone fù bravo a convincermi e mi sono trovato così bene che l’anno dopo ci ho portato la mia famiglia a vivere”.
Sui quasi 3000 spettatori ospiti che ci saranno al “Degli Ulivi”: “La verità? Non sono sorpreso. E’ una piazza che ha quei numeri e non merita assolutamente di stare in queste categorie. Da quando il Puttilli ha riaperto è una bolgia ad ogni partita. So cosa vuol dire allenare e giocare in una piazza del genere. Sta facendo un campionato in linea con le proprie ambizioni e sono convinto che farà bene”.