Gol, classe e spettacolo: il Catania si gode Giovinco
Continua a volare verso la Serie C il Catania di Giovanni Ferraro. Sotto gli occhi dei 14.119 spettatori presenti al ‘Massimino’, infatti, è arrivato un 4-1 ai danni del Licata, caduto in doppia inferiorità numerica sotto i colpi di Sarao, Vitale, Palermo e Giovinco.
Una vittoria importante, che porta a +14 punti il vantaggio degli etnei sul Locri secondo e che regala a Ferraro la miglior prestazione stagionale dei suoi ragazzi. Il tutto, condito da diverse risposte sul campo in termini di voglia e determinazione. Una di queste? Senza dubbio Giuseppe Giovinco.
Undici presenze, due reti (rispettivamente contro Locri e Licata). Statistiche riduttive alla luce di un giocatore che – se impiegato – dimostra spesso di sapersi accendere, regalando molte trame offensive degne di nota e sprazzi di classe da stropicciarsi gli occhi.
Giovinco, il legame con Sebastian e gli inizi alla Juventus
I primi ricordi associati a Giuseppe negli occhi degli appassionati, risalgono probabilmente al biennio 2008-2010 in Primavera vissuto con la maglia della Juventus. Quarantuno presenze, dieci gol, due tornei Viareggio vinti al fianco di Immobile e Iago Falqué tra gli altri ma- soprattutto – la possibilità di allenarsi con campioni dal calibro di Del Piero, Marchisio e Camoranesi. A tutto questo, naturalmente, si aggiunge la stimolante opportunità, nonostante i fastidiosi paragoni, di condividere il suo sogno con quello del fratello Sebastian (all’epoca in prima squadra). Un legame unico, simbiotico, indissolubile, quello tra i due, cresciuti fin da bambini a pane e calcio. Per la disperazione di mamma Elvira che, quando li vedeva sfidarsi con palloni di carta stagnola o carta igienica, era già pronta a riparare i puntuali danni.
Giovinco-Catanzaro, amore infinito
È proprio mamma Elvira, nativa di Catanzaro, a tracciare involontariamente la strada verso il sogno. Dopo varie esperienze con Carrarese, Esperia Viareggio e Pisa tra le alte, infatti, con i colori giallorossi Giovinco vive quella che può essere considerata una stagione personale da libro cuore. Quaranta presenze stagionali, nove reti, sei assist. Una storia speciale quello tra ‘Turù’ (chiamato così dagli amici più cari dopo una gita in montagna nella quale incontrarono una mandria di tori) e la sua gente. Così forte da spingere il fantasista a tentare più volte il ritorno in Calabria (seppur senza successo). Altre tappe significative? Certamente Imolese e Taranto.
Ad Imola, sotto la guida di Alessio Dionisi arriva terzo e giunge in semifinale playoff ma in Puglia, Giuseppe, letteralmente, si esalta: mette insieme nove reti e sei assist in trentacinque gare, conquista la salvezza e regala giocate d’alta scuola in un altro ambiente praticamente fatto su misura per lui. Quando si dice trovare posto nel mondo.
Giovinco-Catania: insieme per la storia
Paulo Coelho, a proposito dei momenti difficili, afferma che chi desidera guardare l’arcobaleno deve saper guardare la pioggia. Probabilmente di pioggia alle pendici dell’Etna, Giuseppe Giovinco ne ha già vista abbastanza.
Arrivato giustamente in pompa magna come uno dei nomi più importanti del primo calciomercato estivo dell’era Pelligra, il numero 32 rossazzurro ha fin qui trovato poco spazio, facendo i conti con un reparto offensivo che tra i vari Jefferson, Sarao, Forchignone, De Luca, Litteri, Chiarella, Russotto, Sarno e De Respinis, conta dell’abbondanza più che elevata. Eppure il golazo segnato in lob dalla linea di fondo contro il Locri alla settima giornata aveva già fatto alzare in piedi tutti i presenti al ‘Massimino’. I quali si augurano che quel rigore che ha decretato il 4-1 sul Licata, segnato sotto la pioggia battente possa sancire per Giuseppe un deciso squarcio nel suo cielo rossazzurro verso il definitivo arcobaleno.
A cura di Damiano Tucci