Brindisi, la conferenza stampa straordinaria della società |Tutte le dichiarazioni
Ore calde in casa Brindisi. La società ha esonerato ieri sera l’allenatore Ciro Danucci, ma potrebbe esserci un clamoroso dietrofront. Il club, infatti, dopo l’esonero di Danucci aveva chiuso l’accordo con Fabio Prosperi. Tuttavia, pare che la squadra abbia chiesto al presidente Daniele Arigliano di revocare l’esonero dell’allenatore, assumendosi tutte le responsabilità della crisi di risultati. La società pare intenzionata ad accettare la richiesta dei giocatori e nel pomeriggio (ore 17:30) è stata indetta una conferenza stampa che potrà svelare delle risposte. Noi di seried24.com saremo sul posto e vi aggiorneremo in diretta.
La conferenza stampa in diretta
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Termina qui la conferenza del Brindisi.
D’Anna: “Sicuramente quello che stiamo dando non sta bastando, bisogna dare qualcosa in più. Dovremo lavorare su diverse situazioni, domani con il mister continueremo a farlo. Sono sicuro che possiamo ancora dire la nostra. So che ho dalla mia parte un grande gruppo composto da grandi uomini. Andremo in campo ogni domenica per un unico obiettivo”.
Arigliano: “Il ds Minguzzi non ama figurare davanti alle telecamere. Vi posso assicurare che è sempre presente. Il direttore è una persona vecchio stampo, non sta in tribuna a far le foto. Si confronta con la proprietà e la guida tecnica per dire ciò che ha visto di buono e cosa meno. Domenica era presente in tribuna con la febbre. Finita la partita è dovuto andare via. E’ una persona estremamente professionale e riservata”.
D’Anna: “Non per forza cambiando l’allenatore sarebbe cambiata la scintilla. Secondo noi quel pizzico in più si può fare con mister Danucci. Parlando con la società ci siamo detti che se tutti diamo qualcosa in più possiamo fare quel filotto di vittorie che ci manca. Adesso non possiamo guardare la classifica, pensiamo solo a noi. Se a noi sta mancando del cinismo bisogna lavorare di più in settimana per ottenerlo”.
Arigliano: “La scelta di esonerare Danucci è stata sofferta, col solo intento di dare una scossa ad una squadra dove alcuni elementi potevano sentirsi al margine del progetto. Si sa che quando si cambia l’allenatore tutti cercano di rimettersi in discussione. Criticare tecnicamente Danucci è difficile. Ovvio che se noi avessimo notato delle lacune tecniche nel fare tre passaggi di seguito o nello spogliatoio, con tutta la fiducia ed il bene che possiamo avere, il nostro esonero sarebbe stato irrevocabile. Volevamo cambiare la tendenza di qualcuno che poteva sentirsi persuaso dalla sfortuna. Abbiamo fatto un passo indietro perché ci è stato detto espressamente che il problema non è Ciro Danucci. Sono tutti contenti e soddisfatti del modo di allenare del nostro allenatore. Purtroppo però dobbiamo essere più cinici e decisi. Danucci ci ha ringraziato nell’avergli rinnovato la fiducia. E’ consapevole di dover fare qualcosa in più o qualcosa di diverso, come diceva Einstein bisogna cambiare la ricetta per far cambiare le cose. Sapranno loro dove operare. Il nostro passo indietro è stata la dimostrazione che era una rottura dovuta e non studiata e cercata. Abbiamo fatto una domenica notte incredibile, lunedì tra riunioni che non finivano più per poi arrivare alla decisione dell’esonero e tentare il tutto per tutto. Penso che nelle parole del tecnico del Martina ci sia la risposta alla gara di domenica, ovvero che sono stati più fortunati che bravi. Purtroppo in certe scelte è sempre l’allenatore a pagare. I ragazzi ci hanno detto che il miglior modo per andare avanti era restare con mister Danucci. Vogliamo quel 10% in più che ci permetta di metterla dentro”.
Adesso spazio alle domande dei giornalisti.
