Retrocessione, rabbia e voglia di tornare subito in D: il 2024 del Barletta
La categoria persa dopo tanti anni di lotta e il cambio societario i fattori più rilevanti per i biancorossi
Il 2024 del Barletta è stato pieno di continui capovolgimenti di fronte, eventi negativi sportivamente parlando e cambi societari. Nel giro di pochi mesi si è passati da sognare il ritorno nel professionismo, ormai lontano da più di dieci anni, a fare i conti con la dura realtà della retrocessione in Eccellenza.
Dall’arrivo di Schelotto in estate alle turbolenti questioni dirigenziali e infine la gestione Arturo Romano con l’obiettivo di riportare questa calorosa e numerosa città nelle categorie più consone al blasone di questo club.
L’ingaggio di Salvatore Ciullo come allenatore e un mercato al ribasso
I risultati negativi portano il Barletta a cambiare di nuovo guida tecnica dopo aver affidato a Dino Bitetto la gestione della prima squadra. Il DS Marcello Pitino sceglie Salvatore Ciullo che tanto bene aveva fatto nel Matera portandolo a una salvezza e una posizione di medio alta classifica quasi insperata.
L’allenatore salentino però è costretto a ereditare una situazione quasi surreale, con i club che aveva già ceduto pezzi pregiati per la rosa costruita come Mauro Marconato in cambio dell’ex Genoa Steve Eyango. In attacco arrivano Giuseppe La Monica e il Tato Diaz, entrambi con un passato vincente al Taranto. Ma l’impressione che i biancorossi danno è quella di un ridimensionamento abbastanza importante con più uscite che entrate.
Il capitano Schelotto abbandona la nave poco prima della retrocessione: è Eccellenza
Che il 2023-2024 sia un anno disastroso calcisticamente parlando per il Barletta lo si vede dall’approccio al nuovo anno. Un solo successo, contro il Matera in casa, per i biancorossi e tantissime occasioni sciupate per agguantare la salvezza. Clamoroso il 2-2 a Gravina dopo il doppio vantaggio nei minuti finali.
Il capitano Ezequiel Schelotto, arrivato in estate con tanti proclami, non incide più e viene spesso relegato in panchina. L’ex Inter deciderà con qualche settimana di anticipo di rescindere il contratto con la società nonostante la lotta serrata per non retrocedere. Con il 2-3 in casa contro il Fasano e il 2-0 subito ad Angri, si chiude come peggio non si poteva una stagione che vedere il Barletta retrocedere nel campionato di Eccellenza.
Finisce l’era Dimiccoli a Barletta, inizia quella di Arturo Romano
Gli striscioni di protesta, con tanto di corteo pacifico dei gruppi organizzati, diventano sempre più frequenti e hanno un solo obiettivo: portare l’attuale proprietario Mario Dimiccoli a cedere il club. Dopo vari tiri e molla tra la questione Francesco Agnello e la cosiddetta cordata di imprenditori barlettani, alla fine la società viene data a Marco Arturo Romano.
Scetticismo evidente quello di una piazza che ha letto il curriculum di un presidente che aveva portato la Viterbese in C ma l’aveva anche fatta non iscrivere più nel 2024, ripartendo dalla Promozione e non terminando il campionato. Vengono presentati Pasquale De Candia come nuovo allenatore, Bartolo Lorusso come Direttore dell’Area Tecnica e Daniele De Vezze Direttore Generale.
Un mercato aggressivo e un solo obiettivo: distruggere il campionato e tornare in D
Il Barletta non bada a spese e piazza subito dei colpi importanti per l’Eccellenza e non solo. Ingaggiati nel giro di pochi giorni giocatori di un certo rilievo come Riccardo Lattanzio, Nicola Strambelli, Vito Lavopa, Giuseppe Lopez, Matteo De Gol ed Esteban Giambuzzi. Palese è la voglia della nuova società di riportare un entusiasmo decisamente calato post retrocessione.
La stagione 2024-2025 vede i biancorossi dominare completamente un girone d’andata con 16 successi, 3 pareggi e zero sconfitte. Alla fine dell’anno i punti di vantaggio sono sedici sulla Polimnia dell’ex Bari Cristian Galano. Percorso netto in Coppa Italia Dilettanti con solo vittorie e la finale che si giocherà con andata e ritorno contro l’ostico Galatina.
1800 abbonati, pubblico da altre categorie e una rabbia in corpo di chi ha sofferto e vuole tornare a primeggiare. Il Barletta sta distruggendo il campionato e vede il 2025 come un anno di rinascita per un popolo intero.