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Barletta, Dibenedetto: “Vi raccontiamo ciò che è successo in questi giorni”

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Quale sarà il futuro del Barletta? In tanti se lo chiedo, ed ecco perché il Dott. Michele Dibenedetto e l’Avv. Michele Cianci fanno il punto della situazione in conferenza stampa per svelare le prossime mosse per il club pugliese.

Barletta, Cianci: “Il Barletta è una ASD, non è di proprietà di nessuno”

L’Avv. Michele Cianci: “Occorre fare chiarezza. Molti credono che il Barletta sia proprietà di qualcuno, ma è una ASD e di certo non è di chi si professa presidente onorario. La nostra associazione sportiva è stata creata dai barlettani quando ha perso la categoria in Serie C ed è ripartita dall’Eccellenza. Si unirono oltre 100 mila euro per iscrivere la squadra in quella categoria. In questo percorso si sono alternati diversi presidenti e in un’associazione i pagamenti delle tasse vanno a carico del presidente stesso.

Abbiamo una debitoria ora importante che va a carico di tutti. Non esiste una proprietà in un’associazione sportiva, qualunque cittadino può farlo. Abbiamo il presidente che è Salvatore Vaccariello con il quale non abbiamo mai avuto l’onore di parlare. Invece l’abbiamo fatto con una persona che non ha nessuna voce in capitolo che è Mario Dimiccoli. Hanno composto questo direttivo i figli Francesco e Rosa con Vaccariello, non ci sono altri associati. Abbiamo difficoltà ad accedere agli atti visto che non ci è stata data la possibilità”.

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Barletta, Cianci: “E’ una presa di posizione di Dimiccoli quella di congelare le trattative”

Michele Cianci: “In una prima PEC abbiamo chiesto una valutazione della società. La cassaforte è la VS SRL, costituita nel 2023, che percepisce le sponsorizzazioni. Ci hanno detto che quella non si tocca previa altre valutazioni. Abbiamo avuto un incontro con i legali di Dimiccoli. Nella fase di discussione non ci hanno mai permesso di entrare come soci nell’associazione sportiva. Abbiamo fatto successivamente un’altra PEC dopo il ‘congelamento delle trattative per la cessione’ nel quale abbiamo chiesto di entrare in società.

Ci hanno chiesto altri 60 giorni per decidere e hanno chiesto i dati di Dibenedetto che forniremo prontamente. Siamo stanchi di dover parlare con gente che non ha nessun valore. Abbiamo parlato con il Sindaco chiedendo un incontro tra le parti mettendo un punto su questa cosa. Faremo tutte le azioni possibili per verificare il tutto e ottenere i nostri diritti”.

Barletta Marsili Bramati

Dibenedetto: “Non abbiamo mai ricevuto una carta per valutare lo stato di salute del club”

Di Bendetto: “Voglio fare dei passaggi prima di arrivare al ‘congelamento della trattativa’. Dopo un’intervista mi fu chiesto se mi avrebbe fatto piacere diventare presidente del Barletta. Tutto ciò mi ha spinto a fare del bene per la città chiedendo di rilevare la società. C’è stata una richiesta formale nel quale abbiamo richiesto le scritture contabili sia dell’associazione che della società, deputata alla raccolta dei fondi.

Non abbiamo mai ricevuto nessuna carta per valutarne lo stato di salute. Il 12 dicembre le tifoserie annunciano una manifestazione che non viene autorizzata dal Prefetto. Qualche giorno dopo i due rappresentanti dei gruppi organizzati chiedono al sottoscritto di avere un incontro con la dirigenza del Barletta. Si presenta il signor Dimiccoli con i legali. L’attenzione mediatica su tutte le cose mi indussero a fare un passo indietro per ammorbidire il clima.

Usciamo da quella riunione con un accordo: l’impegno da parte del presidente nel quale si impegnavano a portare a termine il campionato mantenendo la categoria e dichiarando di dover lasciare a fine stagione”.

Dibenedetto: “Non mi tiro indietro, vado avanti anche più arrabbiato di prima. Non parlerò con Dimiccoli”

Di Benedetto in chiusura della conferenza:“Siamo passati per quelli che avevano tirato i remi in barca. Mi immedesimo in chi mi ha anche accusando di essere colluso. Effettivamente venne fatto un gioco di prestigio. Mi sono reso conto di aver voltato le spalle alla gente. Dal 16 al 29 dicembre avevamo avuto diversi colloqui telefonici per pervenire a questo accordo. Ci siamo incontrati il 29 e mi ha posto delle condizioni dicendo sì a tutto.

Mancava il passaggio con i legali per definire il tutto e recarci dal notaio. Mi arriva una telefonata violenta nel tardo pomeriggio: ‘non si fa più niente, abbiamo giocato’. Tutto in dialetto dopo il comunicato stampa. Io non voglio giocare e ho inviato una PEC nel quale abbiamo chiesto di iscriverci all’associazione. Mi hanno appena risposto dicendo di voler valutare la cosa nei 60 giorni successivi.

Quale può essere la via d’uscita? Faccio un appello a tutti i cittadini di iscriversi in massa. Io mi candido alla presidenza dell’associazione. Siamo ancora in attesa delle scritture contabili ma non ne abbiamo il diritto finché non entriamo. C’era un plico enorme di cartelle esattoriali”.

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