Adesso parola al capitano del Brindisi Simone D’Anna: “Oggi siamo qui come ha già detto il presidente, per metterci la faccia. Come squadra siamo sicuri di ciò che abbiamo detto alla società. Tutti dobbiamo farci un mea culpa. Se stiamo dando il 100% e non basta dovremo dare di più. Per noi ancora non è nulla compromesso, ci sono 36 punti a disposizione. Sappiamo che c’è distanza con la capolista ma non ci mette paura. Siamo qui oggi per dirvi che possiamo dire la nostra”.
Parola ora al vicepresidente Damiano Pozzessere: “Io ieri pomeriggio mentre qualcuno mi intervistava accanto a me, in realtà, c’era un team che si sbatteva per capire come dare una scossa a questa squadra. Ciò che possiamo recriminare è solo una mancanza di carattere in fase realizzativa. Vedo una squadra con buone trame di gioco, non ho mai visto il Brindisi piegato dagli avversari. L’unica scossa che si poteva dare, a malincuore, era l’esonero del mister. Nonostante quest’ultimo ho sempre creduto fosse un elemento aggiunto della nostra squadra. Così abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica e credevamo di aver finito lì la serata. Poi mentre mangiavo una pizza parlavo al telefono con il capitano Simone D’Anna e l’iniziativa della nostra squadra non può lasciarci che contenti. Questa mattina abbiamo voluto incontrarli tutti insieme e spero che loro abbiano davvero compreso quello che ci hanno detto. Per me le loro parole sono state la vittoria più grande. L’unica pecca che hanno è non spaccare la porta in due. A partire da domenica proveranno a farlo quante più volte possibile. Non possiamo pensare che una squadra come la nostra possa soffrire di un disinteresse ed una critica generale che non le appartiene. Io sono brindisino e il sette maggio tutti faremo le nostre valutazioni. Se più volte ho manifestato il mio pensiero di far avvicinare le persone allo stadio capitemi, ma credo che tutti insieme possiamo essere un’arma in più. Non vogliamo elemosinare le presenze allo stadio ma vogliamo far capire a questi ragazzi che il Brindisi può giocarsela con chiunque sotto tutti i punti di vista. Non sono un amante dei social ma spesso mi fanno notare molte cose. Sembra che qualcuno stia cercando il motivo per criticarci, come una caccia alla figura con cui prendersela. Il Brindisi calcio siamo tutti. Noi siamo sereni che dal lunedì alla domenica questa è una squadra organizzata. I ragazzi sono sereni, ci manca spaccare la porta? Ok, abbiamo pensato di impegnarci di più sotto questo punto di vista ma perché non ci impegniamo tutti ad aiutare questi ragazzi come accade ad altre parti? Non vi chiediamo la presenza per chissà quale motivo, ma per questi ragazzi che oggi si sono assunti una responsabilità che non era scritto da nessuna parte dovessero prendersela. Mi fido dei nostri ragazzi. Se da domenica avranno la rabbia che avevano questa mattina chi ci affronterà dovrà temerci più di prima. Sono sicuro che domani Valentini lavorerà più di prima, nonostante le dichiarazioni. Non ho mai visto nessuno così ossessionato dalla vittoria. Se volete criticarci, fatelo in maniera educata. Intanto pensiamo a viaggiare tutti quanti verso un’unica direzione. Siamo Brindisi e rappresentiamola, difendiamola. Vi chiediamo solo questo”.
