Non svegliate il Caldiero Terme. La squadra di Soave, dopo un sorprendente avvio di campionato, si trova in testa alla classifica del girone B di Serie D a pari punti con l’Arconatese. È il momento più alto nella storia di un club che rappresenta un paesino di appena 8mila abitanti in provincia di Verona. “Siamo una piccola realtà familiare. A luglio non avremmo mai immaginato di trovarci in questa posizione. Ci godiamo il momento, non è un caso essere primi“. A parlare, ai microfoni di Serie D24, è il presidente del club Filippo Berti, colui che ha salvato il Caldiero da un destino ben diverso.
Filippo Berti è uno che Caldiero ce l’ha nel sangue. Qui la sua famiglia aveva avviato un’azienda di macchine agricole che cominciò a fare da sponsor alla squadra già nel 1989. “Fu un aiuto al club non tanto per i risultati, ma per aiutare il settore giovanile a tirare fuori i ragazzi dai pericoli della strada“, racconta Berti. Nel corso degli anni però, le cose si complicarono al punto che l’esistenza stessa del Caldiero era a rischio. Nel 2004 infatti, il club non aveva i mezzi per iscriversi al campionato di Prima Categoria: “In quel momento ho sentito un dovere personale di prendere in mano le sorti della società. – dichiara il presidente – Era una follia, bisognava ripartire con tutto. Era come una stalla dove erano scappati i buoi“.
Iscrizione avvenuta per miracolo e una rosa costruita all’ultimo secondo. I presupposti per il crollo c’erano tutti, ma il Caldiero mantenne la Prima Categoria ai play-out. “Fu un vero miracolo. Da quel giorno è partita la nostra scalata, con un mix di bravura e fortuna“. Una scalata che ha portato i gialloverdi nel 2019 alla promozione in Serie D, categoria mai conquistata prima: “È un orgoglio che divido con tutte le persone che hanno fatto parte di questo cammino, anche da dietro le quinte. Molti dirigenti presenti oggi c’erano nel 2004 quando tutto cominciò“.
Da terribile incubo a sogno ad occhi aperti. In 19 anni di gestione Berti la storia del Caldiero è cambiata in maniera radicale fino ad arrivare al primo posto dopo otto giornate nel girone B di Serie D. “Questo risultato è frutto di tante situazioni. I ritorni di Brutti come direttore sportivo e Soave come allenatore hanno il loro peso. – afferma il presidente del club – Quando ho avuto la possibilità di far incrociare di nuovo le nostre strade non ci ho pensato due volte.” La situazione di classifica vede i gialloverdi in testa insieme all’Arconatese a quota 17 punti: “È un girone in cui società blasonate come Piacenza e Desenzano sicuramente risaliranno. Noi abbiamo ottenuto risultati importantissimi e ora tutte le squadre ci sfideranno con uno stimolo in più. Affronteremo le gare a viso aperto, con rispetto ma senza paura di nessuno.”
È ancora troppo presto per fare proclami. Ma a Caldiero c’è voglia di sognare ancora più in grande. Il prossimo passo nella scalata del club si chiama infatti Lega Pro. Un traguardo che il presidente Berti crede possibile: “Qualche anno fa il professionismo ci impauriva. Nelle ultime stagioni però ci siamo strutturati e non lo vedo più come un punto inarrivabile. Siamo consapevoli che ci sono squadre più attrezzate ma noi faremo di tutto per arrivarci. Ad inizio stagione ci eravamo posti l’obiettivo di alzare l’asticella ed è quello che stiamo facendo“.