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Il 2024 del Brindisi: dalla retrocessione al miracolo della nuova proprietà

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brindisi-tifosi-credits-Brindisi FC- Gianni Di Campi

Non è stato un 2024 facile per il Brindisi: dalla retrocessione in Serie D al miracolo per salvare il club, ora la battaglia per la salvezza

Prima il grande sogno del ritorno in terza serie, 33 anni dopo l’ultima volta, poi l’incubo della retrocessione e del possibile fallimento. Il 2024 per i tifosi del Brindisi non è stato in alcun modo un anno facile. Tuttavia, storicamente, chi tifa Brindisi è abituato a soffrire.

Questa volta però l’epilogo è stato differente dagli altri. In senso positivo, chiaramente. Grazie alla cordata formata dagli imprenditori brindisini Roma e Pozzessere e dal romano Dova, il Brindisi è riuscito a iscriversi in Serie D.

Un miracolo senza precedenti, come affermato anche dall’Associazione Italiana Calciatori nel corso del Gran Galà del Calcio di Antenna Sud, vista la critica situazione debitoria in cui versava il club. I tifosi brindisini, però, non vogliono più sentir parlare del passato.

Adesso il Brindisi è chiamato a conquistare la salvezza, dopo aver lottato – e non poco – fuori dal campo per ottenere l’iscrizione in Serie D. La situazione, vista la classifica, è tutt’altro che facile. La formazione guidata da Ragno, però, nell’ultimo periodo ha dato segnali positivi, tralasciando l’ultima gara giocata nello scontro diretto contro il Francavilla.

Una retrocessione in D già annunciata: Serie C mai veramente iniziata

Fino allo scorso maggio il Brindisi era in Serie C. La retrocessione, però, era cosa già annunciata da tempo. Dai noti problemi societari, con i vecchi proprietari che hanno chiesto apertamente aiuto dopo la sconfitta contro la Juve Stabia, ai risultati in campo che non hanno mai regalato soddisfazioni. La retrocessione aritmetica è arrivata poco prima del derby interno (vinto) contro la Virtus Francavilla. Ma in quell’occasione il pensiero dei tifosi del Brindisi era già sul futuro del club.

I mesi successivi sono stati pieni di voci su possibili acquirenti. Dal tedesco Peter Dohlich a Rinaldo Zerbo, ex dg dell’Alessandria che ha apertamente dichiarato ai tempi di essere interessato all’acquisizione della società. Profili che tuttavia, per vari motivi, non hanno mai convinto la tifoseria brindisina. Nessuno dei due è poi riuscito a rilevare le quote societarie.

La missione “salvare il Brindisi” è andata comunque a buon fine. Come? Grazie al grande lavoro del deputato Mauro D’Attis. Ha agito silenziosamente, mentre in tv andavano in onda botta e risposta tra i vari possibili acquirenti.

Grazie al suo operato è nata una cordata di imprenditori, composta dai brindisini Dova e Pozzessere e dal romano Dova, che è riuscita a rilevare il club. Una volta ufficializzato il passaggio delle quote, è iniziata la lunga corsa all’iscrizione in Serie D, dovendo prima risanare i debiti lasciati dalla vecchia gestione. Grazie a un miracolo senza precedenti, la proprietà del Brindisi è riuscita nell’impresa e attualmente i biancazzurri militano in Serie D, seppur con una pesante penalizzazione di quattordici punti dall’inizio del campionato.

La lotta per la salvezza in Serie D

La lotta per la salvezza nel girone H vede protagoniste diverse squadre. Il Brindisi, sicuramente, versa attualmente nella situazione più critica. Complice la pesante penalizzazione di quattordici punti – ma anche un girone di andata parecchio al di sotto delle aspettative – i biancazzurri occupano l’ultima posizione della classifica con soli due punti al giro di boa.

Nelle ultime uscite, però, il Brindisi ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi grazie alle vittorie contro Nocerina e Manfredonia e al pari contro il Nardò. Sarebbe stato fondamentale per i biancazzurri conquistare punti nello scontro diretto contro il Francavilla nell’ultima gara dell’anno, tuttavia la prestazione non è stata delle migliori. Anzi, a detta di Ragno “la peggiore della sua gestione“.

Non c’è tempo, però, per pensare a quanto è accaduto a Francavilla. Ora il Brindisi è chiamato a disputare un girone di ritorno da protagonista per riuscire a salvarsi. I punti di distacco dalle rivali sono parecchi – dodici dai play-out – ma la proprietà e la squadra non vogliono lasciare nulla di intentato. La salvezza varrebbe quanto la vittoria di un campionato e i tifosi del Brindisi, dopo un 2024 pieno di sofferenza, meriterebbero di tornare a gioire per la propria squadra del cuore.