Adesso è il turno del dg Pierluigi Valentini: “Da oggi fino al 7 maggio avviso i giornalisti che non parlerò più. Ne approfitto per chiarire determinati punti. Dopo la scelta di sollevare dall’incarico Ciro Danucci era in me la volontà di fare un passo indietro, perchè sono una persona seria e coerente. Ho sempre affermato che per me Danucci è un allenatore di grandissimo spessore e la decisione di allontanarlo dimostra il fallimento di una decisione presa. Questo non è stato fatto perchè io non sono qui per Brindisi o i brindisini, ma per l’amicizia che ho con il presidente. Ero consapevole che un mio passo indietro sarebbe stato dannoso per il club. Questa sera chiederò scusa alla città di Brindisi. Ho avuto l’incapacità di leggere i sentimenti dei nostri tifosi. Da quando sono nato metterci la faccia è stato motivo di orgoglio. Mettere la faccia vuol dire avere personalità, idee, coraggio. Il non nascondersi mi hanno insegnato essere un pregio. Questa sera sarei potuto venire qui affermando di essere il direttore generale del club e il voto in pagella al sottoscritto è dieci. Tutto quello che vedete porta il mio marchio di fabbrica. Dei giocatori scelti nella rosa sapete quanti ne ho decisi? Zero, mi occupo di altro. Ho scelto io mister Danucci senza se e senza ma. Ho notato però che qui a Brindisi avere un dg che ci mette la faccia non è apprezzato. Per questo chiedo scusa, evidentemente la città aveva bisogno di altro. Quando ero a Francavilla rischiammo di perdere il campionato quando era già vinto, si era spenta la lampadina. Andammo a giocare contro un forte Francavilla in Sinni e se avessimo perso saremo stati scavalcati. In quella settimana andò in trasmissione il nostro allenatore Antonio Calabro e ci mise la faccia affermando che avremmo vinto quel campionato. Quelle affermazioni ci hanno talmente gasato che a Francavilla abbiamo portato i tre punti e non ci siamo fermati più. Quando ho detto a Brindisi che avremmo vinto il campionato ad ottobre, mi sarei aspettato gli insulti dei tifosi del Barletta ma non quelli dei miei tifosi. Il mio obiettivo era dire alla città e ai giocatori di fare squadra tutti insieme. Io ho un difetto: qualsiasi cosa faccio punto sempre al massimo. Faccio calcio da dieci anni e per cinque anni sono stato al fianco di Pantaleo Corvino, con cui abbiamo creato un accademy che sforna talenti che adesso giocano in Serie A. Qualcuno si dovrebbe chiedere perchè ovunque sono andato ho vinto e a Brindisi no. Sono ossessionato dalla vittoria, mi è sempre stato insegnato che la mentalità vincente non è un difetto. Ma probabilmente la città aveva bisogno di un messaggio diverso ed io non l’ho capito, mi pento solo di questo. Mi perdonerete, però, se in futuro non cambierò il mio mood. Non conosco altro modo di lavorare. Se qualcuno pensa che ho fatto prendere Brindisi in giro a Striscia la Notizia, credo che per finirci bisogna avere il coraggio per compiere determinate azioni. Devo chiedere scusa se purtroppo mi hanno insegnato se la propria squadra di lavoro si difende con il pane e con i denti. A Rocco Commiso, presidente della Fiorentina, hanno chiesto se avesse mai criticato un dirigente e lui ha affermato che più verrà criticato più lo difende. Quando credo in un progetto, in un team di lavoro, lo difendo soprattutto nei momenti difficili. Probabilmente la città voleva un direttore che alle prime difficoltà cambiasse rotta direttamente. La mia cultura di lavoro mi porta a stringermi ai miei giocatori e allo staff. Sono fatto così e probabilmente in maniera sbagliata. Infine, volevo dire che il diritto di critica è un sacrosanto diritto. Se uno non è pronto a subire critiche non può fare questo mestiere. Se in 500 mi dicono che sono il più incompetente di tutti non solo rispetto il punto di vista, ma intravedo dei punti di crescita. Purtroppo c’è un’altra categoria di persone: gli odiatori