Andrea Barzagli, l’esordio in Serie D prima di spiccare il volo: una carriera di glorie e trionfi

È un uomo nato a Fiesole. Nel rione che dà il nome alla parte più calda del tifo fiorentino. La cadenza toscana traspare palese nelle sue interviste, così come la schiettezza che solo i fiorentini veraci sanno evidenziare con assoluta autenticità. Andrea Barzagli, nato nel cuore pulsante della città che fu di Brunelleschi e del Rinascimento italiano e cuore viola in tenera età, è l’elogio della meritocrazia. Un affresco di volontà, caparbietà, cinismo. Dai campetti di periferia al tetto del mondo con la nazionale italiana nello storico trionfo del 2006. Un successo firmato in calce, grazie alle due presenze con Ucraina e Australia che gli garantiscono appieno il titolo di Campione del Mondo.

Rondinella Impruneta e l’esordio tra i Dilettanti

Per Andrea, la gavetta è stata vera. Sudore e lacrime, fango e calcio vero. I suoi inizi sono stati vissuti propri lì, in quei campi sportivi della periferia toscana, dove la prosa si mescola al romanticismo mai banale verso lo sport più bello del mondo, vissuto nella sua forma più pura e genuina. Si parlava di esordi: nella scalata all’Italia e al mondo di Andrea, c’è anche un’annata in Serie D: la primissima della sua più che brillante carriera. Dopo aver mosso i primi passi nella Cattolica Virtus, l’occasione arriva dal Rondinella Impruneta, con la quale esordisce nel 1998 – a 17 anni – nel Campionato Nazionale Dilettanti ottenendo a fine stagione il primo successo della sua carriera: la promozione in Serie C2.

La consacrazione con Bonucci e Chiellini

Seguiranno le stagioni con Pistoiese e Ascoli: il grande calcio è davvero a portata di mano. La Serie A arriva nel 2003: su di lui punta il Chievo di Campedelli, offrendogli l’opportunità che Barzagli non si lascia sfuggire. Il rendimento altissimo nella stagione d’esordio nella massima competizione nazionale gli regaleranno prima la chiamata del Palermo e, in seguito, dell’ambizioso Wolfsburg. Il resto è storia recente. L’arrivo quasi per caso alla Juventus, nel gennaio 2011 e l’inizio di un’egemonia difensiva che detterà legge in Italia. Un reparto arretrato composto con Bonucci e Chiellini che valse al trio l’appellativo di “BBC” e che ha caratterizzato le recenti stagioni bianconere e azzurro-nazionale. Oltre al titolo al trionfo del 2006 con la nazionale, Barzagli ha vinto un campionato di Bundesliga con il Wolfsburg (2008-09) e otto campionati consecutivi di Serie A con la Juventus (dal 2011-12 al 2018-19).

Il futuro di Andrea Barzagli

Poi il ritiro, sofferto e commosso. E una nuova veste che vuole provare a cucirsi addosso. Accetta in incipit la proposta che gli arriva da Maurizio Sarri, tornando in bianconero nel ruolo di collaboratore tecnico. Dopo la separazione con il club bianconero, sancita nel maggio 2020, l’ex difensore entra a far parte dello staff della nazionale, in qualità di assistente delle giovanili della nazionale italiana, spaziando dall’U15 all’U20. Grandissimo calciatore in passato, un presente da collaboratore e commentatore televisivo. E il futuro? Su una panchina, presumibilmente. A respirare ancora quell’intensa emozione che solo un prato e un pallone sanno regalare.

A cura di Giuseppe Vitolo

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