Aldo Sensibile: “Milan-Juventus? No, Ugento-Brindisi. Salvezza? Serve un miracolo”
Le parole della leggenda biancazzurra sui suoi anni al Brindisi e sull’attuale situazione del club
“Serve un miracolo” – queste le parole dell’ex calciatore e DS del Brindisi, Aldo Sensibile, ai microfoni della nostra redazione. La situazione del club pugliese in questo momento, è sotto l’occhio di tutti. Ultimo posto con addirittura un “meno” alla sinistra del punteggio, una montagna da scalare per gli uomini di Ragno per cercare di mantenere la categoria.
“Ragno è un allenatore preparato e con tanta esperienza, credo che la Serie D sia il suo pane, ma a mio parere doveva essere ingaggiato prima” – parole al miele per l’attuale allenatore biancazzurro, rimarcando più volte la sua abilità nella gestione dell’organico nel massimo campionato dilettantistico italiano. Secondo l’ex calciatore brindisino però, la scelta di chiamare Nicola Ragno, a stagione in corso, non è stata l’opzione migliore.
“Spero con tutto il cuore di sbagliarmi, ma la salvezza la vedo molto difficile, servirebbe un miracolo. Fossi nella dirigenza inizierei a pensare a come strutturare la prossima stagione già da adesso. Bisogna essere obiettivi e ammettere che quest’anno ormai sia andato, iniziando a costruire le fondamenta per il prossimo”.
“Non dico una rivoluzione generale, ma qualche tassello andrebbe rivisto. Poi a prescindere dalla categoria, Brindisi è una grande piazza, con storia e tradizione annesse, non si farebbe troppa fatica ad ingaggiare giocatori di qualità. Ripeto, il mio pensiero è nient’altro che obiettivo, è sempre stato il mio modus operandi. Spero con tutto il cuore che questa situazione si risolva al più presto.”
Aldo Sensibile: “Al Brindisi gli anni migliori della mia carriera”
Della serie “anche i più audaci si commuovono”, è stato difficile mascherare l’emozione nel ricordare gli anni più belli e gloriosi della carriera da calciatore per Aldo Sensibile: “Ricordo ancora la chiamata del commendator Franco Fanuzzi, chiedendomi di andare in ritiro con la squadra, mi trovavo a Lecce. L’accoglienza fu incredibile, quando la mattina uscivo di casa mi salutavano tutti e correvano per offrirmi qualcosa”.
“L’ambiente, la squadra, il gruppo. Ricordo che abitavamo tutti nello stesso palazzo. Colazione, pranzo, cena, si andava sempre tutti insieme, con le rispettive mogli. Serviva per fare gruppo e legare di più, sono situazioni che hanno inciso poi sull’armonia in campo e nello spogliatoio. Questo è un po’ quello che manca nel calcio di oggi, l’assenza effettiva del collettivo, dello stare insieme, di fare squadra”.
“Milan-Juventus? No, aspetto che giochi il Brindisi. La gente non mi crede, ma sono molto più legato a quel tipo di calcio. L’emozione che provo nel vedere il “Fanuzzi”, soprattutto quella fascia che un tempo percorrevo su e giù per chilometri. Non scorderò mai quel Brindisi-Genoa in Serie B, 3-0, sotto la pioggia alla vigilia di Natale. Al tempo il Genoa era la capolista, fu incredibile”.
Aldo Sensibile e l’aneddoto su Gianni Di Marzio
Dalle sue parole si evince il dissenso nel paragonare gli anni d’oro del suo Brindisi, alla realtà odierna: “Quando salimmo in Serie B, andavamo a vincere a Bergamo, Como, Lecco, Varese, Livorno. Poi avevamo un allenatore, Vinicio, che ci invidiavano tutti, infatti dopo Brindisi, andò a Napoli. E fu proprio lui, alla sua festa d’addio, a presentarci il nuovo allenatore, Gianni Di Marzio“.
“Con lui si creò subito un rapporto bellissimo, riusciva sempre con la sua allegria a portare serenità a tutta la squadra. Una persona abile nella comunicazione e di una competenza che ho riscontrato poche volte in altre figure nella mia carriera. Lo incontrai molti anni dopo a Padova, ero in tribuna, scavalcò due file pur di venire ad abbracciarmi e io lo ringraziai per tutti gli anni passati insieme. Ha fatto la storia di questa città“.