seriali. Non mi vedrete mai andare sui social a insultare le persone, che sia l’allenatore della mia squadra del cuore o altro. Mi rendo conto che c’è tanta gente sfruttata, non realizzata che vede nei social l’opportunità di sfogare le loro frustrazioni. Dico a questa gente che Pierluigi Valentini ha una moglie, un figlio, una mamma così come Ciro Danucci. Siamo gente che soffre nel vedere i propri cari insultati in quel modo. Mio figlio ieri mi ha fatto trovare il ciondolino del Brindisi sul comò. Mi sono emozionato. Mi ha chiesto perchè nonostante non fossi a casa e sono arrivato tardi del suo compleanno, perchè la gente di Brindisi mi insultasse. Allora dico agli odiatori seriali che dietro ai dirigenti ed allenatori ci sono famiglie che soffrono. Mi auguro che possiate trovare un momento di lucidità e capire che potrete criticare, è un vostro diritto, ma ricordatevi che non siamo delle bestie. Le persone vanno rispettate anche se non vi piacciono. Detto questo, fino al 7 maggio darò l’anima per il Brindisi. Quando mi insultate in tribuna o in città ricordatevi che se siamo una società da Serie A ricordatevi che è mio merito. Un grande errore ho fatto nella mia avventura a Brindisi: mai entrare emotivamente nell’ambito professionale. Ma questi ragazzi e questo staff mi sono entrati nel cuore. Dal 8 maggio ognuno farà le proprie considerazioni. Permettetemi di chiedere scusa perchè da nove mesi sono latitante in casa e quando ero presente ero nervoso”.
La conferenza partirà con l’intervento del presidente Daniele Arigliano: “E’ noto a tutti che nella giornata di ieri dopo una lunga e non semplice riunione tra tutti gli organi societari si è giunta alla scelta di sollevare dall’incarico mister Danucci e il suo staff. Scelta compiuta per mancati risultati. A nostro avviso la squadra, nonostante abbia dimostrato a sprazzi un ottimo gioco, puntualmente non sempre 2+2 faceva 4. A febbraio più che mai paga sempre l’allenatore, in questo mese fatta eccezione per qualche colpo nel mercato degli svincolati, come società abbiamo voluto dare uno scossone alla squadra abbiamo ritenuto fosse la scelta più opportuna. Sono stato chiamato dal capitano D’Anna e in cinque parole mi ha fatto capire che buona parte della squadra non era felice e serena della nostra decisione. Mi ha chiesto se l’esonero fosse irrevocabile ed ho avuto un nodo in gola. Da persona onesta e seria ho ritenuto doveroso chiedere al capitano di chiedere ai compagni cosa pensassero dell’esonero. Vi assicuro che tutti i ragazzi in maniera unisona e non proporzionale al loro impiego hanno risposto negativamente, chiedendo il reintegro di Danucci. Questa mattina abbiamo chiesto loro nel caso in cui venisse fatto da parte nostra in passo indietro, un passo in avanti per raggiungere i risultati ed aiutare Danucci nella ripartenza. Abbiamo ritenuto opportuno ritirare l’esonero del mister e del suo staff, con una grande certezza nel nostro cuore: la dimostrazione che abbiamo un gruppo sano, marmoreo, che si scalfisce con nulla. Non è un gruppo dove un verme può fare un buco per entrarci dentro e creare dissesto nell’armonia e la voglia di lavorare. Come staff ammettiamo di essere stati duri a volte nei confronti dei nostri ragazzi. Sappiamo che con Danucci continueremo a lavorare con un grande ed infaticabile professionista ma soprattutto persona. Vi garantisco che non è mai andato in conflitto con nessuno di loro. Fiducia a mister Danucci e al mio grandissimo gruppo, che è consapevole che ora dovrà dare il massimo. Devono prendere consapevolezza del loro valore e iniziare ad essere più cinici sotto la porta. Domenica nel primo tempo solo per una disgrazia di Giove non abbiamo fatto tre gol. Chiaramente poi un gol arrivato all’ultimo secondo ha fatto arrabbiare anche me, mi ha stretto il cuore. Non me ne voglia il Martina, è stato il loro unico tiro in porta. Nel calcio, tuttavia, vince