Floris: “Bra, crediamoci. Futuro? Voglio un club che ambisca al salto di categoria”
In passato, in più occasioni, è successo che la Serie D abbia regalato al mondo del calcio italiano allenatori di primissimo livello. La lista sarebbe davvero lunga: pensiamo ai vari Sarri, De Zerbi, Italiano e così via. Nessuno, tuttavia, possiede una sfera di cristallo e per questo sarebbe veramente difficile pensare a chi, nell’attuale Serie D, possa emulare il loro percorso. Tuttavia, possiamo lavorare con i numeri. Gli stessi che ormai da anni premiano il Bra guidato da Roberto Floris. Investire sui giovani, portando avanti, di conseguenza, un’idea di calcio sostenibile. Ideali che l’allenatore e il club hanno sempre messo davanti a tutto. E adesso i piemontesi si giocano, per il quarto anno consecutivo, un posto ai play-off.
Una storia, quella tra Floris e il Bra, iniziata già nel mondo del settore giovanile: “Per me il Bra rappresenta il mio percorso di crescita, la mia formazione“, ha affermato l’allenatore in esclusiva ai nostri microfoni. “Devo molto a questo club. La mia voglia di allenare, però, nasce già diversi anni addietro, quando facevo ancora il calciatore. In passato mi è capitato che, in alcuni club dove giocavo, mi è stato chiesto di occuparmi delle varie formazioni giovanili. Poi è arrivato il Bra, dove è ufficialmente iniziato il mio percorso. Qui ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare alla prima squadra“.
Bra, Floris: “Ci attendono tre finali”
Sostenibilità, puntare sui giovani. Questi sono due fattori su cui il Bra e Roberto Floris hanno congiuntamente deciso di lavorare negli ultimi anni. Una scelta che, ancora oggi, continua a portare i suoi frutti. “Noi – ha dichiarato Floris – siamo una società paragonabile a un nucleo familiare. Lavoriamo in maniera ordinata, sempre limpida. Cerchiamo sempre di operare nel miglior modo possibile. E oggi ci ritroviamo al quarto anno consecutivo in cui ci giochiamo un posto ai play-off“.
“Ricordo che il nostro obiettivo primario è sempre stato quello di fare un campionato tranquillo. Lo scorso anno siamo riusciti a fare 74 punti, un risultato davvero importante. In questa stagione invece, nonostante una partenza in salita, ci ritroviamo nuovamente nelle zone alte della classifica“. L’allenatore, poi, ha parlato delle ultime tra gare che porteranno alla fine del campionato: “Adesso ci attendono tre scontri diretti che per me valgono come delle finali. Pur dovendo fare i conti con alcune assenze, dobbiamo comunque crederci fino alla fine“. Il Bra, attualmente, occupa la quinta posizione in classifica e dunque, al momento, disputerebbe i play-off. In queste tre “finali“, come affermato da Floris, i giallorossi dovranno difendere la loro posizione ma, allo stesso tempo, possono guardare anche più in alto.
La crescita degli attaccanti con Floris: da Merkaj a Musso
Tra i tanti meriti di Floris alla guida del Bra, c’è anche – o soprattutto – quello di aver lanciato diversi attaccanti nel mondo del calcio professionistico, dove tuttora sono protagonisti. “Negli ultimi anni tutti gli attaccanti che ho allenato hanno fatto bene e adesso giocano nei professionisti. Ogni stagione riusciamo a mandarne uno in Serie C. Faccio alcuni esempi: Merkaj al Foggia, Alfiero al Novara, Menabò alla Torres. Tutti e tre stanno continuando a fare bene. Quest’anno invece ho avuto a disposizione Musso che, sinceramente, reputo che sia il più completo tra tutti quelli che ho nominato. Si è confermato l’attaccante perfetto per questa squadra. Oltre a essere un giocatore straordinario è anche un ragazzo d’oro. Ha voglia di crescere, ha tanta fame a differenza di altri. Credo che meriterebbe un’occasione nei professionisti“.
Bra, Floris: “Mi ispiro a Gasperini. Il mio sogno? Allenare nei professionisti”
“Non sono un allenatore a cui piace copiare, al massimo posso prendere spunto, ma ci metto sempre qualcosa di mio“. Idee chiare per Roberto Floris che, allo stesso tempo, ci ha rivelato di ispirarsi a un noto allenatore di Serie A: “Se dovessi sceglierne uno, direi Gasperini. Pressione alta, aggressività: questi sono i concetti su cui più lavoro e che rivedo anche nella sua Atalanta. Mi piace il calcio moderno, dinamico. Anche se da giocatore ero abituato al classico “difesa e contropiede”. Questo però non mi appartiene. Voglio che la mia squadra amministri il gioco, tenga bene palla e che si diverta. I risultati, se ci si diverte, arrivano in automatico“.
“Futuro? Credo che, dopo qualche anno, sia arrivato il momento di provare ad avere delle ambizioni maggiori“, ha affermato, infine, l’allenatore del Bra. “Mi piacerebbe allenare una squadra che ambisca al salto di categoria. Per me sarebbe una bella soddisfazione. Il mio sogno nel cassetto? Allenare nei professionisti“.