Dopo la vittoria aritmetica del campionato con sei giornate di anticipo, il Catania di Ross Pelligra tende già lo sguardo alla prossima stagione in Serie C. I rossazzurri hanno dominato il girone I di serie D, staccando di ben 20 punti il Locri e potendo festeggiare già a metà marzo.
A tal proposito e non solo, Vincenzo Grella, vicepresidente e amministratore delegato del Catania, ha parlato ai microfoni di Tuttosport. L’AD ha parlato anche del progetto di Pelligra, di come è stato coinvolto in società e dell’emozione provata grazie alla promozione in Lega Pro.
Il ritorno tra i professionisti era solo il primo passo verso un futuro che si prospetta roseo grazie alla nuova società. L’ex Torino, Empoli e Parma racconta di aver provato emozioni forti durante la festa promozione. “Mi porto nel cuore i sorrisi della gente, perché era tanto che non lo facevano così. È stato bello riportare questa felicità in piazza, ritrovare questo entusiasmo, vedere la gioia dei giocatori ripagati dei sacrifici, anche di quelli andati in tribuna“.
A seguito del fallimento del Catania, avvenuto a fine 2021, il progetto di rinascita è iniziato grazie all’acquisizione del club da parte di Ross Pelligra. Grella ha voluto sottolineare quali sono i punti chiave di questo progetto a lungo termine. “Vogliamo sviluppare una società con costi logici, con una spesa divisa in maniera giusta tra le varie componenti: prima squadra, settore giovanile, donne. Se non vinci il primo anno, poni le basi per non ripartire di zero. Il progetto vuole essere importante soprattutto per i giovani: l’hinterland di Catania ha numeri importanti per abitanti, la parte est della Sicilia deve diventare una nostra roccaforte. Il Parma? Rimane nella storia, noi dobbiamo fare la nostra corsa“.
Un progetto ben delineato quello rossazzurro, che parte dalla valorizzazione dell’intera società e non solo della prima squadra, e che vuole sfruttare la piazza che Catania e l’est Sicilia offrono.
L’AD del Catania Grella ha poi raccontato anche qualche retroscena su come sia iniziate la sua avventura in terra sicula. Ai microfoni di TuttoSport ha parlato di Mark Bresciano e del giorno in cui è arrivato il suo coinvolgimento definitivo. “Ero solo un advisor e l’amico di Mark. – ha detto l’ex calciatore – A colazione Pelligra mi dice: voglio che tu sia il mio uomo in Italia, io sono troppo in giro per il mondo. Mi ha dato 48 ore di tempo, ne sono bastate 24. Avevo un contratto importante con gruppo di agenti in Inghilterra, si sono comportati benissimo con me e mi sono liberato“.
Grella ha poi concluso ricordando il contributo dei suoi collaboratori: “Per me era una esperienza nuova, in una piazza importante che aveva subito troppe delusioni. Mi sono detto: una parola in meno e un fatto in più, con un rispetto a doppio senso. Si dà e si prende, oggi sento che c’è. Da giocatore ero attento alla vita dei club. Da agente capisci i vari ruoli. Sono pignolo e voglio sapere tutto, che mi spieghino. Ho scelto un dg, Luca Carra, perché doveva insegnarmi con pazienza. Poi un ds, Antonello Laneri, con grande esperienza in C e D. Gli ho dato delle indicazioni: giocatori vincenti che si mettessero a servizio del collettivo. Lui li ha scelti“.