Carpi, Contini: “Orgoglioso di questa opportunità. Mi hanno chiamato per un motivo”
Si è chiusa dopo due anni e 50 partite l’avventura di Massimo Bagatti sulla panchina del Carpi. I deludenti risultati dell’ultimo mese non hanno lasciato altra possibilità al club emiliano che, per continuare a sperare nel sogno promozione, ha deciso di affidare la panchina all’ex Napoli, Matteo Contini. Un curriculum, quello del neo allenatore biancorosso, che non avrebbe bisogno di grandi presentazioni. Milan, Atalanta, Napoli e Parma oltre a 190 presenze in Serie A, bastano per definire la carriera del Contini giocatore. Dopo il suo ritiro, nel 2018, ha subito iniziato ad allenare sedendosi anche su panchine importanti come quelle di Pergolettese e Giana Erminio.
Dopo gli annunci ufficiali degli scorsi giorni è perciò già tempo di presentazioni e prime parole. Di lavoro da fare ce n’è parecchio se si vogliono recuperare i 14 punti di distacco dalla capolista, e perciò meglio non perdere tempo. A specificarlo anche il Direttore Sportivo degli emiliani, Matteo Sabbadini, che nel presentare Contini ha voluto specificare: “Abbiamo chiacchierato tanto. Adesso dobbiamo lavorare e farci trovare pronti l’8 gennaio”. Idee chiare e poco tempo su questo dovrà lavorare il nuovo allenatore per riportare quell’entusiasmo che, da qualche tempo, la storica piazza di Carpi sembrava aver perso.
Carpi, Contini: “Voglia e passione di mettermi in gioco”
Dopo le grandi delusioni dell’ultimo periodo, “cautela” sembra essere diventate la parola d’ordine in casa Carpi. Niente più grandi proclami, solamente duro lavoro e concentrazione. Sbagliare, se si vuole inseguire quel sogno chiamato professionismo, non è più ammissibile.
Lo sa bene anche Matteo Contini che nella sua presentazione parla, prima di tutto, di voler riportare entusiasmo e gioia tra gli appassionati biancorossi. “Sono orgoglio di aver ricevuto questa chiamata- esordisce Contini. Se mi hanno chiamato qualcosa si era inceppato e la fiducia era venuta meno. Arrivo con passione e voglia di mettermi in gioco per riportare più gente allo stadio. Questa è una piazza che merita entusiasmo”. Ma sugli obiettivi rimane più schivo: “Abbiamo il dovere di provarci fino alla fine. Non so dove potremmo arrivare ma a marzo tireremo le somme, sperando di essere lì a dare fastidio alla prima in classifica che, per adesso, sta andando fortissima“.
Nonostante i pochi anni di esperienza in panchina, Contini, può contare su tanti modelli di riferimento. Ranieri, Pioli, Reja, Baldini, solo per citare alcuni dei grandi con cui ha potuto lavorare. Ma è lui stesso, nel corso della presentazione, a dare l’idea del tipo di allenatore che vuole essere. “Non ho un modulo predefinito- avverte- ma mi piace vedere come reagiscono i calciatori che ho a disposizione. Poi spesso mi baso anche sul tipo di avversario che abbiamo davanti. In generale, comunque, mi piace giocare a calcio quando è possibile. Altrimenti, l’obiettivo è sempre portare a casa il risultato”.
Carpi, tra allenatori e marcato parla anche il d.s. Sabbadini
Sempre tramite i canali social del club è tornato a parlare anche il d.s. degli emiliani, Matteo Sabbadini. Tanti gli argomenti trattati: dall’addio di Bagatti al nuovo allenatore, senza dimenticare un punto sul mercato appena concluso.
“Nelle ultime quattro domeniche abbiamo fatto solo un punto– esordisce il direttore. C’era un pò di appiattimento e nel calcio, purtroppo, a pagare è sempre l’allenatore. Ma ci tengo comunque a ringraziare Bagatti per il lavoro svolto. In Contini abbiamo visto un allenatore che può dare qualcosa in più. E’ un allenatore che può portare quella parola diversa, quel concetto nuovo. Ha tante idee ma adesso sta a noi dovergli andare dietro per supportarlo. C’è poco tempo per lavorare e dobbiamo farci trovare pronti alla ripresa del campionato“.
Al momento il Carpi è sesto in campionato e i punti, dal Giana capolista, sono addirittura 14. Nonostante questo e la cautela che la classifica impone però, l’ambizione in casa biancorossa non sembra essere scemata. A confermarlo è lo stesso direttore: “Se dico che il nostro obiettivo è sempre lo stesso forse qualcuno mi prenderà per matto, ma noi siamo qua in una piazza ambiziosa. Dall’8 gennaio dobbiamo solamente pensare a vincerne una dopo l’altra. Da inizio anno abbiamo fatto tante chiacchiere ma adesso è il momento di iniziare a lavorare. Ad oggi non conviene guardare la classifica vedremo a marzo dove saremo”.