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Dal Monaco al Torino, ora Eordea riparte dal Borgosesia

Da Imperia a Borgosesia. Un tragitto brevissimo in teoria. In pratica il viaggio di Matteo Eordea è stato come quello di Ulisse per tornare nella sua Itaca. In mezzo le esperienze al Monaco, alla Salernitana e al Torino. Tre piazze storiche del calcio. Così in Serie D ora il ragazzo si porta con sé un bagaglio d’esperienza non male sia a livello nazionale che internazionale.

Eordea e un lungo cammino di formazione

Un giro in cui si è formato il calciatore Eordea. Umanamente e calcisticamente. D’altronde non tutti possono vantare dell’esperienze del genere. Ciò però di cui più ha colpito del ragazzo negli anni è la disponibilità in campo. Sempre generoso, non si è mai tirato indietro.

Il segno del destino arriva due anni fa. Massimo Bava lo porta nel settore giovanile del Torino. Qui il suo allenatore è un certo Franco Semioli. Perché segno del destino? Be’ se sei un ala e il tuo piede è il destro, hai un mentore decisamente speciale da cui imparare. Il rapporto tra i due è ottimo e Semioli lo schiera spesso titolare.

Borgosesia, profilo Facebook

Ciò che rende Eordea ancora più importante per il Torino è la sua duttilità. Come ala gioca sia a destra che a sinistra. Semioli poi all’occorrenza lo sposta in giro per il campo. Con lui gioca come seconda punta, falso nueve, esterno nel 3-5-2 e terzino. Tanti ruoli, un solo filo rosso: l’impegno e la continuità di rendimento. Eordea fa segnare e segna con il Torino. In due anni tra Under 17 e Under 18 con Semioli si mette in mostra più volte.

Poi il passaggio in Primavera non è dei migliori. Coppitelli all’inizio in amichevole lo prova come terzino, poi con gli innesti del mercato Eordea trova sempre meno spazio. Così la decisione: addio Toro. Da ottobre a gennaio Matteo si allena con la Sanremese e poi pochi giorni fa il passaggio al Borgosesia. Dal granata della Salernitana e del Torino a quello del Borgosesia.