Il gesto di solidarietà in Eccellenza: in campo con i colori della bandiera ucraina
La Biellese scende in campo con delle maglie giallo-blu come gesto di solidarietà al popolo ucraino contro la guerra.
Quello che sta accadendo in questi giorni nel mondo, non lascia nessuno indifferente. La sofferenza del popolo ucraino e lo spavento di una nuova guerra in Europa ha trovato in ogni angolo del mondo risposte di solidarietà e vicinanza. Così oltre alle varie manifestazioni profuse in questi giorni dal mondo dello sport professionistico, un bel gesto arriva anche dal campionato di Eccellenza piemontese dove, la Biellese nel match contro Alicese Orizzonti ha indossato una divisa di colore giallo-blu. Sulla maglia nel canonico posto dedicato solitamente agli sponsor campeggiavano, inoltre, delle lettere che unite mostravano la frase “Ukraine Free“.
Comunicato della Biellese contro la guerra
A completamento della bella iniziativa, la nota apparsa sul sito della società piemontese.
“Per l’Ucraina, per il suo popolo, per la Pace. Oggi, contro l’Alicese Orizzonti, la Biellese è scesa in campo con la sua Prima Squadra indossando i colori blu e giallo, una divisa speciale in solidarietà al territorio ucraino e la sua gente colpita in questi giorni da un brutale attacco bellico. Contro Putin, contro la violenza, contro la guerra, per la fine delle ostilità. Un messaggio forte e chiaro, undici lettere quanti i giocatori schierati in campo a comporre la frase “UKRAINE FREE”, Ucraina libera.
“Sport has a voice. Proud to make it sound as loud as we can. Forza Biella!” Queste le parole utilizzate su Facebook dal Presidente Luca Rossetto, in prima linea nell’iniziativa. “Lo sport ha una voce. Orgoglioso di farla sentire forte e chiara”. In settimana il Club aveva lanciato una prima iniziativa attraverso i propri canali social, dipinti di blu e giallo nelle creatività che hanno accompagnato il match della 23ª giornata del campionato Eccellenza. Per ricordarci che mentre noi stiamo giocando, bambini, donne e uomini stanno vivendo un incubo (che deve cessare!) a poche migliaia di chilometri da noi. Peace, please!”
Un ulteriore piccolo ma significativo gesto che lo sport, ad ogni livello, muove contro l’orrore della guerra.
Edoardo Gregori