Di Stefano: “Castelnuovo è una bella realtà. Il mio accostamento al Chieti? L’idea mi piace…”
“Io quando faccio qualcosa nella vita, devo vincere”. Parola di Attilio Di Stefano, presidente del Castelnuovo Vomano. Il numero uno del club – oggi in Eccellenza Abruzzo – si è raccontato ai microfoni di SportAbruzzo. Dagli obiettivi a lungo termine fino a quell’affiancamento al Chieti, ad oggi, di Serra. “Visto che questo campionato sta volgendo al termine, tutto potrebbe accadere”.
Castelnuovo, Di Stefano: “Realtà piena di persone laboriose”
Ma andiamo con ordine. Il Castelnuovo Vomano occupa il quinto posto in classifica. “Quest’anno era difficile – dice Di Stefano – Perché in Eccellenza ci sono delle corazzate come Teramo e Giulianova. Il prossimo anno cercherò di riprovarci”. “
“A meno che non si profili la possibilità di prendere una squadra che già fa la Serie D. Perché Castelnuovo è indubbiamente una bella realtà di persone laboriose. Ma le promesse delle istituzioni sono solo tante chiacchiere e tanti bla bla bla. Se le cose restano così andiamo a fare calcio altrove. Se invece risponderanno con fatti concreti continueremo”.
Di Stefano fa chiarezza: “Chieti? Vi spiego la situazione”
Quindi il Chieti. I neroverdi, oggi all’ottavo posto nel girone F di Serie D, stanno disputando un campionato al di sotto delle aspettative. Della piazza e degli addetti ai lavori. Di Stefano pensa di rilevarlo? Lo stesso, fa chiarezza. “L’ accostamento è stato fatto in quanto io ho incontrato per aspetti imprenditoriali Pino De Palo, l’ex responsabile del settore giovanile del Chieti”.
“Da lì è nata una chiacchierata ma per aspetti lavorativi. L’idea Chieti mi piacerebbe, visto che io vivo a Pescara e sono a un tiro di schioppo. Ma c’è stata solo una chiacchierata informale, non ho mai incontrato il presidente Serra. Visto che questo campionato sta volgendo al termine, tutto potrebbe accadere. Anche perchè, nel 2016, Di Stefano era molto vicino a rilevare il club. “Avevo fatto tutto. Evidentemente non era il momento opportuno. Con Di Giovanni era tutto fatto, ma io non me la sentivo di ricominciare. Alla fine tutto è saltato per mia volontà. Non c’è stata nessuna interferenza. Ancora adesso mi sento con Giulio Trevisan e ci scambiamo consigli. All’epoca lui mi volle incontrare, io gli dissi che non me la sentivo di acquistare la società”.