chi fa gol. E’ inutile nasconderci: il tempo stringe. Dal punto di vista matematico le possibilità diventano sempre meno e in queste dodici partite finali non dobbiamo sbagliare un colpo. Sappiamo come giocare a calcio, sono convinto che se ci crediamo tutti assieme superando le avversità, potremo dire ancora la nostra. Abbiamo dodici finali e non è un modo di dire. Le quattro che ci precedono dovremo incontrarle ancora tutte e quattro e devono sfidarsi anche tra loro. Sta a noi rinnovare la fiducia in questi ragazzi, noi come classe dirigente. Il singolo cittadino deve credere nella nostra squadra. Bisogna essere orgogliosi di essere rappresentati da una squadra che non è stata mai messa sotto da nessuno. Abbiamo preso a schiaffi tutti, l’unica squadra che ci ha messo in difficoltà è stata l’Afragolese nei primi venti minuti e abbiamo trovato poi la vittoria. Ora è arrivato il momento di dimostrare. Anche loro devono dimostrare di meritare noi. Ci auguriamo di vedere un pubblico sempre più caloroso. Una città ed una squadra come queste ha l’obbligo morale di crederci. Chi non ci crede non è brindisino. Brindisi è stata troppe volte maltrattata da elementi terzi, adesso c’è una società che lavora con passione e grinta. Uno staff sempre presente affinché i nostri giocatori possano essere messi nelle migliori condizioni. A volte sento dei commenti che credo siano di tifosi di squadre rivali, quando invece sono di Brindisi. Se non ci crediamo noi come fa a crederci la squadra? Dobbiamo metterci nelle condizioni di questi ragazzi. Sono convinto che assieme possiamo farcela. Credo ed ho sempre creduto che con Danucci da un punto di vista tecnico tattico i nostri giocatori non avrebbero potuto chiedere di più. Non ho mai visto una squadra entrare così tante volte palla al piede dell’area avversaria. I ragazzi sono consapevoli di aver dato tanto ma che dovranno dare di più alzando l’asticella. La sfiga e la sfortuna per noi non sono alibi, non siamo investigatori. D’Anna e compagni devono trovare le soluzioni per portare i tre punti a casa, non i colpevoli. Sfortuna, sfiga, beffa non ci appartengono. Siamo una squadra di calcio ed ognuno ha i suoi ruoli, siamo una società articolata com’è giusto che sia per puntare al professionismo. Se tirare cinque volte non basta dobbiamo cercare di tirare sempre e fare gol. Noi dobbiamo trovare l’intensità e la voglia giusta finche non batteremo così forte il ferro fino a forgiarlo. Quando la matematica ci condannerà sarò il primo a non crederci. Guai a chi molla”.
Tutto pronto dalla sala stampa del ‘Fanuzzi’, a breve l’inizio della conferenza stampa.
In attesa dell’inizio della conferenza stampa. Orario d’inizio previsto: 17:30.
La stagione del Brindisi
Il Brindisi non attraversa il suo miglior periodo. Nelle ultime sette gare i biancazzurri hanno trovato la vittoria solamente in due occasioni, risultati che hanno allontanato la squadra dalla vetta del girone H occupata dalla Cavese. La promozione in Serie C è da inizio campionato l’obbiettvo del presidente Daniele Arigliano che, nonostante i punti di distacco, non ha nessuna intenzione di mollare. Danucci ha sempre potuto godere della grande stima della società, che in precedenti conferenze stampa aveva affermato di avere il miglior allenatore della categoria. Tuttavia la sconfitta interna di domenica con il Martina ha, probabilmente, cambiato qualcosa all’interno del club che, nella serata di ieri, aveva comunicato ufficialmente l’esonero.
Quest’oggi la squadra, capitanata da Simone D’Anna, ha chiesto ed ottenuto un incontro con la società, chiedendo di revocare l’esonero di Danucci. Nel primo pomeriggio il club ha informato i tifosi e gli organi di stampa di una conferenza straordinaria. Al momento l’interrogativo è: chi siederà sulla panchina del Brindisi contro il Lavello? Oggi pomeriggio arriveranno, quasi certamente, le dovute risposte.