Franco Brienza, maestro di calcio: la storia del fantasista, dalla Nazionale alla Serie D

Avete presente quel giocatore umile, che si nota poco, che non ama i social, ma che in mezzo al campo è quello che da fastidio più di tutti? Ecco, un esempio è Franco Brienza, detto Ciccio. Classe 79′, nato a Cantù ma originario di Ischia, sin da piccolo si nutriva di pane e calcio. Comincia a giocare quando aveva 6 anni al Campagnano, una piccola realtà nella provincia di Ischia. Era il 1985 quando toccò il primo pallone e, dopo 10 anni, sempre quella sfera magica lo portò a trasferirsi all’Imolese e lasciare casa. Il sud gli mancava, tanto che dopo due anni tornò in terra meridionale, a Foggia, dove giocò in primavera ed appena maggiorenne firmò l’esordio in serie B.

Palermo, la sua seconda pelle

Se gli chiedete cosa significhi per lui Palermo, sicuramente si soffermerà più di qualche secondo e penserà a quanti bei momenti ha vissuto. Il primo approdo in Sicilia lo fa nel 2000, quando i rosanero erano una squadra qualsiasi. Dalla C1 passa in serie B ma nel 2002 forse non era un ragazzo maturo, così la dirigenza decise di fargli fare due anni in prestito, prima ad Ascoli poi a Perugia. Per quel Palermo neopromosso in A, Franco Brienza è l’asso nella manica. L’annata 2004-2005 rappresenta l’apice della carriera: ne dà conferma la convocazione di mister Lippi in Nazionale. Altre esperienze con Reggina e Siena, per poi fare ritorno, ma per l’ultima volta, a Palermo nel 2012: raggiunge le 200 presenze nella massima serie e, dopo un anno, conclude la bella e lunga storia con il Palermo.

Atalanta, Bari: il finale di carriera nei dilettanti

Era il 31 agosto del 2013, quando Franco Brienza firma con l’Atalanta a titolo definitivo. Non proprio una fiorente esperienza per lui a Bergamo, correlata da vari infortuni e poche presenze. Passa così nel 2014 a Cesena, che caratterizzò la sua rinascita: 30 presenze e pedina cruciale per gli emiliani che però non riescono a rimanere in A. Lui si, e si trasferisce nel 2014 a pochi chilometri di distanza, firmando con il Bologna, dove colleziona 31 presenze e 3 gol.

A Bari si riparte dalla Serie D

Nel 2016 si trasferisce in Puglia al Bari, dove sigla un contratto biennale. Due anni dopo, la società pugliese andrà incontro al fallimento e si vedrà costretta a ripartire dalla D. In molti si svincolano, lui no. Ciccio vuole lottare e far capire che può dare una mano ad una squadra che deve ricominciare da zero. 21 presenze, 2 gol e subito ritorno dai professionisti per il Bari. L’ultima da calciatore per Brienza. Rimane al Bari come dirigente per un breve lasso temporale. Resta indelebile il segno che ha lasciato nello sport più amato dagli italiani: per alcuni tifosi è il Maestro di Calcio, semplicemente Franco Brienza.

A cura di Diego Sarti

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