Barletta, Pitino e Bitetto si presentano: “Situazione difficile ma ci crediamo”

Il Barletta riparte dal ds Marcello Pitino e dall’allenatore Dino Bitetto. Il club del presidente Dimiccoli riparte da quest’accoppiata per cercare di dare una svolta al campionato dei biancorossi. I due hanno avuto modo di presentarsi – ripresentarsi nel caso di Pitino che torna a Barletta dopo dodici anni – alla piazza.

Ai due, dunque, il compito di risollevare il Barletta in una situazione di grande difficoltà. La squadra, difatti, non ha rispettato i pronostici di inizio stagione e adesso ricopre l’undicesimo posto in classifica, a solo un punto di vantaggio dalla zona play-out. “La situazione è difficile“, ha affermato lo stesso ds Pitino nel corso della presentazione. Adesso, però, l’obiettivo è tornare a fare gruppo e raccogliere risultati positivi.

Barletta, Pitino: “Presentarsi dopo queste partite non è facile”

Le parole di Marcello Pitino, nuovo ds del Barletta, nel corso della sua presentazione: “Siamo arrivati in un momento difficile. Se così non fosse stato probabilmente non ci avrebbero chiamato. In quindici anni dall’ultima volta qui è cambiato tanto. Il calcio però è sempre lo stesso così come la gente che c’è qui. Oggi la presentazione doveva essere diversa ma dopo queste due partite non è semplice. È una situazione difficile che però va affrontata con molta serenità. Venti giorni in questi sport possono sembrare pochi ma bastano per cercare di dare un’impronta su quello che vogliamo fare. Sapevo di trovare una situazione difficile ma non così. C’è da lavorare parecchio ma non siamo abbattuti. Vogliamo dare una sterzata a tutto l’ambiente”.

Ancora il nuovo ds: “La società ha dato disponibilità ad operare sul mercato. C’è più di qualcosa da fare rispetto a quanto avevo previsto. Non posso ancora fare nomi ma aspettiamoci a breve delle novità. L’entusiasmo di questa piazza mi ha spinto ad affrontare questa avventura. Quello che diciamo oggi può essere già smentito domani. È vero che questa squadra è in caduta libera, noi siamo qui per dare un freno. Vedo che c’è una grossa disponibilità a dare una mano al Barletta. Avere un riferimento unico sarebbe ottimo. Sì può e si deve fare bene qui. Dal punto di vista economico non ci sono problemi con giocatori”.

Non ci sono problemi per chi vuole andare via, è libero di farlo. Vogliamo solo gente che sposa situazioni di difficoltà come questa. In venti giorni dobbiamo ricostruire una situazione mentale per mettere l’allenatore nelle migliori condizioni per lavorare. In questo momento ci dobbiamo salvare, abbiamo bisogno di gente che lotti. Noi trametteremo concretezza. Ho già parlato con qualche giocatore, cerco gente che mentalmente deve assumersi delle responsabilità. Barletta è Barletta, chi viene qui deve capire dove sta giocando. Le nostre scelte devono essere funzionali all’obiettivo della società di ora“.

Pitino conclude: “L’ultima volta qui sono arrivato in una situazione peggiore e ci siamo salvati. Il lavoro che abbiamo fatto in quel frangente è stato fondamentale. Tutto il contesto deve accelerare, ci dobbiamo mettere tutti a disposizione. Non voglio parlare degli errori fatti in passato, è troppo facile così. Ora ci siamo noi che ci stiamo caricando delle responsabilità passate ma nessuno ci ha costretto. Io ci tengo, così come Bitetto, a fare bene e di mettere nelle condizioni l’anno prossimo la società di fare un campionato da protagonista”.

Bitetto: “Peggior esordio non poteva esserci”

Le parole di Dino Bitetto, nuovo allenatore del Barletta, nel giorno della sua presentazione: “Peggior esordio al “Puttilli” non poteva esserci da parte mia, è stata una brutta prestazione. Come si fa a non essere arrabbiati dopo ieri? Io ho dato le disposizioni in campo, quindi non mi è passata l’arrabbiatura. Per una piazza come Barletta non è ammissibile perdere in casa. Nel secondo tempo c’è stata una resa da parte di tutti. Abbiamo il tempo per poter integrare qualcuno perché ce n’è bisogno. Nello spogliatoio c’è una aria pesante, negativa. Oggi dedicheremo il nostro allenamento ad interloquire singolarmente con tutti i giocatori. C’è bisogno di gente con ‘cazzimma‘. Mi auguravo di continuare con questo gruppo se mi avesse offerto una prestazione diversa. Il pareggio mancato di sicuro non ci avrebbe fatto cambiare idea”.

Sempre Bitetto: “Parleremo sempre con i giocatori, questa settimana mi servirà per capire ancora meglio il mio metodo di lavoro. Ho le idee chiare su questo, ieri hanno messo in mostra forse quello che noi volevamo vedere per comportarci di conseguenza. I calciatori devono essere ben consapevoli di avere difronte una persona schietta, responsabile e matura. Voglio che tutto l’ambiente debba essere consapevole di aver trovato due persone che hanno accettato volentieri di venire qui. I giocatori vengono a Barletta perché ci sono migliaia di persone pronte a incitare per tutta la partita. Attacco? E’ vero che servono giocatori in quella zona del campo ma le mie squadre storicamente sono sempre state pericolose. Alla cavese e al Cerignola nonostante il secondo posto abbiamo avuto i migliori attacchi e il mio metodo non cambierà”.

In tutte le squadre dove sono stato c’è stato un calciatore con personalità di spicco. A me certe volte non sono piaciuti gli eccessi. Schelotto è un ottimo calciatore, ha un passato che lo porta ad andare ben oltre in maniera benevola. Ho già intravisto quello che lui vorrebbe dare. Vorrebbe mettere a disposizione la sua esperienza per la squadra. L’importante è che tutti i calciatori sappiano cosa fare in campo, nello spogliatoio e nella vita privata. Questo nell’insieme fa una squadra”.

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Redazione