Arrivano novità riguardo al caso che ha coinvolto Lys Gomis, ex portiere del Torino tra le altre: il senegalese era stato squalificato per 18 mesi, fino al 13 ottobre 2023. A causare la sanzione sarebbe stato, secondo il Giudice Sportivo, il comportamento ritenuto violento e ingiurioso tenuto dal portiere 33enne nei confronti dell’arbitro.
Il fatto sarebbe accaduto durante l’incontro tra il suo Genola e il Langa, nel campionato di Seconda Categoria girone F in Piemonte. Gomis avrebbe aggredito l’arbitro sia durante che al termine della partita, costringendo addirittura l’intervento delle forze dell’ordine.
Già ai microfoni di Seried24.com, Lys Gomis aveva spiegato l’accaduto, raccontando di aver solo protestato dopo la convalida del gol avversario su un presunto fuorigioco (QUI l’intervista). Sia la società che il giocatore hanno fatto ricorso e nella giornata di oggi è arrivata la decisione da parte della corte sportiva d’Appello territoriale. Squalifica ridotta di quasi 10 mesi, dal 13 ottobre 2023 al 31 dicembre 2022.
Una riduzione che, però, non “accontenta” davvero il portiere ex Torino, che cercherà di ottenere pieno accoglimento delle proprie ragioni, per ritornare a difendere i pali del Genola, squadra che è sempre stata al suo fianco.
La Corte Sportiva d’appello ha confermato la riduzione della squalifica a Lys Gomis, in conseguenza del parziale accoglimento del ricorso. Nella sentenza, infatti, si legge che “non vi è alcuna prova” che la spettatrice che ha denunciato i fatti abbia assistito alla partita e che “dalla disamina degli atti di gara, in effetti, non emerge che la condotta posta in essere dal giocatore Gomis abbia provocato dolore all’arbitro, sebbene rappresenti sicuramente una condotta violenta“.
Il portiere ha commentato la riduzione con un lungo post su Facebook. “Si sa – scrive Lys -, l’aver giocato in Serie A (e avendo una famiglia di portieri talentuosi) ha anche dei lati negativi. Sono finito sui giornali di tutta Italia additato come un violento e un antisportivo. Da padre, allenatore, sportivo queste accuse, peraltro infondate, mi hanno fatto soffrire oltre a ledere la mia carriera. C’è stato un parziale accoglimento del ricorso e la pena mi é stata ridotta a otto mesi. Finalmente comincia ad emergere la verità dei fatti. Abbiamo presentato un ulteriore reclamo per le falsità scritte nel referto arbitrale.
Sì, sono stato irruento e me ne scuso, ma contesto con tutto me stesso quello che é stato scritto! Non sono un violento. Mi sono inalterato? Sì, certo, e di questo chiedo scusa. Ho preso per il collo un direttore di gara? No, nel modo più assoluto. Posso essere una testa calda ma ribadisco che sono un atleta, un allenatore e un padre. Andrò fino in fondo, non posso pagare io per un errore arbitrale e sono certo che verrà fatta giustizia”.