Nel girone H del campionato di serie D il Bitonto lascia la categoria e retrocede in Eccellenza, la sconfitta per 2 a 1 in trasferta contro il Casarano li condanna all’aritmetica retrocessione. Per i pugliesi una stagione deludente. Penultimi in classifica a quota 30 con soltanto 7 vittorie 9 pareggi e 18 sconfitte, un bottino troppo magro che li spedisce nel profondo buio.
A fine gara lo sfogo di Loris Palazzo che si assume insieme ai suoi compagni la responsabilità di non aver fatto tutto ciò che era necessario per rimanere in serie D.
Soltanto 22 reti segnate da parte del Bitonto in questa stagione, la poca vena realizzativa del suo attaccante Loris Palazzo (5 gol) è stata anche decisiva nel tracollo dei pugliesi. Ultima possibilità di provare a mantenere la categoria è fallita nell’ultima sfida della stagione in trasferta contro il Casarano, il 2 a 1 per i padroni di casa li condanna definitivamente in Eccellenza senza passare dai play out.
Parole piene di responsabilità e scuse al termine della sfida di ieri in un momento difficile sia per la squadra e società e sia per i tifosi digerire una retrocessione quasi premeditata. Per l’attaccante pugliese un passato in D con le maglie del Brindisi, Fidelis Andria e Latina e un passato in serie C col Monza e in B col Bari. Nel momento più difficile dei neroverdi Palazzo ha dichiarato: “Comincio col chiedere scusa a tutti per non essere riuscito insieme alla mia squadra a salvare la categoria che con tanti sacrifici si è conquistata! Tante volte ce la siamo presi con la sfortuna… con gli allenatori, preparatori, addirittura con segretari e magazzinieri… ma mai ci siamo dati una sveglia! Logisticamente è stato un anno disastroso ma è giusto riconoscere che NOI calciatori siamo stati poco attaccati quella maglia che indossavamo.“
Una stagione al di sotto delle aspettative sia per l’attaccante che per il Bitonto che ha inoltre espresso un punto interrogativo sul suo futuro con la maglia del Bitonto.
“Da quest’anno mi porterò un masso enorme sulle spalle e un puntino nero sulla mia carriera e me lo sarò meritato ma voglio ringraziare i 3 allenatori che nel bene e nel male mi hanno insegnato qualcosa e soprattutto 3 frasi che porterò con me: il calciatore non è il nome che porta dietro la maglietta, ma quello che dimostra sul campo!- più si va avanti e più le partite diminuiscono! Ogni punto è fondamentale, attaccatevi al risultato!- amore per il proprio lavoro!… Non so se sarò ancora un leone neroverde, non voglio pensarci adesso… ho lottato con tutte le mie forze prima di morire.”