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La forza del gruppo e il modello Conte. Lanzafame: “Borgaro, sono orgoglioso”

Borgaro Lanzafame

Fonte foto: Pagina Facebook ASD Borgaro Nobis 1965

One take. No, non stiamo parlando di cinema. Eppure la storia del Borgaro di Davide Lanzafame ha proprio i tratti di una scena perfetta, di quelle che si girano una volta sola, al primo tentativo. “Le cose sono andate oltre le aspettative, ma la forza di questo gruppo ci ha permesso di arrivare più in alto“. Il viaggio di Lanzafame come allenatore è solo alle prime tappe, ma con la vittoria del campionato di Eccellenza piemontese, ha dimostrato di sapere affrontare le sfide. La Juventus, gli anni all’estero e i consigli di un allenatore che non ha certo bisogno di presentazioni: Antonio Conte. Ma come si legano tutti questi punti? Ci arriveremo.

Borgaro Lanzafame

Borgaro, Lanzafame:”Orgoglioso di questo inizio, il legame con i ragazzi ci ha fatto vincere”

Un inizio migliore non poteva esserci. Proprio così, a Borgaro Lanzafame ha vissuto la sua prima esperienza da allenatore in Italia, un anno dopo l’esordio assoluto in panchina, con il Pestszentimrei in Ungheria. “Appena ho smesso di giocare ho cominciato su questa nuova strada con un anno all’estero e sono partito con grande entusiasmo. È ovvio che ho le mie certezze e i miei riferimenti nel passato, ma poi ognuno deve mettersi alla prova: quest’anno è stato l’esempio e ne sono orgoglioso” ha rivelato l’ex Serie A ai nostri microfoni.

All’esordio a Borgaro Lanzafame ha riportato i gialloblù nella massima categoria dilettantistica dopo l’ultima volta nella stagione 2018/19. Con la guida dell’ex Juve i piemontesi hanno chiuso il campionato al primo posto, staccando di un punto l’Oleggio in un testa a testa durato fino all’ultima giornata.

Noi siamo stati molto legati durante tutta la stagione, giocatori e staff. Questo ci ha permesso di trovare qualcosa in più rispetto agli altri. La meta era ardua da raggiungere, c’erano avversari molto validi. A lungo termine, però, siamo stati i più forti grazie alla forza del gruppo“. Un legame che si è rivelato la vera arma vincente del Borgaro, come sottolineato dall’allenatore stesso.

Borgaro
Fonte foto: profilo Facebook ASD Borgaro Nobis 1965

“Conte e Marco Rossi i miei maestri, ho trasmesso tanti loro insegnamenti”

Italia e Ungheria. Per essere più precisi, Bari e Budapest. Cos’hanno in comune due città così lontane? Per molti, forse nulla. Per Davide Lanzafame, però, rappresentano due tappe fondamentali della sua carriera, che rimarranno sempre impresse per l’ex attaccante. “I due miei riferimenti sono Conte e Marco Rossi. Sono due allenatori maniacali in campo e persone con un carisma che va oltre la normalità. Si arriva agli obiettivi con le competenze ma ci vuole quel qualcosa in più nel carattere, proprio come loro. Questi due maestri mi hanno trasmesso tanto, mi porto dietro tanti insegnamenti“.

Dal 2007 al 2009 a Bari e nella stagione 2016/17 a Budapest, con la maglia dell’Honvéd, con cui vince anche la Serie A ungherese. Per Lanzafame le due esperienze sotto la guida di due esperti come Conte e Marco Rossi hanno segnato un vero e proprio esempio da seguire, come lui stesso ci ha raccontato. “Ho cercato di dare un certo tipo di mentalità che mi è stata data dal mio passato, soprattutto con il settore giovanile della Juve e con gli allenatori esperti che ho avuto“.

Quindi, la differenza tra il campo e la panchina si sente tanto? Lanzafame ci ha risposto così. “È innegabile che l’allenatore abbia più responsabilità, è la guida dei suoi giocatori. La chiave è trovare l’empatia coi ragazzi affinché diano il massimo delle potenzialità, per riuscire a ottenere da loro determinati concetti. E questo avviene solo con lavoro e applicazione“.

Borgaro, Lanzafame:”Futuro? Mi auguro che qualcuno possa pensare a me. Il mio sogno…”

Tra un passato con grandi riferimenti e un presente vittorioso, è ora di scrivere il futuro. Come rivelato dal Borgaro nei giorni scorsi, Lanzafame non continuerà con i gialloblù nella prossima stagione. “Non ci sono state le condizioni per proseguire e abbiamo fatto questa scelta. Ora è innegabile che io possa cercare una soluzione dove far calcio in maniera ottimale, per cercare di raggiungere obiettivi con gli strumenti giusti“. C’è già una meta per l’allenatore torinese? “Adesso è ancora presto, mi auguro ovviamente che qualcuno possa pensare a me, continuerò a pensare a migliorarmi e a lavorare su me stesso“.

Borgaro Lanzafame

C’è però spazio per un’ultima domanda prima di chiudere la chiacchierata: qual è il sogno di Lanzafame? “Aspiro a diventare un professionista, sono nato nei campi di calcio e il mio sogno è quello di morirci un giorno, ovviamente in senso figurato (ride, ndr). Voglio fare tutto nel modo corretto, oggi c’è molta competizione e ci sono tanti allenatori. Per fare strada bisogna essere bravi e fortunati, mi auguro che arrivino queste componenti“.

Obiettivi ambiziosi, voglia di mettersi in gioco e dedizione: Lanzafame è pronto per una nuova sfida.