Caso Lamezia: la reazione dai club del girone I
Il Lamezia è stato escluso dal campionato di Serie D. La notizia anticipata dalla redazione di Serid24.com nelle scorse ore e resa ufficiale dal comunicato della Lega ha stravolto la Serie D. Per il girone I, dunque sarà come se il Lamezia Calcio non si fosse mai iscritto al campionato. Invalidate le partite già disputate e meccanismo di promozione e retrocessione stravolto, come previsto dal regolamento aggiornato delle NOIF. Questo fatto ovviamente non poteva lasciare impassibili gli altri club del raggruppamento, molti dei quali hanno dovuto affrontare lunghe e dispendiose trasferte guadagnando sul campo i 3 punti.
Proprio per questo motivo, abbiamo voluto ascoltare la voce dei protagonisti coinvolti in questa storia. Alcuni rappresentanti dei 18 club coinvolti e che ci hanno spiegato il loro punto di vista su una triste vicenda che, di certo, non fa bene all’immagine del calcio italiano.
Le reazioni dei Club, Sant’Agata: “Abbiamo speso più di 3000 euro per una partita inutile”
“Per noi che siamo andati a giocare là il giorno prima dell’annuncio è stata una beffa”. Commenta cos, ai nostri microfoni, il direttore sportivo del Sant’Agata, Gianluca Amata. “La decisione da quello che sappiamo era nell’aria da diversi giorni. Non hanno avuto la sportività di comunicarci la loro decisione e hanno illuso i loro stessi giocatori, dicendo che se avessero vinto quella partita qualcosa sarebbe cambiato. Noi martedì siamo andati a Lamezia, abbiamo prenotato volo e hotel per più di 30 persone in pensione completa. Abbiamo speso più di 3000 euro per una partita inutile. Soldi che avremmo risparmiato volentieri e che altri non dovranno spendere.
“Capisco anche le difficoltà della Lega nel riconoscere che una squadra che ad inizio anno spende tantissimo proclamando grandi cose poi abbia questo tipo di epilogo. Bisognerebbe stare attenti a chi sono veramente i titolari effettivi e chi sta veramente dietro le società. Qui il giochino si sa, c’era un finanziatore che ha fatto fallire la Reggina e che ha fatto fallire anche questa realtà. Siamo molto amareggiati e il calcio dilettantistico ci riserva sempre grandi sorprese. Noi siamo una piccola società e sappiamo che ci sono 1000 difficoltà lavorando con serietà e umiltà. Credo che gli attori protagonisti di questo scempio non debbano mai più trovare spazio in questo mondo. Però pare che già si stiano riorganizzando per rientrare. Sono persone antisportive.
“Il caso Lemezia ha falsato il campionato”, la parola ai club
Il primo a parlare, ai nostri microfoni, è stato il Ds della Vibonese Francesco Ramondino. “Inutile girarci intorno, il caso Lamezia rischia di falsare l’andamento del campionato. Ci sono squadre che hanno vinto contro contro di loro, sudato, fatto lunghe trasferte e magari subito squalifiche o infortuni che poi hanno condizionato le gare successive. Inoltre, da domenica prossima ci saranno turni di riposo non previsti. E’ chiaro che cambino le cose. Nn sono sorpreso totalmente dal loro ritiro – aggiunge Ramondino – soprattutto vedendo cosa aveva fatto parte della stessa proprietà pochi mesi fa a Reggio Calabria. C’è bisogno di più controlli da parte della Lega“.
Della stessa opinione è anche Daniele Flammia, direttore sportivo del Casalnuovo. “Quello che è accaduto è una brutta immagine per il nostro calcio. Credo che sia la dimostrazione del fatto che, soprattutto con le nuove riforme, la Serie D è di fatto un campionato professionistico ma il meccanismo così non è sostenibile. Servono riforme in questo senso. Ad esempio, noi facciamo gran parte delle trasferte in Sicilia e non c’è nessuna agevolazione per i trasporti. Detto questo dispiace moltissimo a livello umano per le tante persone che lavoravano e seguivano il Lamezia. Magazzinieri, dirigenti, giocatori, persone che facevano affidamento sui soldi di quel rimborso. Questo non dobbiamo dimenticarlo“.
Su questa scia anche le parole del DS del Trapani Mussi. “Dispiace molto perché era una piazza importante e perché viene meno il lavoro a tante famiglie soprattutto chi lavora dietro le quinte. Dal punto di vista tecnico questa cosa è preoccupante perché passa il messaggio sbagliato che se una squadra non sta lottando per obiettivi importanti può abbandonare il campionato invece di insegnare che è giusto partecipare fino alla fine ad un torneo. Dal punto di vista dei numeri può infastidire psicologicamente chi aveva vinto contro il Lamezia perché si vedono tolti 3 punti“.
Anche il direttore sportivo del Siracusa, Castorina, ha parlato della vicenda ponendo l’attenzione soprattutto sulle tante figure professionali coinvolte. “È una sconfitta per tutto il movimento. E lo dico in generale, non solo per questo singolo caso. Togliere punti alle squadre che hanno affrontato il Lamezia vorrebbe dire falsare il girone. Senza pensare ad esempio ai calciatori che sono quasi professionisti, in questa maniera si mettono in difficoltà trenta padri di famiglia”.
Anche il Licata ha voluto esprimere un pensiero sull’accaduto tramite il Ds Martello : “Intanto penso sia doveroso mostrare solidarietà ai lavoratori che adesso si sono ritrovati senza il proprio lavoro. Magazzinieri, addetti stampa, fisioterapisti. I calciatori troveranno altre collocazioni, quelli citati invece avranno più difficoltà. Per il resto inutile commentare, purtroppo non è la prima volta che succede e presumo che non sarà nemmeno l’ultima. A proposito vorrei sottolineare l’importanza e la lungimiranza della mia società. Cercare sempre di non fare il passo più lungo della gamba, ottimizzare i costi e non fare spese folli è fondamentale. Ciò dà la possibilità di avere sempre un certo tipo di continuità”.
Recriminazioni e incredulità anche da parte di Benedetto Bottari, direttore generale Nuova Igea Virtus: “Avevamo catalogato la vittoria di Lamezia (0-4) come una delle imprese storiche della Nuova Igea Virtus da ricordare negli annali. Vedersela cancellata fa male. Così come fa male al movimento perdere una realtà come il Lamezia Terme. Una brutta pagina del girone I sicuramente”.