Brindisi, le parole del dg Valentini in conferenza stampa
Situazione particolare in casa Brindisi. I pugliesi, nella giornata di ieri, avevano esonerato l’allenatore Ciro Danucci. Non sono d’accordo i giocatori, che hanno chiesto a gran voce il ritorno in panchina dell’ex Fasano. Il presidente Arigliano avrebbe quindi accettato l’invito dei suoi calciatori, reintegrando Danucci. Durante la conferenza stampa indetta in pochissime ore dalla società, ha parlato il dg Pierluigi Valentini. Ecco le parole del direttore.
Le parole del direttore generale
Inizia in modo abbastanza duro l’intervento di Pierluigi Valentini: “Fino al 7 maggio non parlerò più. Dopo l’esonero di Danucci volevo fare un passo indietro, siccome sono serio e coerente: la decisione di allontanarlo dimostra il fallimento di una decisione presa da me. Non lo faccio solo perché sono amico del presidente, non perché sono qui per la città ed i brindisini“.
“Questa sera chiedo scusa a Brindisi, mettendoci la faccia perché io ho idee, coraggio e personalità. Sarei potuto venire qui e darmi un dieci in pagella, ma io ho scelto solo Danucci. Non ho scelto nessun giocatore, mi occupo di altro. Chiedo scusa perché la città ha bisogno di altro“.
Il dg del Brindisi Valentini tuona: “Mi aspettavo gli insulti da Barletta, non dai miei tifosi”
Il direttore generale Valentini tuona su come non ci sia stato il supporto della piazza nei suoi confronti: “Quando dissi che avremmo vinto il campionato ad ottobre mi sarei aspettato gli insulti dai tifosi del Barletta, non dai miei. Volevo dire a tutti di fare squadra insieme, evidentemente la città aveva voleva un messaggio diverso”.
“Chiedo scusa se mi è stato insegnato di difendere sempre la propria squadra. Quando credo in un progetto, in un team di lavoro, lo difendo soprattutto nei momenti difficili. Probabilmente la città voleva un direttore che alle prime difficoltà cambiasse rotta. La mia cultura mi porta a stare vicino a giocatori e staff. Sono fatto così, anche se probabilmente in maniera sbagliata”.
“Il diritto alla critica è un sacrosanto diritto, però intravedo dei punti di crescita se vengo additato come il più incompetente. Purtroppo ci sono gli odiatosi seriali: mi rendo conto che c’è tanta gente sfruttata, non realizzata che vede nei social l’opportunità di sfogare le loro frustrazioni. Dico a questa gente che Pierluigi Valentini ha una moglie, un figlio, una mamma così come Ciro Danucci. Mi auguro che possiate trovare un momento di lucidità e capire che potrete criticare, ma non siamo delle bestie”.
Poi conclude: “Fino al 7 maggio darò l’anima per il Brindisi. Quando mi insultate in tribuna o in città ricordatevi che se siamo una società da Serie A è mio merito. Un grande errore ho fatto nella mia avventura a Brindisi: mai entrare emotivamente nell’ambito professionale. Ma questi ragazzi e questo staff mi sono entrati nel cuore. Dall’8 maggio ognuno farà le proprie considerazioni“.