Vigilia di una partita delicata per il Barletta, la squadra guidata da Salvatore Ciullo affronterà l’ostico Manfredonia. I biancazzurri si sono allontanati dalla zona play-off, sempre sfiorata finora nonostante siano appena stati promossi in Serie D: la sfida è tutt’altro che semplice. Il Barletta, dal canto suo, ha realizzato una stagione anche migliore nella passata stagione, contendendo da neopromossa la testa del sempre difficile girone H con le formazioni più quotate.
Quest’anno la musica in città sembra essere diversa e a Salvatore Ciullo, da qualche settimana, sono affidate le sorti della squadra. L’ex Matera ha il compito di risollevare i biancorossi dalle zone più basse della classifica, obiettivo la salvezza evitando i play-out, in vista anche dei progetti futuri del club. Alla vigilia del match contro il Manfredonia, l’allenatore biancorosso ha parlato così in conferenza stampa.
“Non abbiamo fatto niente fino a ora, nel senso che c’è sempre da migliorare e dobbiamo trovare tutto ciò che serve per migliorarci di volta in volta. Siamo consapevoli di affrontare una squadra che verrà qui per cercare di fare il risultato. Fuori casa il Manfredonia ha numeri pazzeschi, come in casa, se mancherà la concentrazione perderemo i nostri equilibri. Servirà concentrazione”. Così ha esordito Ciullo ai colleghi presenti in conferenza, alla presentazione della sfida contro il Manfredonia di un ex Barletta come l’allenatore Franco Cinque.
“Mi auguro che la squadra abbia recepito tutto quello che abbiamo fatto e che la squadra possa praticarlo anche in campo domani. Cinque non lo conosco, lo saluterò con piacere: sta facendo un campionato incredibile, la sua squadra gioca bene a calcio e lo fa con intensità”. Sulle ultime di formazione, poi: “La notte porta consiglio, dicono: scelgo domani la formazione. Tato Diaz? A dire il vero non ha giocato male: è stato sfortunato dal punto di vista realizzativo, ma ha fatto una buona partita. Il ballottaggio con La Monica c’è ed è vivo ed è bene che ci sia, l’allenatore preferisce sempre essere messo in difficoltà su questi aspetti, perché vuol dire che c’è qualità”.