“Convinto dal progetto, voglio mettermi in gioco”: si è presentato così, Antonio Buscè, ai tifosi della Vibonese. L’allenatore, un classe ’75, dopo una lunga carriera trascorsa sul rettangolo di gioco, ha deciso di cambiare veste e di sportarsi, quindi, in panchina. In tanti lo ricordano con la casacca dell’Empoli. Ma non è stata l’unica vestita da Buscè. Ripercorriamo insieme il suo percorso calcistico.
Antonio Buscè nasce a Gragnano, un comune italiano della città metropolitana di Napoli, nel 1974. Dopo gli anni trascorsi a Ravenna – nelle giovanili prima, quindi la prima squadra – , nel ’95 arriva l’avventura con il Baracca Lugo. Quindi gli anni trascorsi a Padova, Lumezzane.
Nei primi anni 2000 l’approdo in Toscana, a Empoli. In maglia azzurra – oltre a far registrare il suo esordio in Serie A – Buscè mette a referto oltre 200 presenze, condite da circa 20 gol. A seguire Reggina, Bologna e il ritorno a Empoli. A ridosso dal ritiro, per chiudere la carriera, sceglie di dare gli ultimi calci al pallone con la divisa del Pisa.
Come detto prima, l’addio al calcio è solo per quello giocato. E’ più un ‘arrivederci’ che un semplice ‘addio’. Prima di arrivare alla Vibonese, infatti, Buscè trascorre i suoi primi anni in panchina nel settore giovanile dell’Empoli. Il primo luglio scorso, infine, ecco la firma con il club di Serie D.
Esperienza, grinta e tenacia a servizio della Vibonese. Si è presentato così Antonio Buscè lo scorso 6 luglio. “Avevo altre proposte, ma mi ha convinto il progetto della Vibonese – ha spiegato l’allenatore – un progetto non da tutto e subito come è nella mia cultura ma in cui servirà tempo, pazienza e attaccamento alla maglia da parte di tutti. Porto a Vibo la mia professionalità, la mia esperienza, i miei metodi di lavoro, la mia serietà e disponibilità al confronto”.